Il Governo pone la fiducia sulla riforma della previdenza. Ma la riforma entrerà in vigore solo nel 2008. Nel frattempo cè il rischio di alimentare fughe verso le anzianità, nonostante quanto riportato dai giornali e sostenuto dal Presidente dellInps in questi giorni.
La scossa al nostro sistema economico puo’ venire da un’accelerazione delle innovazioni. A confronto con i partner europei, produciamo pochi brevetti, e di scarso valore. E l’Europa sfigura rispetto a Giappone e Usa, anche se sta recuperando. Servirebbe uno sforzo maggiore, e invece si investe su infrastrutture inutili. A proposito: facciamo un po’ di conti sull’alta velocità tra Torino e Lione.
Proprio sui temi della competitività e della concorrenza, alcuni partiti e coalizioni rispondono (grazie!) alle nostre domande in vista delle elezioni europee.
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A un mese dal voto per le europee, cominciamo a pubblicare le risposte a quesiti centrali in queste elezioni, ma elusi dalla campagna elettorale. Quattro liste hanno sin qui voluto compilare le nostre prime due schede, quelle sul Bilancio dell’Unione e sulla Costituzione europea. Ringraziamo gli autori di queste risposte e speriamo che nuove liste si aggiungano. Giovedì la prossima puntata, sulle politiche della concorrenza e del commercio estero.
Con due mesi di ritardo esce la Trimestrale di Cassa. Conferma le valutazioni della Commissione Europea sul grave stato dei nostri conti pubblici. E perché tanta attesa quando si mantengono le stesse ipotesi della Finanziaria?
Mentre a Melfi i lavoratori votano sull’accordo raggiunto con l’azienda, proponiamo di istituire un salario minimo intercategoriale. Un modo per facilitare il decentramento della contrattazione e proteggere i lavoratori meno tutelati e rappresentati.
Secondo il governo, ingenti risorse (che non ci sono) saranno destinate a ridurre l’imposta sul reddito. E chi non ha reddito? In Italia i poveri sono oltre 7 milioni e tra questi circa 3 milioni sono poverissimi. Negli altri Stati europei esistono schemi di reddito minimo garantito. Da noi nulla. Eppure la spesa sarebbe sostenibile. La Finanziaria 2004, cancellando le sperimentazioni precedenti, ha istituito un Reddito di ultima istanza, senza stanziare risorse e delegandone in pratica l’attuazione alle Regioni.
Cerchiamo almeno di capire cos’è questo strumento, ancora virtuale.
Anche per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, il disinteresse è totale. Eppure nei prossimi anni, la maggiore longevità e il calo delle nascite renderanno il problema insostenibile per le famiglie. Per poveri e anziani non autosufficienti c’è bisogno dello Stato: la famiglia, il volontariato e gli enti locali non possono farcela da soli.
Un uomo solo alla guida di Alitalia. Ma non c’è ancora un piano industriale. Una delle ipotesi sul tappeto è che sia salvata dai suoi dipendenti. I precedenti (United Airlines) non sono però confortanti.
Il Governo è costretto dalla Corte costituzionale a rivedere la legge Bossi-Fini sull’immigrazione. E concede piena libertà di ingresso solo ai lavoratori autonomi provenienti dai nuovi membri della Ue. Non tarderanno a orientarsi nei meandri del nostro mercato del lavoro in attesa della prossima sanatoria. E’ il momento di ripensare in modo coerente all’intera gamma di politiche di immigrazione nel nostro paese, a partire dalle norme sulla cittadinanza, dando priorità all’assimilazione degli immigrati.
Affiora nel nostro paese una maggiore attenzione ai problemi del sottosviluppo. Un tema gravemente ignorato dalla stampa italiana, a differenza che in altri paesi occidentali. Cosa fare per l’Africa? Non è solo una questione di risorse.
Cosa succede ai nostri conti pubblici? Ce lo dirà la Trimestrale di cassa di marzo, che giace in un cassetto da settimane. Doveva uscire prima di Pasqua…
Il primo maggio l’Unione europea diventa più grande. Rischia di diventare meno unita. Molte le scelte miopi in vista di questo allargamento, a partire dalla chiusura delle frontiere ai nuovi arrivati. Per fortuna, la Svezia ci ha ripensato e ha deciso di liberalizzare i flussi. Speriamo che anche il nostro Governo lo faccia.
Continua l’Odissea della riforma previdenziale, che approda in Aula al Senato con una novità dell’ultimo minuto: l’equiparazione delle polizze assicurative individuali ai fondi pensione negoziali e “aperti” ai fini del trasferimento del Tfr alla previdenza integrativa. Nonostante le polizze assicurative impongano costi di amministrazione molto elevati. Il rischio è che tutta questa improvvisazione scoraggi ulteriormente il passaggio del Tfr ai fondi pensione che, tra l’altro, può costare ai lavoratori anche in termini di perdita di sicurezza del posto di lavoro.
Dopo i picchetti e l’intervento della polizia, finalmente a Melfi si torna a trattare. Speriamo che si capiscano fino in fondo le ragioni della protesta e che se ne tenga conto anche nella revisione degli assetti contrattuali e delle politiche per il Mezzogiorno. Continuano invece gli scioperi selvaggi dei dipendenti Alitalia. Torniamo sulla proposta di uno sciopero virtuale.
A poco più di sei settimane dalle elezioni europee, nessuno parla dei veri temi oggetto di questa campagna elettorale. Una iniziativa de lavoce.info per far scoprire le carte ai principali contendenti.
La scuola italiana va bene o male? Le ricerche internazionali offrono un quadro variegato. La scuola primaria in Italia si classificava nel 2001 ben al di sopra della media dei paesi dell’area Ocse. Ma è netto il peggioramento nelle classifiche quando si considerino i primi anni della scuola superiore. Di qui le domande. Se i risultati sono così positivi per gli allievi tra i nove e i dieci anni e piuttosto deludenti per i quindicenni, che cosa accade nel segmento di istruzione che va da un’età all’altra? E i progetti di riforma del sistema scolastico vanno nella direzione di un recupero di questo divario formativo nei confronti degli altri paesi? Cominciamo a discuterne guardando sia all’aspetto pedagogico (pro e contro il maestro unico) che a quello organizzativo (controllo dell’attività degli insegnanti). Presto nuove puntate.
Il Ministro Tremonti ha ragione a bloccare un salvataggio troppo costoso per Alitalia. Ma avrà il coraggio di imporre chiarezza su quanto costa il servizio pubblico che si fornisce a certe zone del paese? Solo separando questi costi dal resto delle operazioni che hanno valore di mercato Alitalia potrebbe avere un futuro.
I governi europei sono in grave ritardo nel conciliare crescita economica e ambiente. L’Italia più degli altri. Ma distruggiamo l’ambiente e il territorio anche senza crescere. Il nuovo codice dei beni culturali e del paesaggio attribuisce molte competenze alle Regioni, togliendo potere di veto alle sovrintendenze. Nuovi scempi in arrivo? Qualche cifra per capire meglio il business dei rifiuti. Non sono noccioline.
Vi ricordate il progetto di legge sulla tutela del risparmio? Non se ne parla piu’. Nel frattempo la bozza su cui si sta cercando un accordo fra maggioranza e opposizione crea un nuovo organismo con molti poteri, ma senza alcuna responsabilità verso i risparmiatori e amplia eccessivamente il controllo politico sulla vigilanza. Per tutelare davvero il risparmio vanno, invece, rafforzati poteri e indipendenza delle autorità di controllo.
Il Fondo Monetario Internazionale chiede alla Banca Centrale Europea di abbassare i tassi proprio mentre consiglia alla Federal Reserve di alzarli. Giusto. Ma guardando al di la’ della congiuntura vi sono molte ragioni per ritenere che i tassi dovrebbero essere piu’ alti su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Torniamo su redditi e inflazione. Documentando come l’inflazione, pur concentrata su alcune voci di spesa, non abbia profondamente alterato la distribuzione del reddito. Ma circa la meta’ delle famiglie italiane ha subito una leggera riduzione del reddito reale.
L’economia ristagna, ma gli italiani pensano addirittura che il paese abbia innestato la retromarcia, si sia impoverito. Forse perche’ e’ aumentata la variabilita’ nel tempo dei redditi e della ricchezza delle famiglie. In un paese piu’ vecchio, dunque piu’ avverso al rischio, questo provoca una diminuzione del benessere. E negli ultimi due anni e’ diminuito il reddito degli operai e degli impiegati. Nuovi dati ci documentano tutto questo. Chi vuol piacere agli italiani tanto dal governo che dall’opposizione dovra’ tenerne conto.
Torna il dibattito sul fiscal drag. Tremonti non lo restituisce, e dà la colpa al centro sinistra. Ma, ammesso e non concesso che abbia ragione, non si vede perchè non possa tornare su decisioni vecchie e non definitive…. La riduzione degli oneri sul debito pubblico è stato per noi il vero dividendo dell’euro. Fuori dall’Unione monetaria saremmo più poveri: più tasse e meno servizi. Meglio stare attenti a non dissipare quel dividendo reagendo in modo sprezzante ai richiami di Bruxelles: il dividendo non è garantito comunque.
Tempo di vacanze, tempo di viaggi. Attenzione a Trenitalia; i passeggeri si possono davvero fidare? Qualche episodio solleva un legittimo sospetto.
Discutiamo anche i provvedimenti di limitazione del traffico, che forse non sono così inutili; ma far pagare per l’accesso alle città può essere una soluzione anche più efficace.
Buona Pasqua a tutti. Ci rivediamo mercoledì 14 aprile