Il metaverso è un luogo di lavoro per persone reali, che rischiano di vedersi negare molte tutele. La risposta è definire subito una regolazione efficace, che soddisfi le nuove istanze di protezione. Senza ripetere gli errori commessi con le piattaforme.
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La proposta di uno standard retributivo minimo universale avanzata dalle opposizioni risponde a un’esigenza reale e urgente. Ma non affronta due questioni cruciali: le differenze interregionali di potere d’acquisto e la poca trasparenza della struttura delle retribuzioni.
Le abilità non cognitive diventano sempre più importanti nella formazione e nel lavoro. Quale ruolo può svolgere la scuola nello svilupparle? Bisogna agire sia direttamente sugli studenti in orario scolastico, sia in maniera indiretta su insegnanti e famiglie.
Le aziende sono sempre più alla ricerca di figure capaci di gestire gli ambiti IT. Sembra esserci, però, una discrepanza tra forza lavoro e domanda delle imprese. E la digitalizzazione può amplificare disuguaglianze già marcate nel mercato del lavoro.
Le crisi economiche colpiscono di più i lavoratori a basso reddito, che spesso rinunciano a partecipare al mercato del lavoro. Attraverso un effetto di selezione scende così la disuguaglianza. La politica monetaria dovrebbe prestare attenzione al fenomeno.
Sul lavoro la politica procede in ordine sparso senza un’idea forte per affrontare il problema degli esclusi e dei marginalizzati. Il primo passo andrebbe fatto sul terreno delle riforme costituzionali. Ma bisogna avere il coraggio di fare scelte chiare.
Istituito con la riforma del Reddito di cittadinanza, il Supporto per la formazione e il lavoro è molto diverso dagli assegni sociali per il lavoro in vigore in otto paesi Ue. Le sue caratteristiche lo rendono ben poco adatto a contrastare la povertà.
La politica migratoria italiana non ha finora risposto agli interessi economici e demografici del nostro paese. Si dovrebbe abbandonare l’approccio ideologico e affrontare la questione in modo pragmatico. Ora, alcuni segnali fanno ben sperare.
L’idea della settimana corta merita attenzione. Non bisogna però confondere i risultati di alcune sperimentazioni con una vera e propria valutazione. Anche perché alla riduzione dei giorni di lavoro si può arrivare in modi diversi con effetti diversi.
Il consenso verso le politiche contro il cambiamento climatico dipende anche dalla professione svolta. Chi rischia di perdere il posto di lavoro si opporrà più spesso a queste misure. Programmi di compensazione possono aiutare l’attenzione per l’ambiente.