L’arrivo di un’ondata di crisi aziendali e di fallimenti è più che probabile. La legislazione attuale non offre gli strumenti giusti per affrontarla. Se si vuole garantire una transizione ordinata va dunque corretta. Ma è necessario farlo in fretta.
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Sono vari gli argomenti a favore e contro una patrimoniale personale. La via di uscita potrebbe essere l’introduzione di un’imposta complementare con base imponibile costituita dalla somma di quelle di Imu e imposta di bollo sulle attività finanziarie.
L’Italia è rientrata nel ristretto gruppo dei paesi creditori verso l’estero. Pur con la pandemia, migliora la nostra posizione creditoria e, dunque, la stabilità finanziaria. Il programma di acquisti della Bce ha favorito le attività di imprese e famiglie.
Il cashback di stato avvantaggerà soprattutto le famiglie a reddito medio-alto, residenti al Nord e nelle grandi città. Cioè quelle che già utilizzano carte e bancomat. Plafond più alto e procedure affidate ai gestori avrebbero dato risultati migliori.
Le misure di sostegno pubblico hanno finora protetto il settore bancario dagli effetti della pandemia. Ma i rischi ci sono e prima o poi andranno affrontati. Meglio correggere subito il valore dei crediti e non distribuire generosi dividendi.
Nel tentativo di superare l’impasse derivante dal timore dei funzionari pubblici di incorrere in responsabilità per danno erariale, il dl “semplificazione” liberalizza molti comportamenti negligenti. Ma il rischio è di favorire ulteriori sprechi e inefficienze.
Nei mesi di marzo e aprile, un’impresa su due ha usufruito della Cig ordinaria. Più al Sud e meno al Nordest, con un risparmio medio per l’azienda di circa 1.000 euro per dipendente e una perdita media per il lavoratore del 27 per cento.
I decreti legge in risposta alla crisi da coronavirus hanno modificato i requisiti di accesso al fondo di solidarietà per i mutui sulla prima casa. La sospensione del pagamento delle rate permette alle banche di prevenire nuovi crediti deteriorati.
Tutti i principali paesi dell’Eurozona hanno adottato misure per contrastare la recessione causata dal coronavirus. In termini di entità delle risorse stanziate l’Italia fa meglio degli altri. Ma continuano a mancare velocità di decisione e procedure efficaci.
Nella crisi provocata dal coronavirus la capacità delle famiglie giovani di compensare il calo del reddito disponibile con risorse proprie è molto bassa. Anche perché negli ultimi anni è cambiata la distribuzione di reddito e ricchezza fra le generazioni.