Siamo il primo paese Ue ad applicare la web tax – da noi chiamata Isd, imposta sui servizi digitali (“prima l’italiano”, che diamine!). Si tassano i giganti di internet che fatturano grazie a utenti italiani. Ma serve un decreto attuativo perché le norme non diventino vessatorie per soggetti meno potenti e globali.
Nel maldestro tentativo di differenziare il primo salvataggio bancario del Governo del cambiamento da quelli del passato, il vicepremier Di Maio ha esposto tante idee confuse sul caso Carige. Che abbiamo sottoposto al fact-checking de lavoce.info. E con i gilet gialli francesi, riuscirà il capo politico del M5s a costruire un’alleanza in vista delle elezioni europee? Abbiamo messo a confronto i programmi dei due movimenti. Molti i punti in comune, però anche differenze rilevanti.
Alzare muri all’ingresso di lavoratori stranieri ha i suoi costi economici. Se ne sono accorti Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia (il gruppo Visegrád): mancano braccia e l’inverno demografico che si prospetta aggraverà il problema nei prossimi anni. Da noi è in via di soluzione il caso della Sea Watch, 49 profughi identificati dal ministro dell’Interno Salvini come pericoli per la sicurezza. Mentre la società civile ha supplito alle esibizioni muscolari di cattivismo politico e umano.
La bassa produttività, problema dei problemi del sistema italiano da oltre 20 anni, è stata sempre più marcata al Sud. Poi, spiega una ricerca, dall’inizio della Grande crisi (2008) il differenziale rispetto al Nord si è ridotto di circa un terzo. Soprattutto a causa dell’uscita dal mercato delle aziende meno efficienti.
In un anno la valutazione del bitcoin è crollata da 17mila a 3.600 dollari, dimostrandosi un asset molto rischioso. A deprimere il suo valore c’è anche la concorrenza delle altre criptovalute che abbassa il prezzo medio di tutte ma aiuta gli investitori a capire meglio se ci sia un prezzo giusto di ciascuna.
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Tra picchi e crolli, dove arriverà il prezzo di Bitcoin e compagni? Difficile fare previsioni. Ma la concorrenza tra criptovalute ne abbassa il prezzo medio e permette a investitori e risparmiatori di capire quale sia il prezzo giusto di ciascuna.
Perché molti politici ed elettori in un caso come quello di Macerata giustificano pubblicamente un gesto criminale? Come ci spiega il Nobel Jean Tirole, le narrazioni che ci raccontiamo servono a piegare la realtà in modo da giustificare azioni immorali preservando una buona immagine di noi stessi. Intanto Silvio Berlusconi insegue Salvini cavalcando la tigre della xenofobia e chiede il rimpatrio di 600 mila stranieri irregolari. Ma sbaglia i conti perché una parte consistente di loro ha diritto d’asilo. Come dimostra il fact-checking de lavoce.info.
Quest’anno l’assegnazione dei diritti tv del calcio italiano rivolta assetti e meccanismi di un business da 1,4 miliardi per stagione. Fine delle esclusive sulle partite e un grande intermediario che alloca i diritti a vari soggetti, incluse società telefoniche e – presto – giganti del web. Concorrenza a 360 gradi.
L’idea del centro-destra di appiattire e semplificare radicalmente il regime fiscale non comincia con la flat tax. Già nel 2001 Berlusconi propose un sistema con due sole aliquote e un’ampia no tax area. E già allora tale misura – più blanda di quella di oggi – non venne applicata per timore del crollo del gettito. Mentre i leader di Forza Italia e della Lega si attribuiscono parti diverse nella nuova commedia sui condoni edilizi, i programmi elettorali dimenticano o trattano solo brevemente le politiche sociali per la casa. E si registrano 56 mila sfratti in un anno. Su altri grandi temi il confronto politico si nutre spesso di slogan non documentati. Sulla sanità: è vero che è stata privata di fondi come dice la pentastellata Lezzi? Oppure ha ragione la ministra Lorenzin che rivendica finanziamenti in crescita? Il fact-checking de lavoce.info fa i conti per capire chi ha ragione.
Nel Far West delle criptovalute non poteva mancare il colpo grosso. Mezzo miliardo di dollari in denaro virtuale sottratti da una piattaforma giapponese. Probabilmente i cripto-banditi non potranno godere del bottino e i cripto-derubati non soffriranno alcun danno. I paradossi dell’era del bitcoin.
Sembra impossibile tagliare le pensioni d’oro. Cozzerebbe contro ostacoli giuridici (i diritti acquisiti) e con il modesto risparmio che ne deriverebbe. Eppure un provvedimento del genere avrebbe il forte valore simbolico. Tutto sta nel mettersi d’accordo sul livello a cui un trattamento previdenziale diventa d’oro.
Le criptovalute pretendono di essere più sicure rispetto alla moneta tradizionale e di non richiedere intermediari. Ma un terzo delle piattaforme di scambio di bitcoin è stato hackerato fra il 2009 e il 2015. Ed è sorta una pletora di intermediari.
Fino a che punto i partiti hanno sfruttato la possibilità di presentare lo stesso candidato in più collegi elettorali? Al primo posto Liberi e uguali, poi Pd, M5s e FI (con Lega e Fdi che pudicamente non danno informazioni). Si sfrutta l’effetto traino dei nomi più popolari. E ad alcuni è garantito un posto in Parlamento.
Una proposta importante nel programma del Pd è il supporto alle famiglie: un assegno proporzionale al numero di figli a chi ha redditi bassi (e oggi non ha detrazioni Irpef) e dei lavoratori autonomi. Costerebbe 9,6 miliardi, con un marcato effetto di riduzione di diseguaglianza e povertà.
Reazioni indignate, anche perché evoca la libertà vigilata, al braccialetto brevettato da Amazon. In realtà non è nemmeno un modo di trasmettere dati su quantità e qualità del lavoro. Ragionevole, invece, rivendicare la compatibilità con il benessere di chi lo usa. E la spartizione equa del guadagno di produttività.
Con sentenze discutibili, la Consulta e il Consiglio di stato decidono di aggravare il costo della competizione delle università italiane con quelle estere: no a interi corsi di studio in lingua straniera se non affiancati dai medesimi in italiano. Tanto le famiglie italiane che possono manderanno i rampolli all’estero, no?
Effetto Brexit sulla composizione del Parlamento europeo: a chi vanno i 73 seggi dei britannici? Varie le soluzioni ipotizzate, tutte con pro e contro. Alla fine un compromesso che sembra accontentare quasi tutti.
Mentre la trattativa sulla Brexit si blocca sul confine tra le due Irlande, il debole e maldestro governo della signora May mantiene un certo consenso popolare. Malgrado gli insuccessi negoziali dal Regno Unito non arriva una forte domanda di tornare indietro.
Di recente Matteo Renzi ha scaricato le responsabilità in merito all’adozione delle (impopolari) regole Ue sul bail-in sul governo Monti. In effetti le trattative furono avviate nel 2012. Ma poi, come indica il fact-checking de lavoce.info sono stati i governi Letta e Renzi a varare il provvedimento. E ora c’è la vigilanza Bce a rincarare la dose, con linee guida sull’eliminazione dei crediti inesigibili (Npl) che – se attuate in tempi troppo brevi – faranno emergere forti perdite proprio ora che la ripresa sta migliorando i bilanci bancari. Meglio che legiferi il Parlamento europeo.
Appena partito, il primo treno merci Italia-Cina impiegherà 17-19 giorni per arrivare a destinazione, molto meno del mese e mezzo della rotta navale Rotterdam-Shanghai. Sui binari della nuova “via della seta” si sposterà una parte del traffico dall’Europa. Rimane da capire in che misura.
Negli ultimi sei mesi hanno chiuso bottega tre venditori di energia. Colpa di bollette non pagate che si aggiungono al segno meno dei mercati energetici, a errori imprenditoriali e alle scarsità di risorse disponibili per coprire i rischi. Le morosità sarebbero più sostenibili se gestite attraverso una cassa di compensazione.
Chi si ricorda dei distretti industriali? Da anni se ne parla poco ma sono vivi e vegeti. Solo, stanno cambiando pelle con il resto dell’industria italiana. Ora il progetto Industria 4.0 vuole trasformarli ancora, rafforzandone i legami con i grandi centri urbani.
Vedere il valore dei bitcoin sull’ottovolante non è strano. Una criptovaluta che – oggi – non è moneta è per forza soggetta a ondate di acquisti e vendite puramente dominati da intenti speculativi.
Continuando il confronto sulla web tax, vediamo che – contrariamente ai critici – c’è chi ne coglie gli aspetti innovativi sia per quanto riguarda l’impianto generale del tributo sia per l’individuazione dei sostituti d’imposta negli intermediari finanziari “abilitati” ad operare nel territorio dello stato.
Come investimento, il bitcoin comincia ad apparire troppo volatile ed è probabile che finirà per rimanere vittima dei suoi difetti. Ma forse nel frattempo saranno le banche centrali a emettere contante digitale, grazie alla tecnologia della criptomoneta.
Dopo il voto tedesco c’è il rischio serio che escano danneggiati il processo di riforma dell’unione monetaria e, di conseguenza, l’Italia con gli altri paesi più deboli. La Germania potrebbe infatti irrigidirsi nel confronto avviato con la Francia e gli altri paesi sulla riforma dell’euro, di vitale importanza per il futuro della Ue. Altra – più immediata – fonte di preoccupazione in questi giorni è la Catalogna, dove il referendum secessionista (illegale per il governo di Madrid) sulla carta non dovrebbe aver successo. Ma dopo la Brexit tutto è possibile. Potrebbe anche saltare il fragile equilibrio politico spagnolo e diffondersi un contagio separatista in Europa. Da noi, più modestamente, c’è stata l’elezione on-line del leader del M5S. Che ha mostrato ancora la vulnerabilità del voto su internet all’attacco degli hacker. Il problema è comune ad altre esperienze internazionali. Difficile garantire al contempo segretezza del voto, sicurezza e trasparenza del processo. Una piattaforma a prova di manipolazioni sembra essere invece quella della cripto-valuta Bitcoin, che ha incrementato il proprio valore rispetto al dollaro quasi del 2 mila per cento in due anni e mezzo. Una bolla? Sì, lo è – al momento – in tutto e per tutto. Ma se anche scoppia, produrrà danni limitati.
Mezzo secolo dopo il Sessantotto lo slogan “lavorare meno lavorare tutti” e la teoria sottostante secondo la quale a riduzioni dell’orario lavorativo fanno seguito aumenti di occupazione esercitano ancora un certo fascino. Ma i posti di lavoro vanno creati, non sono una torta da spartirsi in parti uguali.
Alessandra Del Boca e Antonietta Mundo commentano l’articolo di Alessandro Rosina “Ma la disoccupazione giovanile non è un inganno“
Secondo la teoria economica un’attività finanziaria è una bolla quando il valore di mercato a cui viene scambiata si discosta dal suo valore fondamentale. Lo sono dunque tutte le monete e in particolare Bitcoin. Ma non per questo è destinata a scoppiare.
Per le banche venete niente bail-in. Arriva invece la liquidazione coatta con regole nazionali più aiuti e garanzie di stato per 17 miliardi. Forse a questo punto, rinvio dopo rinvio, non c’era alternativa. Di sicuro la politica italiana ha messo in soffitta come non indispensabile l’armonizzazione Ue del diritto fallimentare in materia bancaria. Mentre diventa cruciale che la Commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche appena istituita produca risultati. Con poco tempo a disposizione, sarà bene che si concentri su pochi temi di peso, come accertare le responsabilità degli amministratori.
Assomiglierà ben poco al vero ius soli il compromesso che verrà approvato dal Parlamento. L’acquisizione della cittadinanza italiana dei minori sarà possibile con tre procedure (ius soli temperato, ius culturae, discrezionale). Almeno non saremo più il paese europeo occidentale più restrittivo insieme al Lussemburgo.
Nella distrazione generale, il Documento di economia e finanza 2017 ha introdotto alcuni indicatori di Benessere equo e sostenibile (Bes): il reddito medio disponibile, un indice di disuguaglianza, le emissioni di CO2 e il tasso di mancata partecipazione al lavoro. Ci dicono qualcosa di nuovo. Specie l’ultimo. In un campo affine, gli investimenti in infrastrutture, un altro indicatore sta diventando finalmente importante. È l’Acb (analisi costi-benefici) che misura gli incrementi di surplus sociale. Utile per capire se questi investimenti – che generano crescita più dei tagli di tasse o dell’“helicopter money” – sono anche qualitativamente validi.
Colpiscono le oscillazioni del valore del bitcoin, oggi esploso a 2700 dollari, partendo dal livello di 750 dollari di inizio anno (e di 250 del 2015). Difficile capire se l’aumento vertiginoso di oggi sia una bolla destinata a sgonfiarsi o la scommessa di investitori che ne apprezzano un’accresciuta stabilità di valore.
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