Formare un governo con i numeri del Parlamento uscito dal voto del 4 marzo è veramente difficile. La responsabilità è anche della legge elettorale. Che andrebbe rivista. Con un doppio turno che segua le linee indicate dalla Corte costituzionale.
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Verso la politica e le istituzioni i cittadini nutrono due forme diverse di fiducia, una esplicita e l’altra implicita. La prima risponde a eventi di breve periodo, mentre la seconda è radicata in convinzioni profonde. La ricerca Trustlab in Italia.
Quali saranno i passi di Sergio Mattarella per arrivare alla formazione di un governo? Il compito è difficile perché molto probabilmente dalle urne uscirà un parlamento frammentato. Ma anche perché mancano regole precise, a cui si supplisce con le prassi.
Governo e sindacati hanno trovato l’accordo sull’aumento di 85 euro mensili da concedere ai pubblici dipendenti nel triennio 2016-2018. Ma non per questo la firma è dietro l’angolo. Perché le questioni da definire sono tante, specie sulla parte normativa.
Per stimolare l’economia europea nel breve termine è stata proposta un’espansione temporanea degli investimenti pubblici nei paesi con un rapporto debito-Pil sotto il 3 per cento. È però indispensabile una accurata preparazione dei singoli progetti.
Camera e Senato non hanno mai avuto leggi elettorali identiche. Con quali effetti sui risultati? Il proporzionale ha minimizzato le possibili differenze, il premio di maggioranza su un impianto proporzionale le ha esasperate. Quando è nato il problema delle maggioranze diverse tra le due camere.
La disciplina del bilancio dello stato è nella legge costituzionale del 2012 e nelle norme successive. Con l’introduzione del concetto di “equilibrio di bilancio”. Provvedimenti recenti prevedono la fusione tra legge di stabilità e legge di bilancio.
L’Unione Europea ha da tempo un registro dei lobbisti, che indica le regole per svolgere l’attività e prevede l’adesione a un codice di condotta. Per superare alcune lacune si prepara ora una sua riforma. Che potrebbe essere di ispirazione anche in Italia, dove manca una normativa sulle lobby.
Il decreto del governo ha trovato una soluzione di compromesso per gli obbligazionisti coinvolti nelle vicende delle quattro banche locali. Ma occorre anche definire una coerente strategia di nuove regole e nuove prassi che contribuiscano a innalzare il livello di consapevolezza degli investitori.
Il Def 2016 conferma la strategia del governo di una discesa graduale del deficit effettivo e del rapporto debito pubblico-Pil, pur con una politica fiscale moderatamente espansiva. È una scommessa che si basa su previsioni ottimistiche di crescita del Pil. Condizioni per ottenere la flessibilità.