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Tutti i numeri della “manovrina”

E’ finalmente arrivato in parlamento il testo della “manovrina” che riporta al 3 per cento il disavanzo nel 2013
Rimane il nostro interrogativo: le dismissioni di immobili non devono essere usate per coprire il disavanzo ma solo per abbattere il debito pubblico.

Incentivi: 9.500 sono veramente un successo?

Sulla pagina personale di facebook, il primo ministro Enrico Letta, scrive “Assunzioni #under30: in una settimana 9.500 domande per accedere ai benefici previsti dagli incentivi del  Governo  http://bit.ly/incentivilavoro #lavoro#disoccupazionegiovanile “.
Il tema è stato precedentemente ribadito dallo stesso prima ministro durante la ormai “nota” dichiarazione di fiducia al Senato.  Il dubbio,  è che queste assunzioni rappresentino più un richiamo mediatico intorno ad uno strumento marginale nel mercato del lavoro, piuttosto che un concreto intervento a favore dell’occupazione giovanile.

Il Punto

Si profila all’orizzonte una pericolosa collusione fra banche e politici che cercano soldi per finanziare operazioni di breve periodo nella rivalutazione del patrimonio di Banca d’Italia. Vediamo i termini del problema e poi perché non è certo questo il momento di affrontarlo.
Premio Nobel per l’economia a Hansen, Fama e Shiller. Tutti e tre hanno impiegato metodi statistici ed econometrici per capire quanto sono effettivamente efficienti i mercati azionari. Evitiamo per favore le letture ideologiche: in comune il tentativo di far parlare i dati anzichè dar voce ai pregiudizi.
Ecco chi sono i consiglieri d’amministrazione di Poste Italiane che decidono l’acquisto di Alitalia da parte dell’azienda pubblica, cioè coi nostri soldi. Competenze in materia: zero. Come non ne sanno nulla il premier Letta e il ministro Lupi, grandi sponsor dell’operazione. Speriamo arrivi un segnale di dissenso dalla Corte dei conti e dai cda delle banche coinvolte. Altrimenti non ci resterà che confidare sull’Antitrust europea.
La Commissione europea ha deciso di vederci chiaro nella regolamentazione delle professioni, uno dei campi in cui l’Italia ha le norme più anticoncorrenziali che frenano la crescita sociale ed economica. Chissà che da Bruxelles non riescano a scardinare le corporazioni che il nostro Parlamento difende strenuamente!

Il Punto

Dopo una manovrina indecente – che vende patrimonio pubblico per ridurre il disavanzo anziché per abbattere il debito – speriamo in una legge di stabilità che guardi almeno ai prossimi due anni. Vediamo perché, di quanto e come si può ridurre il cuneo fiscale imparando anche dall’esperienza fallimentare del Governo Prodi.
Senza la benché minima logica industriale, Poste Italiane puntano a comprare la barcollante Alitalia. Il ministro dell’Economia Saccomanni avallerà questa scelta assurda? E non dice nulla il suo ex-collega Ignazio Visco, governatore di Banca d’Italia, su un’operazione “di salvataggio” che prevede l’erogazione di 200 milioni da parte delle banche?
Sbagliato affrontare il sovraffollamento delle carceri cominciando dall’indulto o dall’amnistia. L’esperienza insegna che aumenterebbero i reati e nel giro di pochi anni saremmo daccapo. Serve una riforma carceraria e un piano di edilizia detentiva. Poi si può pensare alle scarcerazioni. Con metodo selettivo.
Pur di cercare di mantenere i lettori non si esita a travisare la realtà. I pensionati e pensionandi con un assegno mensile dai 3 mila euro lordi in su avrebbero -secondo alcuni- il merito di aver fatto i sacrifici necessari per aiutare i conti pubblici. Ma a ben guardare sono i giovani quelli che hanno pagato e pagheranno il conto più salato.
“Persone che fuggono dai conflitti”. È  la categoria -ben diversa dai migranti per motivi economici- in cui rientrano vittime e sopravvissuti del naufragio di Lampedusa. E che ha diritto alla protezione degli stati dell’Unione. Flussi ingenti di persone con cui la politica deve fare i conti.
Fortuna che è morto nella culla l’emendamento del Pd sull’Imu prima casa. Avrebbe applicato un sistema di tassazione che avrebbe reso i “ricchi” più poveri dei poveri. Progressività significa ridurre le distanze nei redditi, ma non invertire la scala dei redditi.

Il governatore Visco e Alitalia

Leggo, nell’intervento del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco del 7 ottobre 2013 (alla presentazione del Rapporto Fondazione Rosselli), la seguente frase assolutamente condivisibile: “Spesso le banche italiane, oltre a erogare credito, partecipano direttamente al capitale delle aziende. In alcuni casi il legame partecipativo ha distorto le scelte di erogazione del credito, dando luogo ad atteggiamenti collusivi o finalizzati a ritardare l’emersione di situazioni di difficoltà aziendale.

Indulto, ultima spiaggia

A sette anni dall’ultimo indulto l’affollamento delle carceri è ulteriormente peggiorato. Il riproporsi del dramma sancisce, come ha rimarcato Giorgio Napolitano, l’incapacità della politica di risolvere il problema. Eppure le soluzioni ci sarebbero.

Il Punto

Siamo davvero ad una svolta nella gestione del potere politico? Un test importante è fornito dalla nomina di un nuovo commissario Consob. Vedremo se continuerà la pratica della spartizione politica delle poltrone, che ha reso le autorità sempre più dipendenti.
Un popolo di incompetenti. È l’impietoso verdetto sugli italiani che esce dall’indagine sulle competenze degli adulti in 24 paesi (programma Piaac dell’Ocse). Siamo ultimi nelle competenze linguistiche e penultimi in quelle matematiche. Primi responsabili: la scuola e il mercato del lavoro. Una Caporetto a cui si deve reagire con serie riforme, alcune a costo zero. Ma in fretta.
Il debito pubblico è salito al 132 per cento del Pil. L’unico modo di abbatterlo, come nota lo stesso Fondo Monetario, è attraverso una crescita aiutata da riforme strutturali che alleggeriscano il paese dalle mille zavorre che lo frenano. Per questo è importante la stabilità politica.
La service tax sugli immobili, che dovrebbe sostituire l’Imu dal 2014, rischia di essere un pasticcio iniquo. Pasticcio perché mischia una patrimoniale con una tassa sui servizi. Iniqua perché non ha riguardo della capacità contributiva e grava anche sugli inquilini.
Luca Enriques risponde all’intervento di Stefano Liebman e ai commenti al suo articolo “Come si forma un avvocato

Quello che l’Europa non chiede

L’Italia sta attraversando quasi disarmata la crisi economica più grave del dopoguerra. Non può svalutare, avendo come moneta l’euro. Non può “stampare moneta”, come stanno facendo Stati Uniti, Regno Unito e Giappone perché non ha una banca centrale autonoma, avendo delegato alla Bce la gestione della politica monetaria. Non può avere una politica fiscale espansiva perché le regole europee impongono un rapporto deficit/Pil non superiore al 3 per cento e il Fiscal Compact imporrà (almeno in teoria) nei prossimi anni una riduzione del rapporto debito/Pil.

Se quattro anni (di studi in legge) vi sembran pochi

Ringrazio Stefano Liebman e chi ha commentato il mio articolo, arricchendo la discussione di spunti utili. Con questa replica vorrei chiarire meglio il senso delle mie idee su durata e accesso agli studi di giurisprudenza e rispondere ad alcune specifiche critiche.

Il Punto

Dopo aver rischiato di tornare alle urne con il Porcellum dobbiamo cambiare la legge elettorale anche prima di superare il bicameralismo perfetto. Ci vuole un sistema che offra più stabilità e migliore qualità degli eletti. Il maggioritario a due turni sembra essere più adatto del proporzionale, anche alla luce della polarizzazione degli schieramenti.
C’è chi sostiene che la disoccupazione giovanile sia un problema statistico e ne dà colpa all’Europa. Meglio chiedersi perché da noi è al 40 per cento mentre in Austria e Germania al 10. E perché è quasi quattro volte la disoccupazione per gli altri gruppi di età? Anche questa colpa dell’Europa?
La tragedia dei migranti morti o dispersi nel Canale di Sicilia (almeno 6.700 in dieci anni) ci impone di rivedere la Bossi-Fini, una legge ipocrita che permette solo arrivi illegali dai paesi poveri, esponendo chi vuole venire a lavorare da noi al ricatto degli scafisti.
Si riunisce il Cda di Alitalia alla ricerca di aiuti. Speriamo che a nessuno venga in mente di ripetere un ennesimo “salvataggio” ai danni dei contribuenti. I banchieri facciano i banchieri. E i politici non si mettano di mezzo. Con l’uscita di Cucchiani dal vertice di Intesa-Sanpaolo, bene abbandonare il sistema duale di governance. Basato su consiglio di gestione e di sorveglianza, moltiplica le poltrone accontentando soprattutto le fondazioni.
Il capitale civico (sistema di rapporti di fiducia nella società) influenza i risultati economici di ogni paese. Perciò anche di qui ha origine lo squilibrio macroeconomico nell’Eurozona.

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