Sostituire la didattica in presenza con quella online potrebbe avere effetti negativi sulle competenze degli studenti. Non sembrano nuocere all’apprendimento, invece, le modalità miste. I più penalizzati? Potrebbero essere gli studenti a bassa abilità.
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I corsi online per la formazione degli insegnanti hanno molti vantaggi. Il problema è che molti li abbandonano prima di averli completati. Una sperimentazione europea mostra che la soluzione può essere l’invio di messaggi personalizzati ai partecipanti.
L’università di Modena e Reggio Emilia ha condotto un’indagine tra i suoi studenti per comprendere come il lockdown abbia cambiato lo studio e l’esperienza universitaria. I risultati offrono interessanti spunti di riflessione sul ruolo degli atenei.
Un piano da 750 miliardi finanziati con Eurobond: al di là di tutte le criticità, l’accordo siglato a Bruxelles dà nuovo slancio al progetto europeo e prova a mettere nell’angolo i sovranisti. E nell’angolo l’Europa vorrebbe mettere una volta per tutte anche il carbone: in questo senso l’idrogeno potrebbe tornare protagonista. A patto di spendere bene i fondi Ue.
La denatalità, che nel 2019 ha fatto registrare l’ennesimo record, contribuisce ad alterare il rapporto tra popolazione attiva e non. Serve un cambio di rotta politico.
Il ritardo italiano nell’adozione delle reti a banda larga è stato sotto gli occhi di tutti durante i mesi di lockdown. Un problema di offerta, certo, ma anche di domanda. Dove le infrastrutture digitali non si sono dimostrate all’altezza è nella didattica a distanza. Che ha inciso molto sulle dinamiche di apprendimento dei bambini, a partire dai più vulnerabili. Le università italiane, intanto, continuano a scalare posizioni nei ranking mondiali. Ma, al di là di qualche eccellenza, il lavoro da fare per rendere i nostri atenei attrattivi è ancora molto.
È online anche la sesta puntata del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Paradisi fiscali, con Alessandro Santoro.
“Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”: lavoce.info ha lanciato un concorso di idee, aperto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. Per presentare la propria proposta c’è tempo fino al 6 settembre e l’idea vincitrice sarà premiata nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. Tutte le info sul sito.
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Chiusura delle scuole e didattica a distanza hanno inciso sulle dinamiche di apprendimento dei bambini, specialmente i più vulnerabili. E sull’organizzazione del lavoro nelle famiglie. La programmazione per il prossimo anno scolastico deve terne conto.
Le scuole gestite da dirigenti proattivi e dotati di capacità organizzative e manageriali hanno affrontato meglio le problematiche legate all’emergenza Covid-19. È un’esperienza da valorizzare per garantire efficienza ed equità al sistema scolastico.
Da prendere con le pinze il calo del tasso di disoccupazione. Perché diminuiscono anche gli occupati, mentre aumentano gli inattivi e le richieste di cassa integrazione. Non solo braccianti: la sanatoria degli immigrati irregolari ha riguardato anche i lavoratori domestici. Un beneficio per 220 mila persone ma anche per le casse dello stato, in attesa di una riforma che cambi in profondità i meccanismi.
Gli interventi edilizi saranno vantaggiosi grazie ai nuovi eco e sisma-bonus. Ma a quale costo? L’aliquota al 110 per cento rischia di incentivare comportamenti scorretti.
Via Tv, il confronto scientifico sul Covid-19 è entrato in tutte le case. Generando confusione perché esperti e pubblico non tengono sempre conto che le certezze assolute sono poche. Esempio di un tema controverso: spendiamo poco per il Servizio sanitario? A ben guardare, il finanziamento è adeguato alla capacità di generare ricchezza dell’Italia, che in 10 anni è cresciuta di pochi decimali.
Nel lockdown gli insegnanti si sono trovati impreparati: solo un quinto aveva una formazione digitale. Serve una pedagogia che integri anche gli strumenti informatici.
Al Festivaleconomia sul web arriva il podcast realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Prima puntata delle “Parole chiave dell’economia”: Ripartenza, con Francesco Daveri, online da lunedì 8 giugno.
Le difficoltà della didattica a distanza riflettono i problemi di sistema della scuola italiana. Agli insegnanti dovrebbe essere garantita una formazione continua. E agli studenti la personalizzazione o la differenziazione di contenuti e obiettivi.
Nel periodo di lockdown si è registrato un forte aumento del traffico sulle reti di telecomunicazione fisse e mobili. È come se l’Italia avesse fatto un corso accelerato di aggiornamento digitale. Le nuove abitudini resisteranno al ritorno alla normalità?
Bambini e ragazzi senza gli strumenti elettronici necessari per seguire la scuola a distanza erano svantaggiati già prima della chiusura delle aule. Solo interventi molto decisi possono evitare che molti finiscano per abbandonare gli studi.