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Categoria: Il Punto Pagina 17 di 146

Il Punto

Da più di due anni, attraverso vari programmi, l’Unione europea emette Eurobond. Le principali agenzie gli assegnano il rating massimo, ma ciononostante non sono diventati un punto di riferimento per il mercato e soffrono la concorrenza dei titoli emessi dai singoli stati membri. Il problema, più che tecnico-economico, è di natura politica: l’Europa non è ancora una vera federazione. La Bce ha risposto alla crescita repentina dell’inflazione con progressivi rialzi dei tassi di interesse. Per prevederne gli effetti si affida a modelli econometrici. Un esercizio di simulazione mostra che l’impatto sull’economia reale comincia a palesarsi in un periodo successivo alle decisioni, quando probabilmente potrebbe essere troppo tardi per un cambio di rotta, se fosse necessario. A partire dal Fit55 l’Unione europea si è data obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni e, con piani successivi, anche una politica industriale per raggiungerli, puntando sulle fonti rinnovabili. Ora però arriva un passo indietro, in particolare sul fotovoltaico. Con un doppio rischio: dipendere dalla Cina per le componenti e subire la concorrenza Usa sui segmenti tecnologicamente più avanzati. Politiche pensate per ridurre le disuguaglianze territoriali, ad esempio i fondi strutturali europei, possono portare a risultati opposti a quelli desiderati. Come è accaduto in Molise. Per evitarli sono indispensabili scelte accurate e controlli precisi, tanto più ora con le decisioni da prendere sulla destinazione delle risorse del Pnrr. Statistiche che propongono numeri spropositati, riprese acriticamente da giornali importanti, non aiutano l’analisi e la comprensione dei problemi del mercato del lavoro in Italia, come dimostra un caso molto recente sui salari nelle province italiane. Crescono gli attacchi informatici e, in tutto il mondo, cresce vertiginosamente il mercato della sicurezza informatica. In Italia, però, il rapporto tra investimenti per la spesa digitale e Pil ci vede all’ultimo posto tra i paesi del G7.

Nell’ultimo anno lavoce.info si è occupata a lungo della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze, analizzandone gli aspetti economici, politici e sociali. Per offrire ai nostri lettori una visione complessiva delle molte e diverse implicazioni del conflitto, abbiamo raccolto questi interventi nell’e-book “Un anno di guerra in Ucraina”,  disponibile qui.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. 

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Il Punto

È passato un anno esatto dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Cosa è cambiato dal 24 febbraio 2022? L’Unione europea ha dovuto rivedere in tutta fretta la sua politica energetica, Sono così diventate evidenti questioni cruciali prima ignorate e divergenze di interessi fra i diversi paesi che la compongono. La comunità internazionale ha risposto all’intervento russo con vari pacchetti di sanzioni sempre più dure contro Mosca. Sono state efficaci? L’economia della Russia non è crollata, grazie anche alle contromosse della banca centrale del paese. Tuttavia, un’analisi indipendente, non basata su dati ufficiali, segnala un forte rallentamento delle attività economiche nel paese negli ultimi tempi. D’altra parte, dal punto di vista del diritto internazionale alcuni dei provvedimenti che comunemente definiamo “sanzioni” sono in realtà misure unilaterali. La distinzione ha un peso nello stabilire la legalità delle restrizioni imposte, che va valutata caso per caso. La guerra ha obbligato più di otto milioni di persone a lasciare l’Ucraina. L’Unione europea non ha però cambiato politica sulle migrazioni e ha adottato un ingiustificato doppio standard, riconoscendo la protezione umanitaria temporanea solo ai cittadini ucraini e non ai due milioni di rifugiati, provenienti dall’Ucraina, ma di altra nazionalità. La legge di bilancio ha aumentato l’accisa sulle sigarette nella componente più efficace nel rispondere alle indicazioni dell’Oms per ridurre l’abitudine al fumo e, dunque, i danni alla salute. Ma l’Italia resta ancora lontana dagli altri paesi europei su questo tema.

Dal 24 febbraio 2022 a oggi, lavoce.info si è occupata spesso della guerra e delle sue conseguenze, analizzandone gli aspetti economici, politici e sociali. Per offrire ai nostri lettori una visione complessiva delle molte e diverse implicazioni del conflitto, abbiamo raccolto questi interventi nell’e-book “Un anno di guerra in Ucraina”, disponibile qui.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Abbiamo realizzato una serie di grafici su vari aspetti collegati al conflitto in Ucraina, a partire dall’efficacia delle sanzioni, l’andamento dell’economia russa e l’esodo dai territori in guerra.

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Il Punto

Cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche minacciano la sicurezza alimentare anche nei paesi più avanzati. L’Italia è in ritardo nella costruzione di un sistema alimentare capace di rispondere a situazioni di difficoltà. Neanche quanto previsto dal Pnrr in questo campo è sufficiente a garantire stabilità in tempi di eccezionale incertezza. Il governo ha cancellato la possibilità di usufruire del Superbonus tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito. Una scelta quasi obbligata, vista la quantità di risorse necessarie per finanziare la misura. Ma il cambio delle regole favorisce i redditi più alti, mentre si sarebbero potute trovare soluzioni più eque. Nonostante le resistenze culturali e qualche intralcio burocratico, la sentenza della Corte costituzionale che permette di dare ai figli il cognome di entrambi i genitori è un indubbio passo avanti verso la parità di genere. Lo confermano anche i risultati di una indagine. 

Saranno di nuovo i cittadini a eleggere i consigli provinciali. Ma non in Sicilia, dove lo statuto regionale, che ha rango di legge costituzionale, prevede solo i liberi consorzi di comuni, per i quali l’elezione diretta non è ammessa. Le casse previdenziali dei professionisti fanno i conti con l’inflazione. Per ora, la stabilità finanziaria è garantita. Ma se il fenomeno inflattivo dovesse continuare a lungo, gli enti dovrebbero forse ricorrere a un aumento dei contributi degli iscritti, che sono le loro uniche entrate. Secondo il monitoraggio del ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza, nel 2020 in molte regioni è migliorata l’assistenza territoriale. Sembra un risultato paradossale per l’anno della pandemia: forse c’è qualcosa da rivedere nel sistema di valutazione.

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Dal 2035 nell’Unione europea potranno essere vendute solo automobili alimentate con energia elettrica o idrogeno, convenzionalmente considerate a zero emissioni di CO2.Al di là delle polemiche che la scelta della Commissione suscita, resta il fatto che di auto nuove se ne vendono pochissime. E dunque sarebbe utile occuparsi anche di quelle già in circolazione e della decarbonizzazione dei carburanti. Varato in tutta fretta, il disegno di legge sull’autonomia differenziata lascia aperte molte questioni cruciali. Una riflessione su quanto accaduto in passato con la sanità – delegata alle regioni nel 1980 – potrebbe evitare di ripetere gli stessi errori. L’applicazione delle nuove regole sui requisiti patrimoniali delle banche decise dal Comitato di Basilea nel 2017 è stata rinviata al 2025. C’è da sperare che le autorità europee riescano presto a sciogliere i nodi irrisolti, in modo da permettere agli istituti bancari di adeguarsi alle novità. Pur se di pochi punti percentuali, i rialzi dei tassi di interesse decisi dalla Bce comportano notevoli aumenti delle rate dei mutui a tasso variabile. Si potrebbero prevedere alcune forme di sostegno per le famiglie che oggi spendono una parte considerevole del loro reddito per pagare la prima casa. Il processo verso un nuovo ordine mondiale non vedrà la fine della globalizzazione, ma un riassetto per gruppi integrati di paesi affini, sotto la sfera di influenza americana o cinese. La competizione tra i due blocchi per l’egemonia economica, politica e culturale metterà l’Unione europea in una posizione difficile.

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Nessuna sorpresa dai risultati delle elezioni regionali in Lombardia e Lazio. Anche l’altissimo dato dell’astensione era in fondo prevedibile. Per quanto riguarda la maggioranza, si rafforza la posizione di Giorgia Meloni. L’opposizione, invece, naviga ancora senza una vera e propria strategia, anche perché le alleanze non sembrano portare voti. Nella riforma annunciata dal governo il Reddito di cittadinanza dovrebbe essere abolito e sostituito da due nuove misure, una per contrastare la povertà, l’altra per favorire l’ingresso nel mercato del lavoro. Dall’esperienza dei quattro anni di Rdc si possono ricavare indicazioni utili su come intervenire contro la povertà delle persone difficilmente occupabili. Anche negli anni di crisi economica, il numero di imprenditori immigrati ha continuato a crescere. Il fenomeno è spesso ancora percepito come una minaccia, ma attrarre competenze e talenti può rivelarsi positivo per tutto il sistema economico, a patto di evitare “sostituzioni al ribasso”. Il lavoro nero non lede solo i diritti dei lavoratori, è anche molto costoso sotto il profilo dei mancati introiti Irpef. Un esercizio di simulazione mostra come le aliquote medie potrebbero scendere recuperando l’evasione dovuta al sommerso. Dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk, Twitter ha cambiato l’algoritmo attraverso il quale propone contenuti agli utenti. Si tratta di un grande esperimento per ottenere più informazioni da chi utilizza il social network, ma si presta al rischio di disorientamento e quindi alla cancellazione dei profili. Al problema della casa la legge di bilancio ha risposto con la proroga di alcune misure e il recupero di vecchie norme. Il difetto principale dei provvedimenti – di per sé deboli – è che riguardano solo chi è già proprietario di un’abitazione, senza preoccuparsi di chi è in affitto. Quello che manca è un piano di edilizia residenziale pubblica.

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Il Punto

Domenica 12 e lunedì 13 febbraio due importanti regioni italiane vanno al voto per eleggere il loro presidente: Lombardia e Lazio. In entrambe, la campagna elettorale si è svolta in sordina. Eppure, non mancavano argomenti cruciali su cui discutere: dalla sanità, ai trasporti, all’autonomia differenziata. Di quest’ultimo tema si parla invece molto a livello nazionale, ma ci si concentra sulla definizione dei Lep, mentre la questione è come verranno finanziati. Senza un modello perequativo si rischiano seri problemi per il bilancio dello stato. In Francia si susseguono le manifestazioni contro la riforma delle pensioni preannunciata dal governo, che dovrebbe alzare l’età minima di pensionamento a 64 anni. Il sistema previdenziale francese e quello italiano hanno molti punti in comune. Ma sul riordino degli schemi speciali, pur con molti limiti, forse l’Italia ha fatto più progressi dei francesi. Entra in vigore nell’Unione europea il Digital Markets Act. La sua efficacia nel regolamentare il mercato delle piattaforme digitali dipenderà dalla reazione delle big-tech e dei loro concorrenti e dalla capacità di coordinamento con le norme introdotte dalle altre grandi economie internazionali. Quando gli scienziati, per determinare rapporti di causa ed effetto, si affidano all’intuizione e all’esperienza invece che al metodo scientifico, rischiano di incorrere in errori grossolani. Uno studio pubblicato di recente sul British Medical Journal ne offre un esempio. Terremoti devastanti come quello appena avvenuto in Turchia e Siria provocano danni enormi anche dal punto di vista economico. I numeri dicono che i paesi a basso e medio reddito spesso non recuperano la perdita di progresso dovuta al sisma, mentre le economie avanzate possono trarre vantaggi dalla ricostruzione.

In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, riproponiamo un articolo su come promuovere l’interesse delle più giovani per l’informatica, superando molti stereotipi. Ne “La parola ai grafici” raccontiamo invece i numeri più recenti sulla presenza femminile in campo scientifico e ingegneristico nei paesi europei.

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Il governo prepara una riforma del sistema fiscale. L’auspicio è che non si limiti a qualche ritocco sulle aliquote. Dovrebbe invece adottare una prospettiva chiara e coerente sul modello di imposizione, rifacendosi alla letteratura economica e all’esperienza internazionale. Era impostato così il Ddl Draghi sul fisco della scorsa legislatura. Nel 2021 e nel 2022 in Italia sono aumentate in modo netto e veloce le dimissioni dal lavoro. Ma le “grandi dimissioni” non sembrano configurarsi come un fenomeno eccezionale: livelli simili si erano già visti negli anni precedenti la grande recessione, quando il mercato del lavoro era in una situazione analoga a quella attuale. Alla vigilia delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, si è riaccesa la discussione sulle risorse destinate alla sanità privata. Per Lombardia e Lazio, i dati sembrano indicare che se il privato avesse un ruolo meno importante, a parità di livelli essenziali di assistenza, la spesa sanitaria complessiva delle due regioni sarebbe presumibilmente più alta. Sono diversi i paesi che chiedono correzioni ai Piani di ripresa e resilienza, Italia compresa. Le eventuali modifiche dovrebbero però essere concordate all’interno di una cornice di rafforzamento dell’Europa. Solo con un ambizioso bilancio pubblico europeo, si possono infatti affrontare grandi sfide come quella digitale e quella ambientale. Calo dei premi di assicurazione e riduzione delle emissioni sono due dei vantaggi che, a parità di gettito, si otterrebbero trasformando l’imposta che oggi grava sulla Rc-auto in un’accisa sui carburanti. Permetterebbe anche di evitare forme di evasione e di elusione. Da più di un decennio l’Irlanda registra un forte aumento del Pil a cui fa da contraltare un inesorabile crollo del consenso verso i partiti tradizionali. Cresce invece Sinn Féin, il movimento che per molti anni ha rappresentato il volto pubblico dell’IRA. Sono gli effetti collaterali di una politica economica mirata a trasformare il paese in un paradiso fiscale.

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata. La sintesi trovata tra le varie componenti della maggioranza lascia aperte ancora troppe questioni cruciali. La proposta potrebbe comportare trasformazioni radicali degli assetti di potere e dell’organizzazione delle politiche pubbliche e a definirli non può essere una semplice intesa tra stato e singola regione. La Bce ha alzato di nuovo i tassi di interesse, di mezzo punto percentuale. Ha poi confermato la riduzione del portafoglio titoli. Sono decisioni giustificate dalla situazione e non configurano una stretta monetaria, ma una normalizzazione dopo le politiche ultra-espansive degli ultimi anni. Il Lazio ha da tempo un grave problema di gestione dei rifiuti, ma finora nella campagna elettorale per il voto regionale del 12-13 febbraio il tema è rimasto in secondo piano. L’emergenza richiede invece scelte chiare, informando seriamente i cittadini sulle soluzioni possibili. L’idea di introdurre anche in Italia multe proporzionate al reddito aumenterebbe la deterrenza e l’equità sociale. Uno studio suggerisce però che nel nostro paese i vantaggi andrebbero valutati alla luce della complessità di applicazione e dell’alto livello di evasione fiscale. Cambiano le abitudini dei consumatori e cambia il paniere dei beni e servizi che permette di calcolare i tre indici dei prezzi al consumo. Si modifica anche il peso con cui ciascun bene o servizio contribuisce alla misura dell’inflazione.

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La seconda edizione del programma di finanziamenti ai “Dipartimenti di eccellenza” si dimostra una valida procedura di valutazione perché riesce a premiare i dipartimenti più impegnati nella ricerca. Lo confermano anche le molte novità tra i vincitori del programma rispetto alla prima edizione. Da sottolineare il seppur lieve riequilibrio territoriale. Con una lettera a capi di stato e di governo, Ursula von der Leyen prova di nuovo a definire un quadro di regole comuni su asilo e ingressi non autorizzati. Nella ricerca di un accordo con gli stati sovranisti il nuovo pacchetto finisce per allontanarsi dai valori fondamentali dell’Unione. L’Unione europea resta comunque un baluardo nella difesa dei diritti, come dimostra il blocco dei fondi a Ungheria e Polonia, per spingerle ad attuare riforme che riaffermino lo stato di diritto nei due paesi. Il tema influenza anche il dibattito sulla riforma delle politiche di coesione. Il suo ritorno alla presidenza del Brasile è stato guardato con simpatia dagli ambienti finanziari del paese, convinti che Lula si sarebbe mosso con la stessa prudenza del primo mandato. Ora però la politica economica brasiliana sembra prendere una direzione diversa, mettendo in pericolo la tenuta dei conti pubblici. Di fronte ai forti rincari delle bollette energetiche, diventa cruciale introdurre strumenti che ne limitino gli effetti sulle famiglie con i redditi più bassi. Le tariffe sociali devono però essere proposte in modo semplice e chiaro, per catturare l’attenzione dei possibili beneficiari. Altrimenti si ottengono risultati opposti a quelli voluti, come suggerisce il caso delle bollette idriche in Inghilterra.

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Natalità più bassa e allungamento della vita porteranno a un rapido invecchiamento della popolazione in Cina. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze importanti sulla crescita. Perché l’assenza di uno stato sociale spingerà i cinesi ad aumentare ancora di più il proprio risparmio, togliendo risorse allo sviluppo dell’economia. Nel periodo 2012-2021, il 22 per cento della spesa sanitaria pubblica italiana è stato destinato a operatori privati. In Lombardia e Lazio la quota è vicina al 30 per cento. Ma come dimostrano i livelli essenziali di assistenza, non sempre i cittadini ne hanno tratto un beneficio. L’inflazione alta comporta una forte redistribuzione della ricchezza e del reddito fra poveri e ricchi, debitori e creditori, lavoratori dipendenti e autonomi, vecchi e giovani. Eppure, gli interventi delle banche centrali che cercano di garantire la stabilità dei prezzi sono spesso guardati con sospetto. Il governo intende alleggerire alcuni vincoli previsti per i contratti a tempo determinato. Una ricerca sugli effetti del decreto “Dignità” indica che la modifica delle norme sulla causale ridurrebbe le tutele dei lavoratori, senza creare nuova occupazione. Le proteste di piazza che da dicembre interessano il Perù sono il risultato di una crisi politica che si trascina dagli anni Novanta. Pur in un contesto difficile, le istituzioni finanziarie del paese sono però riuscite a mantenere la stabilità economica. I numeri mostrano che molte zone rurali del nostro paese rischiano lo spopolamento. I piani italiani ed europei per contrastare il fenomeno non sembrano in grado di risolvere i problemi strutturali e concentrano le risorse economiche in pochi luoghi, che spesso non hanno le capacità e gli strumenti per gestirle.

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