Il 21 maggio la Grecia elegge il nuovo Parlamento. Il paese si è lentamente ripreso dall’austerity e ha ottenuto buoni risultati economici negli ultimi due anni. Ma le condizioni di vita dei greci non sembrano aver fatto grossi passi avanti.
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L’esigenza di accelerare la diffusione degli impianti da fonti di energia rinnovabili può scontrarsi con la tutela di paesaggio e terreni agricoli. Ma a chi spetta la decisione? Le dichiarazioni del governatore della Sicilia ripropongono l’interrogativo.
Il governo ha annunciato per il 2024 la cancellazione del reddito di cittadinanza, sostituito da altre misure. In vista della riforma, può essere utile esaminare i punti su cui intervenire, in base all’esperienza accumulata negli ultimi quattro anni.
Il governo pensa di ammorbidire alcuni vincoli sull’utilizzo dei contratti a tempo determinato. I risultati di una ricerca suggeriscono che nuove regole, in particolare sulla causale, ne allungherebbero solo la durata, senza creare nuova occupazione.
La legge di bilancio ha riformato il Reddito di cittadinanza imponendo obblighi di attivazione. Ma si tratta solo di un maquillage che non interviene sull’aspetto più rilevante: la condizionalità del beneficio. E il governo ne è ben consapevole.
Gli ultimi due governi hanno adottato politiche per il mercato dell’energia che rischiano di produrre nuove concentrazioni e una riduzione della concorrenza. Ne faranno le spese i clienti finali, che avranno meno possibilità di scelta e di risparmio.
Al suo primo Consiglio dei ministri, il Governo Meloni ha approvato il decreto legge n. 162, che introduce la nuova fattispecie penale su occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali. Ma i presupposti per l’urgenza non sembrano esserci.
La posizione di Fratelli d’Italia sull’Unione europea è definita dal concetto di “Europa delle nazioni”. Ma introdurre il principio della dominanza della legislazione nazionale su quella europea sarebbe molto pericoloso per i nostri interessi nazionali.
Formare un governo in tempi brevi al giorno d’oggi in Italia è impossibile? In realtà, guardando al resto d’Europa e a quanto accaduto durante la Prima Repubblica, le differenze non sono sostanziali.
Con il Decreto Ucraina presentato alla Camera il 18 maggio, il governo Draghi ha posto per la cinquantesima volta la questione di fiducia su una votazione in Parlamento, raggiungendo la media record di 3,33 questioni di fiducia poste al mese.