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Crediti deteriorati, un banco di prova anche per la vigilanza

La richiesta della Bce ad alcune banche di svalutare i crediti deteriorati ha inciso sui corsi azionari. Ma si possono conciliare riservatezza e trasparenza delle decisioni di vigilanza? E la comunicazione al mercato avrebbe potuto essere più lineare?

Come incassare le inadempienze probabili

Se le inadempienze probabili sono la nuova sfida per le banche, la soluzione è trasformarle in crediti che il debitore possa pagare. Per ottenere il risultato gli istituti devono però dotarsi di personale specializzato. O affidarsi a consulenti esterni.

Per Di Battista la Banca d’Italia non è più pubblica

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Alessandro Di Battista sulla governance di Banca d’Italia.

Le banche italiane? Stanno meglio, non benissimo

Nell’ultimo anno, lo stato di salute delle banche italiane è migliorato. Ma i punti deboli non mancano: crediti deteriorati, titoli pubblici, redditività. Ce lo dice un rapporto della Banca d’Italia. E anche il confronto internazionale lo conferma.

Dati Banca d’Italia: una lenta risalita

I dati dell’Indagine Banca d’Italia dicono che il reddito reale delle famiglie è tornato a crescere, seppure lentamente. La povertà relativa continua a salire, ma la povertà assoluta è finalmente in calo, anche se rimane molto sopra i livelli pre-crisi.

Tra Banca d’Italia e Consob perde la trasparenza

Trasparenza sempre in secondo piano, prima vengono riservatezza e rispetto formalistico delle regole: è il quadro che emerge dalle audizioni della Commissione sul sistema bancario. Sarebbe ora di passare a una protezione sostanziale del risparmiatore.

Bonus da 80 euro: l’abbiamo speso o no?


Il bonus da 80 euro è riuscito a raggiungere il suo obiettivo principale, che era quello di far crescere i consumi privati nel 2014? Gli studi finora realizzati ottengono risultati contrastanti. Dunque l’efficacia della misura non sembra ancora provata.

Il Punto

La Commissione di Bruxelles propone titoli di stato sintetici per l’area dell’euro, prodotti con un processo di cartolarizzazione. Da non chiamare Eurobond per due ragioni: perché non lo sono e perché per i tedeschi sarebbero come fumo negli occhi. Potrebbero essere molto utili alla stabilità finanziaria.
Al mondo politico in fibrillazione auto-referenziale arriva il richiamo della Banca d’Italia di Visco: chiunque si candidi a governare si impegni ad approfittare della debole ripresa economica per correggere il bilancio in modo da far scendere il rapporto tra debito pubblico e Pil. Intanto la disputa sul voto anticipato in autunno sembra disinteressarsi della probabile attivazione delle clausole di salvaguardia e delle negative conseguenze per la crescita della maggiorazione dell’Iva. Nel dibattito sul sistema elettorale guadagna consensi quello chiamato “tedesco” (che poi tedesco non sarebbe). Di sicuro ci ritroveremmo il definitivo affossamento dei collegi uninominali, la prevalenza di candidati scelti dai partiti, e l’esclusione delle formazioni forti localmente ma deboli a livello nazionale. In cambio di coalizioni (forse) meno litigiose.
Sono due filosofie, due concezioni del governo dell’economia e della moneta quelle che si scontrano nella Ue rappresentate da Germania e Francia. Non soltanto interessi diversi, dunque, ma visioni del mondo che un’Europa unita deve conciliare. È il tema di un libro di tre autori, uno dei quali, Markus Brunnermeier, sarà al centro dei dibattiti organizzati a Milano e Roma per festeggiare i 15 anni de lavoce.info.
Che ci voglia una gestione delle sofferenze bancarie diversa dalla svendita ai pochi grandi operatori specializzati lo ha detto anche il governatore Ignazio Visco nelle sue Considerazioni finali. E in Parlamento ci sono tre proposte che prevedono la vendita agli stessi debitori.
La Lega calcio ha appena aperto l’asta per i diritti tv del campionato di serie A per il triennio 2018-21. A differenza che negli altri paesi, il bando prevede che il servizio sia offerto su più piattaforme distributive, compresa internet. Come se il calcio fosse un “diritto essenziale” per i consumatori. È proprio così?
Vero che gli italiani – dopo la riforma Fornero – sono costretti ad andare in pensione vecchi decrepiti? Lo ha sostenuto Matteo Salvini in due scontri Tv con Giuliano Cazzola. Questi ha ribattuto con una serie di dati. Quasi tutti esatti, secondo il fact-checking de lavoce.info.

15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Aspettiamo per festeggiare il compleanno i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Se tornano a crescere i pagamenti in contanti

Nel 2016 il limite all’utilizzo del contante nei pagamenti è passato da mille a tremila euro. E infatti dopo anni di diminuzioni è tornato a salire l’ammontare delle banconote distribuite dalla Banca d’Italia. Scarsi gli effetti sui consumi interni.

Come cambia la ricchezza finanziaria delle famiglie*

Sono cambiate molte cose nella composizione della ricchezza delle famiglie italiane. È calata la componente obbligazionaria. Ma la quota del risparmio gestito nelle attività finanziarie resta ancora inferiore a quella di altri paesi occidentali.

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