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Un passo avanti verso il nuovo Patto su migrazione e asilo

L’accordo sulla gestione delle crisi raggiunto dal Consiglio europeo è l’ultimo tassello del nuovo Patto su migrazione e asilo. L’obiettivo è introdurre prima delle Europee un insieme di regole ben definite che si applichino a tutti gli stati membri.

Un’Europa sempre più chiusa

La Commissione prova di nuovo a definire un quadro di regole comunitarie su asilo e ingressi non autorizzati. Ma per cercare di ottenere l’approvazione dei governi europei sovranisti, il pacchetto allontana la Ue dalla carta dei suoi valori fondamentali.

Quando il migrante diventa un capro espiatorio

Quanto accaduto a Voghera a luglio è emblematico di come si affronta la questione della marginalità, non solo fra gli immigrati. Le risposte a una domanda di sicurezza ingigantita portano a chiedersi quale sia la nostra concezione dei diritti umani.

Il Punto

Il Festival dell’Economia di Trento, che è iniziato giovedì 3 giugno e proseguirà fino a domenica 6, quest’anno si occupa del ritorno dello stato: più di 60 incontri per interrogarsi sul futuro del settore pubblico all’indomani della pandemia. Perché, come ha sottolineato il governatore di Bankitalia Ignazio Visco nelle sue considerazioni finali, non c’è bisogno di più stato ma di uno stato migliore. Oltre che di una capacità fiscale comune europea.
Diversi gli eventi organizzati da lavoce.info, in particolare cinque forum su welfare, salute, mobilità sostenibile, infrastrutture digitali e stato imprenditore. Uno stato che, al picco della crisi pandemica, è sempre più spesso arbitro e giocatore sul mercato e nella vita delle imprese. Via via che l’emergenza rientrerà, il suo ruolo dovrà essere ripensato. Così come dovrà essere ripensato il modello di stato sociale, chiamato a rispondere a nuove esigenze, nell’ambito di un’economia e di una società molto diverse rispetto a 70 anni fa. Serve una rete di protezione in grado di far fronte alle nuove povertà, con interventi rapidi e il più possibile universali. Evitando di dividere la società tra chi riceve i trasferimenti e chi li finanzia. A necessitare di una profonda riorganizzazione sono anche i nostri sistemi sanitari. Che, oltre a farsi trovare pronti in caso di nuove pandemie, avranno di fronte la sfida dell’aumento dei malati cronici. Dalla salute al lavoro, dagli investimenti all’intrattenimento, Internet è ormai la nostra quarta utility dopo acqua, luce e gas: ecco perché servono infrastrutture digitali efficienti (e governance adeguate). Come ridurre corruzione e inefficienze nel settore pubblico? Può sembrare paradossale ma – come dimostra uno studio – a volte la soluzione può risiedere in una minore, e non maggiore, supervisione.
Tra soluzioni-tampone e modelli di accoglienza diffusa rimasti spesso lettera morta, le politiche italiane in tema di asilo restano inefficaci e frammentarie. Servono ora più che mai risposte comuni a livello europeo.

Proprio il tema della gestione dei flussi migratori è stato al centro dell’ultima puntata della terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info: ospiti Tommaso Frattini, Mariapia Mendola e Chiara Tronchin. Potete recuperare questa e le altre stagioni sul nostro sito o su tutte le app di podcast.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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Un ponte aereo per salvare i rifugiati detenuti in Libia

Il bombardamento del centro di detenzione di Tajoura non ha finora portato a ripensamenti nelle politiche dell’asilo di Italia e Ue. Eppure, i rifugiati detenuti in Libia sono solo 7  mila. Ecco una proposta per accoglierli in modo legale e ordinato.

Tutti politici i costi della crisi dei rifugiati

Se la crisi dei rifugiati è una sfida per i singoli paesi e per le prospettive future dell’Unione europea, la risposta può essere solo in un nuovo quadro normativo comune. Gestione comune delle domande di asilo prima dell’arrivo in Europa. E un meccanismo di distribuzione dei migranti “flessibile”.

Perché l’Europa deve cambiare politica sui rifugiati

La politica di asilo dell’Unione Europea non riesce a proteggere chi ha più bisogno di aiuto. Lo dimostra la crisi provocata dalla guerra in Siria e dall’esodo del suo popolo. Serve un’autorità sovranazionale che redistribuisca migranti, oneri e risorse, con il sostegno dei cittadini europei.

Davvero Lombardia e Veneto non hanno posto per i migranti?

 
migranti
Il grafico mostra il rapporto tra numero di migranti ospitati nei centri di accoglienza (o altre strutture temporanee) delle varie regioni e la popolazione totale delle stesse.
Dati ricavati dal ministero dell’Interno.

L’Italia non è ancora un paese per rifugiati

Con la primavera riprendono gli sbarchi di migranti dai paesi del Mediterraneo. E tornano di moda alcuni slogan di apparente buonsenso, che tendono a confondere gli immigrati economici con i rifugiati. Miglioramenti su salvataggi e prima accoglienza, manca però una legge organica sull’asilo.

Come si garantisce l’accoglienza dei profughi

Dal Consiglio europeo di fine ottobre sono arrivate affermazioni piuttosto vaghe su immigrazione e asilo. Per trasformarle in misure efficaci, è necessario separare i due problemi ed equilibrare gli sforzi degli Stati membri nell’accoglienza dei profughi. Il rischio di obiettivi di pura facciata.

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