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Categoria: Rubriche Pagina 103 di 258

Caso Aquarius: l’ex sindaco di Lampedusa in alto mare

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni dell’ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini sulle norme del diritto internazionale in materia di sbarchi. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Il Punto

Per coprire il buco di 50 miliardi che la flat tax aprirà nei conti dello stato il governo pensa alla “pace fiscale”. Una sanatoria modulata per tipo di contribuente e di morosità da cui entreranno – se va molto bene – 10 miliardi in due anni.
Il nuovo governo spagnolo a maggioranza femminile fa risaltare la – purtroppo non nuova – scarsa presenza di ministre in quello italiano (sono solo 5 su 18). Una mancanza di attenzione politica confermata dalla vaghezza delle proposte su divari di genere e famiglia nel contratto-programma del governo Lega-M5s. E manca di una visione anche il capitolo del programma sull’università. Un frullato di richieste condivisibili (come di aumentare le risorse) e discutibili (la riforma dell’Anvur in nome di cosa?). Senza l’analisi di cosa schiacci l’Italia in fondo alle classifiche Ocse per numero di laureati. Un altro punto del contratto di governo è quello di frenare il trasformismo, i cambi di casacca dei parlamentari. Ma il vincolo di mandato per gli eletti stravolgerebbe la Costituzione. Mentre basterebbe cambiare i regolamenti delle due Camere.
Quella di Alitalia è una delle patate bollenti passate da Gentiloni a Conte. Al collasso dell’azienda si aggiunge la quasi certa violazione delle regole Ue sugli aiuti di stato con i 900 milioni di prestito ponte (troppi e poco efficaci) erogati dal governo precedente. Serve un immediato intervento.

Maria Cannata risponde ai commenti al suo intervento “Mini-Bot o Ccf: la grande illusione

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Mini-Bot o Ccf: perché resta un’illusione

Che cosa è “debito”

Ringrazio i lettori per i tanti commenti al mio articolo. Rispondo qui ad alcuni rilievi.

Per quanto si poteva dedurre dagli articoli di stampa, gli ideatori dei mini-bot e dei certificati di credito fiscali sembravano ritenere che la loro emissione potesse non essere considerata debito secondo i parametri europei. Ma non è così, in qualunque modo si intenda classificarli: titoli, cambiali o moneta.

Sarebbero moneta nel caso in cui vi fosse obbligo ad accettarli da parte di soggetti italiani e fossero usati in alternativa alla moneta stessa. Ma anche tralasciando il fatto che gran parte delle imprese italiane importano ed esportano in modo massiccio, è difficile pensare che accetterebbero di buon grado di utilizzare questo mezzo di pagamento, senza comportare penalizzazioni di valore.

È evidente che anche i debiti commerciali sono debito, ma non debito finanziario e per questo non sono inclusi nel parametro di Maastricht. Il principale motivo dell’esclusione risiede nel fatto che il loro effettivo valore non è semplice da rilevare. E infatti quando in Italia, nel 2013, venne affrontato il problema del loro smaltimento previa certificazione, emersero molte duplicazioni e irregolarità.

Una eventuale società paravento che emetta certificati di credito fiscali non sarebbe considerata da Eurostat un soggetto privato, data la piena e incondizionata garanzia dello stato. Anche nel caso di cartolarizzazioni pubbliche, dove quella garanzia era assente, poiché il surplus di valore rispetto al prezzo di cessione sarebbe comunque tornato allo stato, Eurostat ha stabilito che le società veicolo dovevano rientrare nella pubblica amministrazione e i relativi titoli dovevano essere considerati debito pubblico.

Il Punto

Lega e M5s (con l’eco del Financial Times) hanno attribuito a Mario Draghi e alla Bce la colpa delle tensioni registrate di recente sul nostro debito pubblico. I numeri dicono che in maggio da Francoforte sono diminuiti gli acquisti di titoli italiani, come di quelli francesi. Lo spread della Francia non è salito, il nostro sì.
Coinvolgere i piccoli detentori di obbligazioni bancarie in caso di bail-in è destabilizzante. Lo si è visto in Italia, dove risparmiatori poco informati avevano sottoscritto troppi di questi titoli. Ora lo riconoscono due istituzioni finanziarie della Ue. Forse c’è una base per trattare su questo punto con l’Europa. Al vertice Ue di fine giugno si parlerà anche della riforma del regolamento di Dublino sui migranti. Al nostro paese servono più equi criteri di ricollocazione tra stati. Ma il ministro dell’Interno Salvini – “sovranista” a parole – costruisce un asse con l’Ungheria di Orban che si oppone a questa prospettiva.
Sui temi ambientali il contratto-programma di governo riflette visioni diverse, persino opposte. Per esempio su importanti infrastrutture di trasporto (Tav), energetiche (gasdotto Tap), industriali (Ilva di Taranto). Va bene l’analisi costi-benefici, che però non sostituisce le decisioni politiche. Molta ideologia anche nell’ultima versione del Reddito di cittadinanza, riservato ai soli italiani. Limitare l’assistenza ai non stranieri ridurrebbe un po’ la spesa per la riforma più voluta dai Cinque stelle. Ma sarebbe eticamente discutibile e inammissibile giuridicamente rispetto ai cittadini di altri paesi dell’Unione.

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Il Punto

Nel nuovo Parlamento che comincia a lavorare, sale la quota di donne elette (specie nel M5s) e di giovani. Scende però la proporzione di laureati rispetto alla scorsa legislatura. Tra i parlamentari della Lega molti quelli con esperienza di politica locale. Gli eletti Pd sono spesso giornalisti e insegnanti.
Il piano del ministro Paolo Savona per uscire dall’euro è un’arma a doppio taglio. La minaccia serve ad accrescere il nostro potere negoziale in Europa, ma al costo di massicce fuoruscite di capitali. È questo che succede quando, come diceva Keynes, arrivano “Pazzi al potere” (“Madmen in Authority”). Sempre la storia – degli ultimi tre o quattro secoli – insegna che, per abbattere il debito pubblico italiano, non basta cancellarlo con un tratto di penna dal bilancio della Bce. Durante la crisi delle ultime settimane, è tornato lo spread, il differenziale di rendimento tra titoli decennali tedeschi e italiani. Che sale o scende seguendo avvenimenti politici, annunci, aspettative dei mercati, non gli acquisti settimanali della Bce.
Cosa aspettarci dal governo Lega-M5s sull’istruzione? Di sicuro andrà in soffitta la Buona scuola, con la sua solo parziale eliminazione del precariato. Niente più chiamata diretta degli insegnanti, più legame con il territorio, attenzione all’edilizia scolastica e rivisitazione dell’alternanza scuola-lavoro. Ma senza un disegno.
I paesi con una classe dirigente capace di uno sguardo lungo stanno investendo sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. In Italia lo si fa poco. Di questi temi si è discusso nei giorni scorsi al Festival dell’Economia di Trento, dove lavoce.info ha partecipato con vari suoi redattori e organizzando alcuni confronti. Riproponiamo i video di questi eventi e il materiale illustrativo.

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Il Punto

Arriva il governo Conte-Salvini-Di Maio. A Paolo Savona sono andate le Politiche (poco) comunitarie. Rimane il suo piano B (oppure A) per l’uscita dall’euro. Il default sul debito pubblico sarebbe inflitto anche agli investitori esteri mentre i residenti con un tesoretto all’estero potrebbero mantenere i loro conti in euro senza alcuna tassazione. Il nuovo ministro del Lavoro Luigi Di Maio dovrà fare qualcosa per i lavoratori della gig economy che pedalano nelle nostre città per fare le consegne, guidati da un algoritmo, con bassi compensi, e scarse garanzie. C’è da pensare a salari minimi, assicurazione infortuni, contributi. Anche di questo si discute in questi giorni a Trento al Festival dell’Economia. Con la partecipazione di vari redattori de lavoce.info. Non mancate!
Matteo Salvini ha detto che In Italia spendiamo 5 miliardi per mantenere gli immigrati in albergo. In realtà, dal fact-checking de lavoce.info viene fuori che la spesa dell’accoglienza è più bassa e gli hotel (non a cinque stelle!) sono solo una parte delle strutture utilizzate.
Cancellare la parte del debito pubblico che ha in pancia la banca centrale (la Bce, nel nostro caso) è pericoloso. Lo insegna la storia dei grandi scandali finanziari del XVII e XVIII secolo. Colorati dai tulipani e profumati dalle spezie importate dai velieri della Compagnia delle Indie Orientali. Anche in Svizzera arrivano fantasiose idee monetarie. A giorni nella Confederazione ci sarà un referendum sulla “sovereign money initiative”, per la quale si imporrebbe alle banche commerciali di dare a prestito solo fondi garantiti. Con un calo del credito e un aumento del suo costo, senza ridurre la rischiosità del sistema bancario ombra.
Con la ripresa i redditi delle famiglie sono un po’ risaliti ma povertà e disuguaglianza hanno continuato ad aumentare. Perché anche la crescita è sempre più diseguale e il 5 per cento più povero della popolazione si è immiserito ancora.
Se si desidera passare dal full al part time meglio avere una donna manager. Secondo uno studio è più propensa ad assecondare le richieste dei lavoratori. E forse il comportamento di maggior attenzione non si limita a questi casi.

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Immigrati in hotel? Il conto (gonfiato) di Salvini

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Matteo Salvini sulla spesa per l’accoglienza dei migranti. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Il Punto

Priva di buonsenso e azzardata politicamente, la minaccia di “impeachment” del Presidente della Repubblica reclamata dal capo politico pro-tempore del M5s Lugi Di Maio è prevista dalla Costituzione. Vediamo quale ne sarebbe la procedura. Intanto, Lega e M5s hanno già annunciato un no preventivo al governo tecnico dell’ex-commissario alla spending review Carlo Cottarelli di cui avevano apprezzato e ripreso varie idee su sanità e costi della politica, anche nel loro Contratto di governo.
Di questi 80 giorni in attesa di un governo che non arriva rimangono le scorciatoie proposte per far scendere il debito senza ridurlo davvero – condannate anche dal governatore Visco nella sua relazione annuale. Tra queste i mini-Bot e Ccf – Certificati di credito fiscali – che diventerebbero una moneta alternativa all’euro e altro debito per lo stato. Contrari ai trattati e destinati a fallire come già in altri precedenti storici. Altro tema: la flat tax, a lungo dibattuta su queste pagine. Secondo il progetto Salvini-Di Maio doveva essere una semplificazione. In realtà, sarebbe stata un pasticcio condito con una clausola di salvaguardia per permettere agli eventuali perdenti di mantenere il vecchio sistema Irpef. È poi istruttivo rileggere nel Contratto Lega-M5s il Salvini-pensiero sulla immigrazione. Vista come una minaccia per la sicurezza, con costi insostenibili. A dispetto del fatto che gli immigrati (2,4 milioni dei quali pagano tasse e contributi) non sono i rifugiati (solo 300 mila, peraltro tutelati da Costituzione e trattati internazionali). Anche sull’acqua pubblica il Contratto era tutt’alto che preciso, a partire dal presupposto che il referendum del 2011 avrebbe sancito che un’azienda pubblica debba gestire il servizio idrico. Non è proprio così, come spiega il fact-checking de lavoce.info.
Il cinema racconta anche l’economia e la finanza, il denaro con le passioni nobili e malsane che suscita, l’impresa e il lavoro. Ne parla brillantemente un libro appena uscito il cui autore organizza a Trento la rassegna Cineconomia nelle giornate del Festivaleconomia che quest’anno inizia giovedì 31 maggio. Con la partecipazione di vari economisti de lavoce.info. Ci vediamo a Trento!

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Che cinema l’economia!

Della commedia umana nel cinema c’è tutto, anche la finanza. Lo racconta il libro “Prendi i soldi e scappa” (Laterza) di cui pubblichiamo qui un passo. L’ autore organizza dal 2013 la rassegna Cineconomia al Festivaleconomia di Trento che inizia giovedì 31 maggio.

Acqua pubblica: qual è la volontà popolare?

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta verifichiamo quanto scritto nel contratto di governo tra M5s e Lega sull’acqua pubblica. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui

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