Finalmente i paesi dell’Eurozona hanno trovato un accordo sulla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Meccanismo di stabilità europeo. E tuttavia le condizioni e le richieste per accedervi appaiono troppo stringenti per spezzare il legame tra banche e Stati sovrani in difficoltà.
Tag: Europa Pagina 25 di 29
Resoconti e commenti sulle nuove operazioni di prestito della Bce stanno creando un mito: alle banche della zona euro arriveranno mille miliardi di euro, con il vincolo che siano prestati alle imprese. Non è vero. Anche i nuovi finanziamenti potranno essere usati per comprare titoli di Stato.
Le nuove operazioni di rifinanziamento lanciate dalla Bce riusciranno a garantire la ripresa del credito nei paesi dell’Eurozona? Negativo il fatto che l’incentivo non riguardi i mutui. Ma il vero problema sono i vincoli troppo deboli imposti alle banche sull’utilizzo dei fondi presi a prestito.
Si fa presto a dire che gli strumenti chiave per la disciplina europea di bilancio sono il saldo strutturale e il cosiddetto output gap. In realtà si tratta di stime complesse e tutt’altro che univoche, oltre che di regole di quasi impossibile comprensione per un cittadino di media cultura. Entriamo in questo rompicapo. Avvertenza: se non capite, non siete stupidi; forse stupide sono queste regole di Bruxelles.
La campagna elettorale per le Europee ha ignorato temi che saranno di grande rilevanza nei prossimi anni. A cominciare dall’energia e dalla dipendenza dal gas russo. Sullo sfondo, le difficili trattative sul trattato commerciale Usa-UE e l’accordo Russia e Cina.
A Renzi piace stabilire scadenze precise agli impegni che prende con il paese. Ma quante ne rispetta? In una tabella i lettori troveranno sempre aggiornato lo stato delle promesse del Governo.
Il presidente della Commissione europea è sì indicato dai governi, ma deve anche avere una maggioranza al Parlamento europeo. Da qui lo stallo, complicato dal fatto che i grandi partiti hanno perso consensi. Una proposta per riunire i ruoli di presidente della Commissione e del Consiglio europeo.
Alitalia: i contribuenti non hanno ancora finito di pagare i conti dei capitani coraggiosi.
Dietro al braccio di ferro per la nomina del nuovo presidente della Commissione europea c’è la battaglia del Parlamento di Strasburgo per l’allargamento dei propri poteri. Con qualche forzatura istituzionale, come se ne sono già viste nella storia.
Alla fine, sarà il Consiglio europeo o il neo-eletto Parlamento a decidere sul prossimo presidente della Commissione? Con un ruolo di co-decisione del Parlamento, anche nell’Unione si affermerebbe in modo più corretto il circuito vitale proprio delle democrazie: voto, parlamento, governo.
Dopo la sua grande vittoria, Renzi dovrà fare i conti con un’Europa in cui hanno avuto una grande affermazione i movimenti populisti. Il loro successo si spiega con le spinte migratorie dai paesi ad alta disoccupazione giovanile a quelli a bassa disoccupazione per gli under 25.