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Categoria: Rubriche Pagina 120 di 255

È giusto quel che dice Di Maio sul lavoro?

Ritorna il fact-checking de lavoce.info. Passiamo al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Luigi Di Maio e alle sue affermazioni sul mercato del lavoro.

Il Punto

Giuseppe Vegas conclude il suo difficile settennato alla presidenza della Consob dimenticando di fare autocritica sulla mancata tutela del risparmio e sull’abbandono del listino di varie società. Preferisce chiudere citando Kant e parlando d’altro, ad esempio dei rischi per la moneta unica derivanti da una crisi italiana. Prospettiva per ora (ma non per sempre) allontanata dalla vittoria di Macron alle presidenziali francesi.
Google chiude il contenzioso con il fisco italiano accettando di pagare 306 milioni. Una transazione – simile a quella siglata da Apple – fondata su basi imponibili ipotetiche (per difetto) e su labili presupposti giuridici. Ue e Ocse pensano a una tassazione certa e chiara delle attività del web. Finora con scarsi risultati. Come quelli ottenuti dal cittadino contribuente con Alitalia. Alla cui gestione commissariale arriva un prestito-ponte di altri 600 milioni con tassi salatissimi che con tutta probabilità non sarà rimborsato. Ci voleva proprio? Pare di sì: far fallire subito la società costerebbe di più.
Dopo l’ultimo accordo tra governo greco e troika per la restituzione del debito, si apre un’aspra trattativa sulla sua riduzione. Tutta in salita, perché l’Europa non vuole far arrivare ad Atene (e a Roma) il messaggio che per uscirne ci siano scorciatoie.
In Europa siamo il paese con più incentivi alle fonti rinnovabili di energia. I benefici esistono ma sono difficili da quantificare. I costi per consumatori e imprese sono invece misurabili. Ne vale davvero la pena?
La sharing economy entra nel mercato dei lavori domestici e dei servizi alla persona. Con le piattaforme di gestione dell’incontro domanda-offerta che detengono un potere assoluto su tempi di lavoro e compensi, ripartizione dei rischi e privacy. Un monopolio da regolare salvaguardando l’esigenza di offrire i nuovi servizi.

Nel momento della scomparsa della moglie di Marco Onado, Mariella, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Il Punto

Con un tweet di commento al fact-checking de lavoce.info, il ministro Calenda ha ribadito che se Alitalia esce dal mercato non è facile rimpiazzarla. In realtà già ora le compagnie low cost sono i maggiori vettori in quasi tutti i primi 40 aeroporti italiani, avendo occupato gli spazi lasciati vuoti.
Anche se Macron arriverà all’Eliseo, la Francia rimarrà divisa profondamente sulle grandi questioni economiche: globalizzazione e integrazione europea. Al primo turno quasi metà dei voti sono andati a candidati che mettono radicalmente in dubbio i principi di libertà e apertura economica.
Il nuovo sistema di reclutamento dei docenti potrebbe funzionare ripartendo da zero. Ma nella scuola tocca sempre sanare passate situazioni complesse. Andrà così: a settembre saremo da capo con i problemi dell’ultimo biennio. E l’attuazione della riforma sarà rimandata al futuro.
È finalmente avviata la costruzione del Rei, il Reddito di inclusione per i più poveri. Importante creare meccanismi che lo assegnino possibilmente a tutti coloro che hanno i requisiti ed escludano i “furbi” che aggirano e manipolano. Poi serve che il governo elabori un realistico piano per la lotta alla povertà.
In aggiunta ai soliti oneri di urbanizzazione, i comuni – sempre a corto di quattrini – incassano il contributo straordinario derivante dall’aumento di valore degli immobili soggetti a trasformazioni urbanistiche. Almeno così ci sono i soldi per le infrastrutture destinate ai nuovi insediamenti.
Mentre negli Usa Trump affossa le misure pro energia pulita di Obama, le emissioni di CO2 nel mondo si sono stabilizzate. Bene, però non basta a determinare un effetto significativo sulla concentrazione di carbonio, che influenza le variazioni della temperatura. Per questo bisogna puntare sulle rinnovabili.

15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Il Punto

Davvero Alitalia è indispensabile per collegare i vari angoli del paese, come sostiene il ministro Calenda? Da qui comincia il fact-checking de lavoce.info: mettiamo sotto esame le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, possibilmente con i numeri, se hanno detto il vero o il falso.
L’euro è accusato spesso di essere la causa della stagnante produttività italiana e quindi della scarsa crescita e dei bassi salari del paese. In alternativa si propone il ritorno alla lira per svalutare e sostenere competitività ed esportazioni. Ma poi c’è anche il resto. Nel 2017 in Italia l’inflazione è tornata all’1 per cento. Più probabile una discesa del rapporto debito/Pil. E le imprese possono trasferire aumenti di costo sui consumatori. Ma questi ultimi – i cui stipendi non salgono in proporzione – consumeranno meno. A meno che non arrivi la riforma dell’Irpef.
I dati del Def mostrano una spesa sanitaria sotto controllo, vicina al 6,5 per cento del Pil, in aumento di un miliardo all’anno. Bene? Ni, perché così si fa solo manutenzione del Ssn. Mancano gli investimenti (come in Germania e Francia) per migliorare i servizi negli ospedali e sul territorio e farli arrivare ai cittadini in modo il più possibile omogeneo. A questi temi è dedicato il Festival dell’economia di Trento dall’1 al 4 giugno prossimi. Titolo: “La salute disuguale“. Tra paesi e tra regioni, tra classi di reddito e tra generi, la disuguaglianza nella cura della salute è particolarmente odiosa.
Per attuare la legge delega e costruire il Reddito di inclusione, il governo ha firmato un memorandum con l’Alleanza contro la povertà. Un soggetto che riunisce 37 organizzazioni: associazioni, regioni, comuni, sindacati, enti del terzo settore. E li rappresenta per la prima volta in un percorso legislativo.
In controtendenza rispetto alla recente ondata neo-protezionista, entra in vigore l’accordo multilaterale sulle facilitazioni commerciali negli scambi internazionali (Trade Facilitation Agreement, Tfa). È l’intesa più significativa della storia del Wto. Su altri dossier, però, le posizioni sono ancora distanti.

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Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
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Alitalia è davvero indispensabile?

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Oggi tocca al ministro Calenda ed alla sua dichiarazione su Alitalia.

Il Punto

In una pièce fantapolitica – ma non troppo – presentiamo uno scenario italiano per i prossimi mesi. Sotto la spinta dei partiti anti-Ue, l’annuncio di un referendum sull’euro provoca una crisi di fiducia in Italia e in Europa. Lieto fine (si fa per dire): al voto prevale chi vuole rimanere nella moneta unica. Ma ci vorranno anni per rimettere insieme i cocci del temporaneo disastro. Intanto in Francia il favorito Macron fronteggia la signora Le Pen in cerca di voti contro la Ue ovunque, anche a sinistra. Il malessere economico che nutre l’avversione all’Unione va affrontato dappertutto, in Francia come in Italia.
Nell’allegato al Def sulla riduzione del gas serra secondo gli impegni internazionali si vede che gli obiettivi al 2020 sono raggiungibili, complice anche la crisi economica. Difficile, invece, soddisfare quelli al 2030 se nel frattempo l’economia avrà ripreso a crescere e il governo non si sarà dato una mossa su questo tema.
Le organizzazioni umanitarie che raccolgono profughi sempre più vicino alla costa libica sono accusate di complicità con gli scafisti. Di fatto, riempiono uno spazio vuoto nel circolo vizioso che parte dall’inasprimento del contrasto al traffico di persone e arriva fatalmente a un aumento dei morti in mare. Entra in vigore il decreto Minniti-Orlando che vuole abbreviare i tempi e ridurre l’inefficienza del sistema di espulsione velocizzando i ricorsi e potenziando le strutture di asilo. Con qualche dubbio sulla costituzionalità delle nuove procedure.
Come combattere le bufale on-line, che ammorbano la vita civile e politica, evitando derive censorie? In vari paesi (anche in Italia) si mettono a punto strumenti legislativi. Ma più del giudice, contro le “fake news” può l’auto-difesa organizzata degli utenti del web. Come insegna Wikipedia.

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Il deficit commerciale che influenza il voto francese

Il Punto

Theresa May porta il Regno Unito a elezioni anticipate cercando in un successo alle urne una (azzardata) legittimazione della sua “hard Brexit”. All’opposizione un fragile Jeremy Corbyn accetta la sfida con il rischio concreto di affossare il suo Labour party. Manca un Blair a sparigliare gli opposti cinismi.
La delibera di Agcom impone a Vivendi di scendere drasticamente nel capitale di Mediaset o di Tim. Due i punti controversi: la nozione di “collegamento” azionario e la difficile individuazione del perimetro del mercato rilevante, quello della “comunicazione elettronica”. In ogni caso, l’autorità dovrebbe segnalare al legislatore l’opportunità di aggiornare le norme.
Nel programma nazionale delle riforme (Pnr) accluso al Def si parla del sostegno all’occupazione femminile e del secondo percettore di reddito familiare (che otto volte su dieci nelle famiglie con due redditi è donna). Una riduzione dell’Irpef mediante detrazione delle spese per i figli potrebbe essere una misura adatta allo scopo.
Meno peggio due anni di prigione per insider trading o una sanzione amministrativa più confisca dell’illecito profitto? Per la Consulta, chiamata a giudicare sulla retroattività della norma, la seconda punizione è più lieve. Ma la multa può arrivare a 15 milioni e per la confisca non c’è un tetto. Quasi meglio la galera.

Nadia Linciano risponde ai commenti al suo articolo “Educazione finanziaria: ci vuole una strategia nazionale

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Non è mai troppo tardi. Neanche per l’educazione finanziaria

Perché serve una strategia nazionale

Il mio articolo “Educazione finanziaria: ci vuole una strategia nazionale” ha suscitato diversi commenti dei lettori.
Quando si discute di educazione finanziaria occorre sgombrare il campo da alcuni equivoci.
Primo: il fine ultimo non è fare degli italiani degli esperti di finanza bensì quello di dare loro i riferimenti essenziali per un corretto processo decisionale in ambito economico e finanziario. Non sarebbe male partire dall’alfabetizzazione finanziaria, per trasmettere alcune nozioni semplici e di base (nell’ambito degli investimenti, ad esempio, i concetti di relazione rischio-rendimento e di diversificazione). Non è necessario essere un meccanico o un ingegnere per guidare una macchina, ma è fondamentale saper leggere i segnali stradali.
Secondo: l’educazione finanziaria è complementare, mai sostitutiva, rispetto agli altri strumenti di tutela dell’investitore, ossia regole di trasparenza e di correttezza. E per continuare con le metafore: quando si decide di acquistare un’abitazione, pur non essendo un avvocato, torna indubbiamente utile saper leggere e scrivere e sapere a chi rivolgersi in caso di controversie.
Terzo: la scuola deve poter giocare un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione economico-finanziaria dei giovani, ma cosa fare con gli adulti? Non è semplice rispondere a questa domanda. Si può tuttavia pensare di coinvolgere anche i media e di identificare moduli formativi mirati a soddisfare le esigenze conoscitive associate a momenti precisi e ben individuati, che possono spaziare dall’apertura di un conto corrente alla stipula di un mutuo ipotecario fino ad arrivare a più articolate scelte di investimento del risparmio disponibile.
La strategia nazionale di educazione finanziaria consentirà, auspicabilmente, di affrontare anche questi profili attraverso la definizione di programmi mirati per specifici segmenti della popolazione e il coinvolgimento dei soggetti che possono svolgere un ruolo attivo nel processo di alfabetizzazione degli italiani. “Non è mai troppo tardi”, come ci ricordava il maestro Manzi.

Il Punto

La riforma dell’Irpef (oggi messa da parte dall’agenda politica) riguarda la fissazione del numero delle aliquote sugli scaglioni di reddito, le voci da escludere dalla base imponibile e le eventuali addizionali locali. Tre temi suscettibili di soluzioni diverse su cui apriamo un confronto su lavoce.info. Di sicuro, serve un sistema fiscale più equo e più trasparente. Più trasparenza farebbe bene anche al Documento di economia e finanza – Def – dove presenta le risorse destinate alle regioni. Chi legge l’allegato ha un’idea dell’aumento della spesa corrente degli enti e del ristagno di quella in conto capitale. Ma la qualità e quantità di dati e informazioni è decisamente migliorabile. Un altro luogo dove regna l’opacità – e in molti casi la disinformazione – è la banca. Un libro prova a guidare il risparmiatore nella nebbia che avvolge prodotti finanziari, costi, commissioni. Le autorità si accontentano di vigilare sugli aspetti formali.
Oggi favorito nella corsa all’Eliseo, Emmanuel Macron propone ai francesi un programma economico più liberale di Marine Le Pen e meno pro-mercato di Fillon. Usa toni socialdemocratici per catturare voti a sinistra ma rompe con la tradizione socialista su fiscalità, politica del lavoro e concertazione.
La riforma Fornero ha alzato bruscamente l’età della pensione in un’economia in cui crollava la crescita. Risultato (non voluto ma inevitabile): sempre più alta la proporzione di giovani disoccupati. Mentre – non sorprende – sono molto saliti gli occupati tra i 55 e i 74 anni.
Vediamo le motivazioni dell’ordinanza di blocco di Uber (ora sospeso fino ai primi di maggio) da parte del Tribunale di Roma. Se c’è una legge che limita l’accesso a un’attività, si dice, il giudice deve farla rispettare. Tocca ai politici, non ai magistrati, accompagnare il cambiamento.

Luca Micheletto risponde ai commenti al suo articolo “A ogni età la sua imposta

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