Continua a crescere in Italia il numero degli imprenditori immigrati. Il fenomeno può avere effetti positivi e portare benefici a tutto il sistema economico. Vanno però ben gestite alcune problematiche, come il rischio di “sostituzione al ribasso”.
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Il prossimo decreto flussi rischia di avere troppi obiettivi: garantire manodopera alle imprese, mettere pressione sui paesi di origine e aumentare i controlli sul reddito di cittadinanza. Potrebbe così finire per causare intoppi e ritardi.
La propaganda dei partiti anti-immigrazione genera un clima di sfiducia generale nei confronti degli immigrati, che contribuisce allo sviluppo di un “effetto inospitalità”. Si è rafforzato dal 2014 e incide sulle scelte di residenza degli stranieri.
Diminuite poco anche nel periodo più critico della pandemia, quest’anno le rimesse degli immigrati verso il paese di origine dovrebbero tornare a crescere. Sono somme che andrebbero canalizzate verso programmi di sviluppo, gestiti dalle diaspore.
Quanto accaduto a Voghera a luglio è emblematico di come si affronta la questione della marginalità, non solo fra gli immigrati. Le risposte a una domanda di sicurezza ingigantita portano a chiedersi quale sia la nostra concezione dei diritti umani.
Il flusso delle rimesse degli stranieri è cresciuto nel 2020. In parte è un effetto contabile: è stato trasferito attraverso canali formali denaro che in tempi normali segue vie informali. Ma nel fenomeno si possono leggere anche progetti di rimpatrio.
L’impatto del Covid sul mercato del lavoro non è stato uniforme: a farne le spese soprattutto donne, giovani e lavoratori con contratti a tempo determinato. Ma anche lavoratori immigrati, per i quali è cresciuta la probabilità di perdere il lavoro. Aumenta così il divario occupazionale con gli italiani. Non basta però guardare i dati sull’occupazione. Il calo delle ore lavorate è stato molto forte ed è un indicatore cruciale per pesare gli effetti della crisi.
L’istituzione del ministero della Transizione ecologica è una buona notizia. Tante le sfide che si troverà di fronte: necessario chiarire fin da subito struttura, competenze e missione del nuovo dicastero. Torna ad avere un proprio ministero anche il turismo, settore trascurato dall’ultima bozza di Pnrr, in cui mancava una visione strategica per il futuro. Da dove ripartire dopo la tragica stagione della pandemia?
Nel discutere di riforma del fisco ci si sofferma molto sugli aspetti economici e poco su quelli organizzativi e giurisdizionali. Eppure il buon funzionamento dell’amministrazione finanziaria è la chiave per il successo di una riforma. Per accelerare i tempi dei processi civili vanno ridefinite le piante organiche in base alle reali esigenze dei territori. E c’è bisogno di più meritocrazia nella valutazione dell’operato dei magistrati.
L’African Continental Free Trade Area sarà l’area di libero scambio più grande al mondo per numero di paesi coinvolti. Un volano di sviluppo, a patto però di potenziare infrastrutture e accesso al credito.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
La crisi economica causata dalla pandemia ha avuto gli effetti più duri sui lavoratori immigrati. È cresciuta per loro la probabilità di perdere il lavoro ed è aumentato il divario occupazionale con gli italiani, soprattutto per le donne.
Joe Biden ha iniziato la sua presidenza con un pacchetto di ordini esecutivi che riguardano anche le politiche migratorie. Non si limitano a cancellare le misure più odiose dell’amministrazione Trump, ma prefigurano un ambizioso disegno riformatore.
La crisi legata alla pandemia di Covid-19 ha aumentato le diseguaglianze, generando nuove povertà e discriminazioni. Tra i più colpiti ci sono i lavoratori immigrati perché spesso più vulnerabili e in una situazione socio-economica peggiore dei nativi.