Lavoce.info

Categoria: Rubriche Pagina 251 di 259

Sommario 27 gennaio 2004

Non arrivano soldi sotto la Madonnina e in molti si lamentano del fatto che un’amministrazione dello stesso colore politico della maggioranza governativa non faccia arrivare quattrini. In realtà i soldi vanno soprattutto ai Comuni in cui l’esito elettorale è più incerto. E, in ogni caso, che paese è uno in cui i rapporti di partito prevalgono sui rapporti istituzionali fra diversi livelli di governo? La privatizzazione dell’Aem procede solo virtualmente, nonostante i debiti del Comune e le disfunzioni del servizio. E c’è chi si oppone anche a questo poco di privato! Riprende anche lo sciopero dei taxisti: avevamo formulato una proposta un anno fa. La riproponiamo ai lettori: rimane più che mai attuale.

Qualche dato in più sul caso Parmalat: forse era prevedibile. O è solo il senno di poi? Torniamo anche sulla proposta dei “denuncianti civici”. Sorprende notare che proprio in questi giorni commentatori televisivi di un certo peso ritengano che ci debba essere meno trasparenza nei comportamenti degli amministratori delle società.

Un mercato per le licenze

In una segnalazione inviata ai presidenti delle Camere e al Governo l’Antitrust denuncia l’esistenza di poca concorrenza nel mercato dei taxi. Nuove licenze potrebbero essere assegnate tramite aste. Lavoce aveva già affrontato questi temi, riproponiamo qui gli interventi di Andrea Boitani, Angela Bergantino e Massimo Bordignon.

Sommario 22 gennaio 2003

Diversi segnali di malessere nel nostro mercato del lavoro: l’andamento pressoché piatto dei salari reali nell’ultimo decennio, l’aumentata conflittualità, l’incertezza sui destini del lavoro parasubordinato. Meglio prenderne atto per tempo. Utile ripensare agli assetti contrattuali e non illudersi di risolvere il dualismo del nostro mercato del lavoro con rimedi solo giuridici. Mentre tutta Italia si interroga su cos’è un lavoro a progetto, bene pensare a come rilanciare la crescita, l’unica in grado di sostenere un aumento duraturo dei salari. Anche in questo il decentramento della contrattazione può essere utile.

Sommario 20 gennaio 2004

I condoni sono attesi e giustificati proprio da chi è in grado maggiormente di evadere. Ce li si aspetta quando i conti pubblici vanno male. C’è dunque il rischio di un circolo vizioso: le aspettative inducono riduzioni dei pagamenti allÂ’erario e questo impone ai governi di fare i condoni. Lo dimostra un sondaggio condotto da Demoskopea per lavoce.info.

Con il nuovo anno sono aumentati i pedaggi autostradali. L’ennesimo episodio di una privatizzazione non sufficientemente regolata che ha offerto benefici eccessivi ai concessionari ai danni degli utenti. Mentre continuano gli scioperi nei trasporti, una nuova proposta per disincentivarli.
E una rassegna della stampa estera sul caso Parmalat, su cui presto ritorneremo. Il presidente di Confindustria D’Amato sulla stampa estera chiede controlli più serrati sulle imprese italiane quotate.

Abbiamo superato la quota dei 13.000 iscritti alla newsletter. Grazie a tutti voi per la fiducia accordata.

Sommario 15 gennaio

Il settimanale “Time” dedica a una ricercatrice italiana la sua ultima copertina. Un solo, forse spiacevole, dettaglio: Sandra Savaglio ha lasciato l’Italia, insegna e fa ricerca alla Johns Hopkins University di Baltimora. Cosa si può fare per contrastare la fuga di cervelli dal nostro paese? Per migliorare la governance degli atenei e la qualità della ricerca scientifica? Per permettere all’università di meglio contribuire al progresso economico del paese?
Va anzitutto modificato il sistema di rappresentanza democratico corporativo delle nostre università. Intervenire sugli incentivi non basta, se non si mette mano agli assetti istituzionali. Va poi ripensato il percorso del dottorato. Il progetto di riforma 3+2+3 non aiuta, anzi. Ancora più che in passato, a rimanere in Italia saranno soprattutto coloro che non sono riusciti ad andare all’estero. Infine, va favorito il riorientamento del sistema scolastico e universitario a favore delle competenze generaliste e delle capacità logiche e relazionali. Quasi il contrario di quanto si sta facendo oggi …
Dopo gli scioperi selvaggi bisogna affrontare il problema dei trasporti locali. Non cÂ’eÂ’ tempo da perdere. Bisogna decentrare la contrattazione e il finanziamento, rafforzando al tempo stesso la concorrenza. Se ci sono meno rendite da spartire, ci saranno anche meno scioperi.

Sommario 13 gennaio

Cosa ha fallito nella catena dei controlli nel caso Parmalat? La Centrale dei bilanci non riesce a controllare un’impresa che prende fondi all’estero anche con l’aiuto di istituzioni straniere. Servirebbe probabilmente un’Authority sovra-nazionale. I controlli interni sono segnati da un conflitto di interesse che ne pregiudica l’azione. Proponiamo quattro misure che possono limitarlo. Insieme a un inasprimento delle pene per i reati societari, possono contribuire a ridare credibilità ai bilanci delle società.
Bisognerebbe mostrare di avere imparato la lezione, a partire dai controlli nel settore del calcio, in cui molte società sono a rischio di crack. Ma sono ancora in molti a voler lasciare tutto com’è.
Cop9, la conferenza sul clima svoltasi a Milano il mese scorso ha evidenziato come non vi siano alternative al protocollo di Kyoto, anche se troppi paesi ancora sono riluttanti ad accettarlo. Non cÂ’eÂ’ tempo da perdere.

Abbiamo superato i 12500 iscritti alla newsletter e i 45.000 Euro di finanziamento. Ricordiamo che chi contribuisce entro il 15 gennaio potrà ancora ottenere un nostro piccolo omaggio (modestissimo, ma di cuore…).

Sommario 4 gennaio 2004

Il debito pubblico diminuisce, ma soprattutto grazie alla vendita di partecipazioni in Enel, Eni e Poste alla Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta finanziata dalle Fondazioni bancarie, cui viene garantito un rendimento del 3 per cento al netto dell’inflazione. Una catena di S.Antonio che snatura enti con ben altre finalità, riducendo ulteriormente la trasparenza dei conti pubblici proprio mentre in tutto il mondo si cerca di migliorare la qualità e la comparabilità delle statistiche sui conti pubblici. Colpa anche di procedure di bilancio che hanno privato il Parlamento di qualsiasi ruolo, blindando di fatto la manovra di finanza pubblica. C’è una relazione stretta fra trasparenza e democrazia.

Torniamo sul caso Parmalat spiegando, in risposta a domande dei lettori, perchè un decreto ad-hoc poteva essere evitato.

Mentre la trattativa sulla riforma delle pensioni non sembra procedere, promesse fatte in campagna elettorale vengono al pettine: riesplode il pasticcio delle “pensioni da un milione al mese“. E non sarà l’ultima volta che provoca cocenti delusioni per molti.

Lorenzo Bini Smaghi, dirigente generale del Ministero dell’Economia, interviene nel dibattito sulla decisione dell’Ecofin del 25 novembre scorso, contro cui potrebbe ricorrere la Commissione Europea la prossima settimana.

Sommario 30 dicembre 2003

Secondo il Financial Times, il caso Parmalat rappresenta la più grossa frode contabile (lÂ’ammanco è di circa lo 0,8 per cento del Pil italiano) nella storia finanziaria europea e non è sorprendente sia avvenuto in Italia piuttosto che in Finlandia. Il Governo è intervenuto con un decreto che stabilisce una procedura accelerata di amministrazione straordinaria, al fine di conservare la posizione di mercato dellÂ’impresa. È un provvedimento opportuno? O piuttosto rafforza lÂ’immagine di un paese dove si approvano leggi ad hoc per sanare situazioni di crisi e dove le regole esistono solo per essere disattese? Gli esempi, dal falso in bilancio ai vari condoni, non mancano. Il sistema delle nostre imprese è attrezzato per competere nel mercato globale, dove trasparenza e fiducia degli investitori sono cruciali? Costruire un sistema di regole stringenti e credibili è la prima priorità per il governo della nostra economia. In particolare, è necessario il riordino del sistema di vigilanza e controllo sui mercati finanziari. Verso quale modello di regolamentazione ci si dovrebbe indirizzare? Gli scandali finanziari non sono un’esclusiva italiana. Una modesta proposta per rendere più remunerativa l’onestà.

Auguri di buon anno a tutti. Molti lettori lamentano di non aver ricevuto il nostro regalo di Natale. È un piccolo dono riservato a chi sottoscrive: c’è tempo fino al 15 gennaio.

Verso il 10 gennaio

Continua il dibattito sulla riforma previdenziale avviato da lavoce.info. Un intervento di Elsa Fornero sottolinea come la libertà di scelta del momento della pensione, subordinata a un vincolo di equità attuariale, sia di gran lungo preferibile all’innalzamento per legge dell’età pensionabile. Nella loro replica alle opinioni fin qui raccolte, Tito Boeri e Agar Brugiavini evidenziano il rischio che il confronto tra Governo e parti sociali possa non partire mai. Perché le alternative al progetto governativo implicano interventi che entrano in vigore fin da subito, senza aspettare il 2008. Riproponiamo ai lettori anche le opinioni di Pierpaolo Baretta (Cisl), Giulio de Caprariis (Confindustria), Beniamino Lapadula (Cgil) e Gabriele Olini (Cisl).

Sommario 22 dicembre

Un interrogativo che angoscia i risparmiatori travolti dalle crisi Argentina, Cirio e Parmalat: è possibile costruire campanelli d’allarme che segnalino un’imminente situazione a rischio? Applicato allÂ’Argentina, un sistema di questo tipo avrebbe fatto scattare l’allarme già nel 2000. Funzionerebbe in altre situazioni?
Alla vigilia di Natale si apre — alla buon ora — il confronto fra Governo e sindacati sulla riforma della previdenza. Ma sembra già chiuso. Se il Governo non prevede la possibilità di interventi prima del 2008, più graduali di quelli previsti, non sembrano esserci margini per la trattativa.
E’ Natale, ma non per tutti. Un profilo del disagio economico. Con meno di 7 miliardi di euro potremmo portare tutti al di sopra della linea della povertà relativa.

Per chi subisce gli scioperi selvaggi nei trasporti, una piccola consolazione. Anche senza scioperi non andrebbe molto meglio: un racconto di viaggio di un nostro collaboratore.

Per favore segnalateci se non riuscite a trovare il libro sul primo anno de lavoce.info nelle librerie.

Auguri di Buon Natale a tutti. E un viaggio virtuale che raccomandiamo soprattutto a quegli esponenti politici che pensano che gli immigrati siano venuti a rubare la nostra prosperità: vadano sul sito www.ellisisland.org. Si ricorderanno dei 4 milioni di italiani emigrati negli Stati Uniti quasi cent’anni fa.

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