Lavoce.info

Tag: bilancio Pagina 3 di 4

Perché la crisi complica la stima del Pil potenziale *

La crisi ha avuto un impatto negativo sulla capacità produttiva, ma il modello usato in Europa tende a sovrastimarlo, per l’Italia e per il resto dell’area euro. Con la persistente carenza di domanda aggregata, è un limite di questo tipo di approccio metodologico.

Un taglio all’Irap. E all’autonomia delle regioni

La modifica all’Irap contenuta nella legge di Stabilità desta preoccupazioni per la sostenibilità dei bilanci regionali,  in particolare della spesa sanitaria. E limita l’autonomia delle Regioni, privandole di fatto della possibilità di usarla come strumento di politica industriale locale.

Per l’Italia non è solo un problema di metodo*

Davvero il modello utilizzato dall’Europa per determinare il Pil potenziale sottostima la capacità produttiva dell’economia italiana? In realtà si tratta di un metodo condiviso, che garantisce pari trattamento a tutti i paesi dell’Unione. I problemi dell’Italia sono di lunga durata.

Il labirinto delle regole europee: l’Obiettivo di medio termine *

Il secondo intervento della guida alle regole europee in materia di bilancio si concentra sull’Obiettivo di medio termine. Si calcola attraverso una formula complessa e ben poco intuiva. Per uscire dal vicolo cieco, l’Europa ha bisogno invece di semplificare e rendere trasparenti i suoi parametri.

Regole europee: la lunga strada per uscire dalla stupidità*

Con la riforma del Patto di stabilità e crescita, le regole europee in materia di bilancio sono diventate più flessibili, ma meno comprensibili per i cittadini. Come orientarsi? Proponiamo una guida, iniziando dal saldo strutturale e dall’output gap. Con l’auspicio di stime più precise in futuro.

La flessibilità rigida

Ce l’abbiamo fatta? Sono effettivamente aumentati i margini di manovra per la politica di bilancio italiana? E di quanto? La Commissione europea concede ai paesi che rispettano la soglia del 3 per cento, riferita al disavanzo effettivo, di deviare dall’obiettivo di medio termine del pareggio strutturale (vale a dire, del disavanzo corretto per il ciclo pari a zero). Purché, tuttavia, si continui a restare al di sotto della soglia del 3 per cento.

Parole nuove al Consiglio europeo

Il Consiglio europeo del 14 e 15 marzo è stato positivo. Ha gettato alcune basi che potrebbero costituire la piattaforma per avanzare con maggiore decisione dopo le elezioni tedesche. Pur con grande cautela, si parla finalmente di risanamento di bilancio “differenziato e favorevole alla crescita”.

Europa in stallo

Senza la pistola alla tempia dei mercati finanziari, l’Europa si ferma. Le conclusioni del Consiglio europeo del 14 marzo sono un atto notarile, in cui si prende atto di iniziative avviate e non ancora concluse, di obiettivi da raggiungere non si sa come. Un esempio per tutti: l’unione bancaria.

Le regole del fiscal compact

Con la legge che recepisce nel nostro ordinamento il “fiscal compact” l’Italia ha fatto notevoli passi avanti nello stabilire principi che possano garantire la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche. I punti principali della normativa e l’importante ruolo del fiscal council.

Una ricetta sbagliata per l’Italia

Nei paesi dove hanno dato risultati positivi in termini di crescita, le politiche di bilancio restrittive sono state accompagnate da una politica monetaria accomodante. Una strada preclusa all’Italia da quando è entrata nell’euro. Il nostro paese avrebbe dovuto seguire un’altra direzione.

Pagina 3 di 4

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén