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Tag: decreti sicurezza

L’accoglienza made in Italy è low-cost

I numeri degli sbarchi di migranti sono lontani da quelli della fase di emergenza. Ma il sistema di accoglienza continua a fondarsi sui Cas, che da temporanei sono diventati stabili. E sono gestiti da privati con modelli organizzativi molto vari.

Ingressi di stranieri per lavoro: un canale da riaprire

Alcuni grandi paesi sviluppati hanno avviato una riapertura regolata e selettiva dei canali d’immigrazione per lavoro, anche a media qualificazione. L’Italia dovrebbe seguire il loro esempio. Dal Festival della migrazione arrivano tre proposte in merito.

Accoglienza: quando la realtà smentisce le narrazioni

Il sistema Sprar è spesso definito una buona pratica, ma i fatti smorzano l’ottimismo. Questa politica non sembra rispondere alle logiche di un’accoglienza che dia benefici ai rifugiati e alla comunità. Manca una sistematica valutazione dei risultati.

Il Punto

La Bce per ora si è limitata a ventilare la possibilità di emettere un nuovo euro digitale. Ma in gioco, al di là dell’iniezione di liquidità che comporterebbe, c’è l’intera politica monetaria dell’Eurozona. Per incentivare i pagamenti elettronici e ridurre l’evasione fiscale, si pensa a un cashback “di stato”: i vantaggi sono molti ma non mancano le criticità. Il caso portoghese come esempio. Sui pagamenti alla pubblica amministrazione l’obiettivo è concentrare tutto sulla piattaforma PagoPa. La praticità è evidente ma il rischio è di scaricare sugli utenti il costo della riscossione.
Sempre più protagonista in questa fase di crisi, Cassa depositi e prestiti è uno dei principali strumenti di intervento pubblico nell’economia. È così anche negli altri paesi europei?
Torna il fact-checking de lavoce.info. Questa volta passiamo al setaccio le parole di Nicola Zingaretti sui “decreti sicurezza”: davvero, come afferma il segretario del Pd, il governo li ha cancellati?

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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Il governo ha davvero abolito i “decreti sicurezza”?

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Nicola Zingaretti: davvero il governo ha cancellato i “decreti sicurezza” approvati nel 2018?

Accoglienza: l’emergenza continua del sistema italiano

Tra i toni allarmistici di media e alcune forze politiche, gli sbarchi tornano a far notizia. Eppure i numeri sono molto più bassi di quelli di altri periodi. Ma le criticità del sistema di accoglienza non permettono una gestione ordinata del fenomeno.

Pezzo a pezzo la Consulta smonta i decreti sicurezza

Con la decisione sull’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo la Corte costituzionale ha cancellato un’altra parte dei decreti sicurezza voluti da Salvini. Tocca ora al governo ripristinare uno stato di diritto consapevole dei suoi obblighi umanitari.

Il Punto

L’accordo raggiunto sul Recovery Fund è una buona notizia per l’Europa. Che ora si trova a un bivio: completare l’unione politica o rimanere ancorata alla logica intergovernativa. L’Italia è tra i paesi che beneficeranno di più del fondo ma tutti, anche i “frugali” hanno ottenuto qualcosa. E ora la partita si gioca sui piani di spesa nazionali.
Approvato l’assegno unico universale per i figli fino a 21 anni. Non ne conosciamo ancora l’entità ma è già possibile fare le prime simulazioni sugli effetti redistributivi. Una soluzione per salvare le aziende dalla crisi e tutelare l’occupazione è il workers buyout. Ma perché funzioni serve riformare la governance delle cooperative. Di riforme si torna a parlare ciclicamente anche per quanto riguarda l’assetto istituzionale: alcuni più di altri favoriscono investimenti in ricerca, sanità e istruzione. Istruzione che non sempre fa rima con impieghi qualificati: sono sempre di più i giovani con competenze al di sopra di quelle richieste dal lavoro che hanno. Lo certifica il rapporto annuale Ocse sull’occupazione.
Dopo i super-poteri ai prefetti, la Consulta boccia anche l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo: un altro colpo ai decreti “sicurezza”. Adesso la palla passa al governo.

Continuano le puntate del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Paradisi fiscali, con Alessandro Santoro. Da lunedì: Agenda 2030, con Louisa Parks.

“Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”: lavoce.info ha lanciato un concorso di idee, aperto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. Per presentare la propria proposta c’è tempo fino al 6 settembre e l’idea vincitrice sarà premiata nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. Tutte le info sul sito.

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Perché il nuovo governo si rimangerà i decreti sicurezza*

Il nuovo governo abolirà le due leggi sicurezza approvate dal precedente, come chiede il Pd? Oppure si limiterà a ridimensionarle, come vuole il M5s? In realtà, il Testo unico sull’immigrazione regola già tutta la questione, rispettando la Costituzione.

Il Punto

Un’occasione per ridurre il nostro debito pubblico e riavviare la crescita può presentarsi nel caso in cui il governo Conte 2 (se nasce) si troverà in sintonia con la Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen, il cui programma presenta elementi di convergenza su riforma delle regole europee e ambiente. Chi invece non perde occasione per esibire incoscienza è Boris Johnson che, con espedienti definiti “oltraggiosi per la democrazia”, impedisce l’attività del Parlamento e minaccia nuove elezioni alla vigilia dell’uscita dalla Ue. Con alte probabilità di successo a causa delle divisioni nell’opposizione.
Dopo il luglio più caldo della storia, l’Amazzonia è andata a fuoco e poco prima Siberia, Alaska, Canarie, Groenlandia. Ma nel caso della foresta brasiliana, hanno messo del loro coltivatori e allevatori, protetti dal governo. Con danni ambientali per il resto della Terra. Mentre in Argentina a bruciare è il valore del peso che in pochi giorni si è svalutato del 25 per cento. Per allontanare il default, il governo Macri ha messo controlli sui movimenti di capitale. Ma incombe la vittoria peronista alle elezioni di ottobre.
Il ministro del lavoro Di Maio voleva la fine del lavoro precario. Per questo un anno fa varò il decreto “dignità” di cui oggi si può vedere l’effetto. Vicino allo zero. I dati di dettaglio mostrano l’aumento delle trasformazioni dei contratti in tempo indeterminato e in parallelo il blocco delle nuove assunzioni a termine.
Per voltare pagina sulla politica di Salvini verso gli stranieri, il nuovo governo avrà due strade: una vasta riforma che disciplini l’immigrazione per motivi economici e l’acquisizione della cittadinanza in virtù dello “ius culturae” oppure mettere pezze al problema con misure amministrative a partire dalla legislazione esistente.

Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre a Milano. Save the date!
“Abolire davvero la povertà” è il titolo del convegno annuale de lavoce.info che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano con speaker di eccezione. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.

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