Confermando una tendenza ormai in atto da anni, le donne continuano a ottenere risultati migliori degli uomini a scuola e in università, con tempi di completamento degli studi più rapidi e voti più alti. Ma questo non è sufficiente per ridurre le disuguaglianze sul mercato del lavoro.
Tag: divario di genere Pagina 2 di 4
Oggi è la Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza, nata per combattere gli stereotipi che vogliono il genere femminile “meno portato” per queste materie. In economia le cose non vanno meglio, visto che poche ragazze scelgono questo corso di studi benché apra buone prospettive di lavoro, reddito e carriera. Una ricerca suggerisce che per superare il divario di genere nelle materie economiche bisogna intervenire presto, all’inizio delle carriere scolastiche, puntando sulla matematica. Il lavoro delle donne si intreccia con la questione meridionale perché un più basso livello di istruzione delle ragazze del Sud e la mancanza di servizi alle famiglie comportano una scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro, ostacolando la crescita del Mezzogiorno. Tra le proposte di riforma dell’Irpef circola anche quella di azzerare o dimezzare l’imposta per i giovani. Ma è un’idea che produrrebbe effetti regressivi. L’altissima quantità di elettricità consumata dalle blockchain è uno spreco o è energia ben spesa? Dipende dal giudizio che si ha sull’utilità di queste tecnologie.
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Il divario di genere tra le lauree in economia è superiore a quello nelle materie Stem. Soprattutto tra chi arriva da scuole superiori con poca matematica. Ma neanche la riforma Gelmini, che ne ha potenziato l’insegnamento, ha cambiato le cose, anzi.
Continua sul nostro sito il dibattito su come trattare i titoli pubblici nel bilancio Bce. Una proposta per costituire un’Agenzia del debito europeo che non incorra nel problema della condivisione del rischio. Nel discorso inaugurale il presidente Mattarella ha insistito sul tema delle disuguaglianze. Per affrontarle bisogna intervenire soprattutto sulla capacità di produrre reddito e non solo sulla redistribuzione successiva. L’attuazione del Pnrr dovrebbe comportare un aumento dei tassi di occupazione di donne e giovani, attraverso quote riservate: un obiettivo che sembra contraddetto da linee guida che ammettono troppe deroghe. Nei due anni di pandemia nel nostro paese sono cambiate le abitudini di spesa, come dimostra il nuovo paniere dell’Indice dei prezzi al consumo dell’Istat. L’Italia produce più rifiuti da attività economiche degli altri paesi europei. La situazione si può migliorare puntando sull’efficienza e su impianti capaci di chiudere il ciclo. Spesso le infrastrutture di trasporto portano a una semplice ricollocazione delle attività economiche, senza determinare un vero sviluppo: se ne trova una conferma nel caso dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Le indagini rimandano un basso grado di alfabetizzazione finanziaria degli italiani: può dipendere anche dal modo in cui vengono poste le domande.
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La disuguaglianza tra uomini e donne non riguarda solo i salari, ma anche i redditi, soprattutto quelli più alti. Lo si ricava dal Bilancio di genere pubblicato dalla Ragioneria generale dello stato. Preoccupano governo, famiglie e imprese i rincari della bolletta dell’energia elettrica. Non basta un decreto per affrontare la questione, va rivisto il meccanismo europeo che determina i prezzi all’ingrosso. Attraverso i dati delle comunicazioni obbligatorie si può tracciare un primo profilo di coloro che in questo periodo hanno lasciato il lavoro: serve a circoscrivere meglio il fenomeno delle grandi dimissioni in Italia. La pandemia fa sentire i suoi effetti anche su premi di produzione e contrattazione territoriale: nel 2020 sono nettamente calati, in particolare nelle aziende più piccole, accentuando divari già esistenti. Il successo del Pnrr, con il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge, dipende anche dalla capacità della politica italiana di dimostrarsi stabile e credibile. A partire dalla scelta di una figura di alto profilo ed europeista per il Quirinale. Con un iter lungo e tortuoso, il decreto flussi permetterà l’ingresso in Italia di più di 60mila lavoratori extra-Ue. In buona parte si tratta però ancora di stagionali.
Sono online i cinque episodi de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio 2022. Potete ascoltarli sul nostro sito e sulle principali app di podcast.
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La crisi da pandemia ha toccato in modo diverso le economie locali, ma a sorpresa le più colpite non sono le zone tradizionalmente vulnerabili e neanche quelle dove l’emergenza sanitaria è stata più grave. Durante la prima ondata, il Covid ha fatto meno vittime nei comuni con più alto livello di istruzione: una comunicazione contraddittoria può accentuare le disuguaglianze di salute. Invece diminuiscono le disuguaglianze di genere in azienda se il manager diventa padre di una figlia femmina: i risultati di una ricerca. I centri per l’impiego sono pochi e il personale non ha competenze adeguate a rispondere a una domanda di servizi in aumento. Anche con la raccolta differenziata restano scarti di rifiuti non riciclabili: per chiudere il ciclo servono gli inceneritori. In Germania inizia il dopo-Merkel: il nuovo governo ha grandi progetti, però non mancano le incognite lungo il suo cammino.
È online il terzo episodio de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio in discussione. Questa settimana, abbiamo parlato di giovani con Vincenzo Galasso. Potete ascoltarlo sul nostro sito e sulle principali app di podcast.
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Save the date! Convegno annuale de lavoce
Giovedì 16 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in presenza e in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce: si parlerà di vaccini e delle sfide del Pnrr. Il programma dell’evento è già disponibile. È possibile registrarsi compilando il modulo a questo link.
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Nelle aziende in cui il manager è padre di una bambina, l’uguaglianza di genere migliora. Rispetto alle imprese in cui il manager ha un figlio maschio, aumentano le assunzioni di donne, così come i loro guadagni relativi.
Anche il Senato ha approvato la proposta di legge di modifica del Codice delle pari opportunità. Al centro ci sono le misure sulla promozione della parità salariale. Ma l’uguaglianza di genere continua a essere vista come un costo per le imprese.
L’analisi dei congedi Covid-19 conferma, ancora una volta, che le madri svolgono il ruolo di principale care-giver all’interno delle famiglie italiane. Solo il 21 per cento dei papà ha fatto richiesta. Cosa succede quando la madre guadagna più del padre.
Nel 1995 con la Dichiarazione di Pechino, la comunità internazionale si è impegnata al raggiungimento di una società senza discriminazioni contro le donne. Ora sembra arrivato il momento delle azioni concrete per realizzare una società più uguale.