Gli studenti del Mezzogiorno hanno competenze linguistiche e matematiche inferiori rispetto ai ragazzi delle altre regioni. Tra le cause c’è anche la disattenzione dei genitori per l’istruzione dei figli. E la soluzione non è nei concorsi-sanatoria.
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Alle università è riconosciuto un ruolo cruciale nello sviluppo socioeconomico dei paesi. E se i governi tendono a ridurre i finanziamenti, è importante capire quali sono i fattori che permettono ai sistemi universitari di ottenere i risultati migliori.
Uno dei problemi dell’Italia è ridurre il divario tra studi e lavoro. L’Atlante del lavoro e delle professioni potrebbe essere un valido strumento per la definizione dei percorsi formativi più adeguati a soddisfare il fabbisogno del mercato del lavoro.
I risultati dell’indagine Ocse-Pisa hanno fatto scalpore. Ma in Italia manca un adeguato programma formativo di base, benché l’obbligo scolastico sia di dieci anni. Un ciclo 5+5 garantirebbe a tutti quel diritto allo studio che oggi è solo sulla carta.
Secondo il Rapporto sull’edilizia scolastica, la maggior parte degli edifici scolastici italiani è stata costruita tra il 1958 e il 1983. Servono forti investimenti per trasformarli in moderni ambienti di apprendimento sicuri, sostenibili e inclusivi.
Il primo atto di politica scolastica del nuovo governo è un decreto legge per l’assunzione di oltre 48 mila docenti precari. Migliora alcuni aspetti della misura annunciata dal precedente esecutivo, ma ne lascia intatto l’impianto generale.
L’Italia è uno i paesi più attenti all’educazione pre-scolastica. Ma già a 15 anni gli apprendimenti sono sistematicamente inferiori alla media Ocse. Nell’università investiamo poco e pochi sono i laureati. Manca del tutto l’istruzione degli adulti.
La maternità è il momento più critico nella carriera delle donne e l’accademia non fa eccezione. Abbattere il “muro della maternità” è un obiettivo prioritario nella lotta per le pari opportunità. Le università potrebbero dare il buon esempio con quattro azioni.
Migliorare la qualità del sistema dell’istruzione è cruciale per lo sviluppo del paese. Il futuro governo dovrebbe partire da quattro punti: selezione e formazione dei docenti, progressione di carriera, tempo prolungato e lauree a indirizzo professionale.