Con ogni probabilità sarà l’Italia il maggior beneficiario del piano messo a punto dalla Commissione europea. Che segna un passo avanti importante in direzione della tanto auspicata unione fiscale, ma anche un banco di prova decisivo per il nostro paese.
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Con la proposta sul Recovery Fund, la Commissione Ue potrà diventare uno dei grandi emittenti di bond e il bilancio dell’Unione sarà alimentato da risorse proprie, frutto di tasse europee. Una svolta storica. Fondamentale spendere bene i soldi che arriveranno all’Italia e non fare i soliti pasticci. Come succede col “decreto Rilancio”: interventi per favorire la ricapitalizzazione delle Pmi ma tempi troppo stretti per i vincoli Ue sugli aiuti di stato.
È molto bassa la capacità delle famiglie giovani di far fronte con risorse proprie al calo di reddito che stanno subendo per la crisi. Perché negli ultimi anni in Italia i giovani si sono impoveriti. Utile l’aiuto di alcune regioni a famiglie e imprese con contributi una tantum o voucher. Vediamo chi ha dato e chi no.
Mano a mano che passano i giorni dalla fine del lockdown, gli italiani – dice un sondaggio – hanno voglia di riprendere le vecchie abitudini ma sono scettici sulla capacità del paese nell’affrontare il virus.
Cerchiamo di sbrogliare l’intricata matassa del caso Autostrade. Tra responsabilità dell’impresa per la tragedia di Genova, proclami di revoca delle concessioni, clausole contrattuali, ritorsioni. A tutto ciò si è aggiunta la pandemia quasi annientando la mobilità per oltre due mesi. Le aziende di trasporto ne soffrono, così come subiscono i distanziamenti tra passeggeri. Tanto che molte usciranno dal mercato. La crisi sanitaria ha cambiato risultati e prospettive delle grandi piattaforme digitali, da Amazon a Airbnb, da Netflix a Uber. Ecco chi ha guadagnato valore e potere e chi ne esce con le ossa rotte.
Inizia online il Festivaleconomia di Trento. Lavoce.info ci sarà sia nella versione a distanza di queste settimane, sia in quella tradizionale a Trento. Appuntamento lunedì 8 giugno con la prima puntata del podcast “Le parole chiave dell’economia”.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La crisi climatica non si è fermata per il Covid“, con Marzio Galeotti e Alessandro Lanza.
Gli italiani mostrano una maggiore attitudine a riprendere le consuetudini pre-pandemia rispetto a qualche settimane fa. Aumenta però anche lo scetticismo sul grado di preparazione del paese nell’affrontare il virus. I risultati di un nuovo sondaggio.
I dati di maggio indicano che la recessione da Covid-19 si sta attenuando, anche se in misura variabile tra paesi. Di certo però i segni della crisi sul mercato del lavoro e nei bilanci aziendali si vedranno a lungo. Sia nell’Eurozona sia negli Stati Uniti e in Cina.
Dopo un aprile con le maggiori economie mondiali in recessione profonda, vari indici anticipano in questo maggio una sensibile ripresa. Ma la crisi ci tormenterà ancora per un po’. In Italia imprese produttive e sane rischiano il crac per carenza di liquidità. Le misure per aiutarle hanno meccanismi lenti e complicati, mentre è essenziale la rapidità. Tra spesa pubblica finanziata emettendo moneta e trasferimenti monetari ai privati, il primo di questi strumenti della Bce è più adatto a frenare l’attuale caduta di domanda e offerta.
Contagio da coronavirus pari all’infortunio sul lavoro? Sì, ma solo ai fini del trattamento assicurativo. La responsabilità del datore di lavoro non c’entra. Nelle province lombarde più colpite dal Covid-19 l’aspettativa di vita si ridurrà di vari anni. È la riduzione più significativa dalla seconda Guerra mondiale. La storia della pestilenza del ‘600 e di altre catastrofi fornisce un prezioso insegnamento sulle conseguenze economiche: dall’assenza di solidarietà tra stati perdono tutti. La repressione a Hong Kong può rappresentare un nuovo gradino dell’escalation verso la nuova guerra fredda tra regime a partito unico e democrazia.
Quasi tutti abbiamo risparmiato sui trasporti durante il lockdown. Con impatto negativo sulle entrate pubbliche: in fumo buona parte dei 25 miliardi di accise sui carburanti. Senza contare la perdita sull’Iva.
Con la morte di Alberto Alesina la scienza economica perde un grande innovatore e un maestro coinvolgente. A lavoce.info mancherà l’amico e il brillante collaboratore.
Tre nuovi ingressi in redazione: Alessia Amighini, Rony Hamaui e Leonzio Rizzo, che i lettori de lavoce.info già conoscono attraverso numerosi loro interventi. Tutti e tre ci daranno contributi originali e di alto livello soprattutto su temi di economia internazionale, finanza, fisco e conti pubblici. Ad Alessia, Rony e Leonzio un caloroso benvenuto.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La crisi climatica non si è fermata per il Covid“, con Marzio Galeotti e Alessandro Lanza.
Nell’emergenza sanitaria ed economica è certamente utile prendere provvedimenti che garantiscano liquidità alle imprese, per permettere loro di sopravvivere. Ma bisogna occuparsi anche del “dopo crisi”, per evitare effetti negativi sulla produttività.
La storia della peste insegna che le pandemie possono avere conseguenze economiche assai rilevanti e persistenti. Che però non possono essere previste a priori. E nell’incertezza su chi ne risentirà di più, la solidarietà è la scelta più razionale.
La garanzia pubblica al finanziamento di Fca per 6,3 miliardi suscita polemiche. Vediamo luci e ombre dell’operazione. Per quanto riguarda le altre imprese, l’intenzione del governo di incentivarne la capitalizzazione in alternativa all’indebitamento si scontra – nelle nuove misure – con paletti e limiti mal congegnati. Sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri, invece, nella maggioranza si è fatto un compromesso al ribasso, limitandola a pochi settori. Eppure l’emersione dal nero fa, tra l’altro, aumentare le entrate tributarie. Nel decreto “Rilancio” c’è un cospicuo stanziamento per l’assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti. Sarebbe più efficace se si studiassero e ridefinissero le loro necessità. Non tutte le persone avanti negli anni sono necessariamente fragili e malate. Sbaglia dunque chi propone di proteggere gli anziani prolungando il loro confinamento. Restare inattivi li danneggia. In ogni paese, il lockdown ha aggravato la violenza domestica. In Italia, il recente inasprimento delle pene è stato un flop. Da ripensare il percorso di tutela delle vittime.
Ha reagito bene all’emergenza sanitaria, ma l’università italiana ha davanti a sé una sfida ancora più ardua: arginare l’abbandono degli studenti nella crisi economica che si preannuncia. Le conoscenze informatiche e tecnologiche dei nostri quindicenni sono mediamente di buon livello. Così non è stato difficile il passaggio all’e-learning. Che va comunque rafforzato in vista del rientro a settembre. Sono invece negativi i dati sull’educazione finanziaria dei giovani che emergono dai test Pisa. Sul tema tante iniziative messe in campo. Scarsi i risultati.
Com’è possibile che scarseggino mascherine e alcol? Il guaio è che la globalizzazione ha integrato le economie ma le ha rese più vulnerabili. Vale per molti altri prodotti. I paesi emergenti e poveri avranno presto problemi di sostenibilità dei debiti sovrani. Il mercato si prepara a una lunga serie di default e di interventi del Fmi.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “50° Statuto dei Lavoratori – Serve ancora il sindacato?“, con Pietro Ichino.
Nel momento della scomparsa di Alberto Alesina, amico e autorevole collaboratore de lavoce.info, la redazione si stringe attorno a Susan e alla famiglia.
Alberto, unico nelle sue intuizioni, generoso con le sue idee, ha influenzato grandemente la teoria economica, il dibattito di policy e generazioni di studenti. Ci mancherà molto.
Davvero proteggeremmo i nostri nonni dal Covid-19 costringendoli all’inattività e a una marginale vita di relazione? In realtà l’età avanzata non è sinonimo di fragilità né di pluripatologia. Lo dice la scienza geriatrica.