L’ipotesi di un rientro soft dall’inflazione, in alternativa a una recessione, non è ancora un fatto scontato. Molto dipenderà dalle politiche monetarie del 2024, che a loro volta saranno condizionate dall’andamento dei prezzi e dalle dinamiche salariali.
Tag: inflazione Pagina 3 di 15
Milei punta a ridurre al minimo il ruolo dello stato nell’economia e nella società. Le sue proposte rischiano di peggiorare la già difficile situazione della popolazione più povera. La priorità alla lotta all’inflazione e l’ipotesi della dollarizzazione.
La riduzione dell’inflazione potrebbe essere dovuta non tanto al rialzo dei tassi, quanto alla fine della spinta iniziale del caro energia. La politica monetaria andrebbe allora corretta rapidamente perché così com’è avrebbe effetti solo recessivi.
Nel 2022 la quota di persone e famiglie in povertà assoluta è salita rispetto al 2021. Lo dicono i nuovi dati Istat. La causa è soprattutto l’inflazione, che ha colpito di più le fasce meno abbienti. Per quest’anno sono tre i fattori da tenere d’occhio.
L’inflazione è oggi molto più resistente e meno sensibile ai rialzi dei tassi. La promessa indiretta della Bce di mantenerli invariati d’ora in avanti sembra difficile da mantenere. A meno di non mettere in discussione il target del 2 per cento.
Risolta la fase critica dovuta alle sanzioni, la banca centrale russa deve oggi districarsi tra l’esigenza di una stretta monetaria che raffreddi economia e pressioni inflazionistiche e la volontà politica di continuare ad alimentare la macchina bellica.
Le principali banche centrali continuano ad aumentare i tassi. Per tenere sotto controllo l’inflazione, politiche fiscali redistributive, industriali e della concorrenza coordinate fra loro potrebbero ora dimostrarsi più efficaci della politica monetaria.
Al contrario di quanto accade in altri settori, nel turismo non esiste un prezzo unico o un valore di riferimento. L’effetto dei rincari sulla villeggiatura degli italiani dipende dalla destinazione, dalla durata e dal mezzo di trasporto scelto.
Con la risalita dei prezzi e dei tassi di interesse, l’educazione finanziaria diventa ancora più importante per comprenderne le ripercussioni sul potere di acquisto e sulle scelte finanziarie. Così una scheda informativa aiuta i cittadini a orientarsi.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: l’aumento del costo dell’energia è ancora il motore principale dell’inflazione?