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Una manovra ben poco strutturale

Il governo ha approvato una manovra per il 2025 da poco più di 28 miliardi. Per una parte verrebbe finanziata in deficit. Ma il problema sono le coperture previste: se si escludono l’utilizzo del fondo per la delega fiscale e i tagli a regioni ed enti locali, non provengono da entrate permanenti.

E alla fine arriva la procedura di infrazione

La procedura per deficit eccessivo decisa dalla Commissione nei confronti dell’Italia dovrebbe comportare un aggiustamento di bilancio di circa 10-12 miliardi l’anno per un triennio. Bisogna però tener conto anche delle regole del nuovo Patto di stabilità.

Il Superbonus colpisce ancora

È il meccanismo del Superbonus che ha portato alla nuova correzione di Istat sui dati sul deficit della Pa per il 2024, ora al 7,4 per cento. Con le vecchie regole era difficile stimare la spesa. L’ultimo decreto dovrebbe aver messo fine alle sorprese.

Tre regali contabili per la Nadef 2023*

Da Istat, Eurostat e Commissione europea sono arrivate decisioni che agevolano temporaneamente la gestione dei conti pubblici italiani. Si tratta però di tre regali legati a condizioni. Sarebbe stato più prudente non utilizzarli per aumentare la spesa.

Lo stop alla cessione del credito non dipende da Eurostat

Il cambio delle regole contabili europee non è il motivo che ha indotto il governo a bloccare la cessione dei crediti di imposta, perché il costo di quelli già concessi non varia. Lo stop ai crediti futuri potrebbe avvantaggiare i redditi più alti.

La Nadef libera risorse: come utilizzarle bene

La Nadef porta le previsioni di crescita del Pil nominale per il 2021 al 7,6 per cento. Ne segue un mutamento del quadro macroeconomico che libera risorse aggiuntive. Dovrebbero essere indirizzate a potenziare gli investimenti fissi pubblici.

Nuvole inflazionistiche all’orizzonte

Negli Usa politica fiscale e monetaria sono allineate per favorire una ripresa inflazionistica e stimolare investimenti e consumi. Ma a lungo termine ciò significa tassi di interesse più alti in tutto il mondo. E la Bce dovrà affrontare un dilemma.

Come ghiaccio sottile: i rischi di una silenziosa crisi del debito

L’Italia si avvia verso un rapporto debito-Pil tra il 160 e 170 per cento. È un problema anche con tassi di interesse molto bassi. Oggi è necessaria una politica fiscale espansiva, ma va fatta con programmi di spesa utili alla crescita di lungo periodo.

Le sirene della Teoria monetaria moderna

L’illusione che il deficit possa aumentare senza altri vincoli se non la crescita dell’inflazione è tanto affascinante quanto irrealistica. Nella pratica la Teoria monetaria moderna è incompatibile con i principi di base della macroeconomia.

La legge di bilancio in cinque grafici

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