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Se chiedere lo scontrino è un’azione morale

Le proposte per favorire il ricorso ai pagamenti elettronici prevedono anche un piccolo sussidio per i consumatori che utilizzano bancomat e carte di credito. Ma può essere un incentivo controproducente, perché ignora la spinta etico-morale anti-evasione.

Tra Roma e Bruxelles scocca l’ora del compromesso*

Governo e Commissione europea sembrano vicini a un accordo per evitare la procedura di infrazione. Probabilmente, però, se ne riparlerà a primavera. Ragioni diverse hanno indotto i protagonisti al compromesso. E la Francia può aver giocato un ruolo.

Il Punto

Dopo due mesi passati in trincea, il governo dice che i “numerini” non sono un problema e che il deficit può scendere di qualche decimale. Purché la “qualità” della manovra non cambi. Obiettivo: arrivare al voto europeo di primavera senza troppi danni. E se intanto l’economia viene sospinta in recessione, pazienza.
Sotto la regia di Banca d’Italia, il salvataggio di Carige è avvenuto senza clamore. Con tempestività l’autorità di vigilanza ha mobilitato il Fondo interbancario di tutela dei depositi e, volontariamente, l’84 per cento degli istituti che vi partecipano. Minimizzando i costi. Esempio difficile da replicare in casi più gravi.
Con un accordo di buon senso da 100 milioni Facebook chiude il contenzioso con il fisco italiano relativo al 2010-16. Ma tassare un’impresa digitale – apolide per definizione – rimane un’azione incerta e sfuggente. Almeno la Ue dovrebbe trovare la formula giuridica per colpire i profitti transnazionali. A proposito di tasse, nella “finanziaria” è previsto l’aumento delle accise sul tabacco. Buona notizia perché quando il prezzo delle sigarette sale del 10 per cento ne scende il consumo del 4 per cento. Con effetti a cascata sul numero di cancri polmonari, sul gettito, su profitti e occupazione del settore.
Nella sua imperfezione il meccanismo dell’alternanza scuola-lavoro si basa su un principio condivisibile e tante esperienze del suo esordio sono state positive. Ma il governo non ci crede e vuole ridurlo senza nemmeno aver fatto un’analisi di questi tre primi anni per vedere cosa funziona e cosa no. Così non va.
Dopo la giornata di domenica, dedicata alla lotta contro la violenza di genere, torniamo sul tema con dati particolari e significativi: quelli del numero verde 1522 che, con operatrici esperte, raccoglie le richieste di aiuto delle vittime di violenza e stalking. Numeri da incubo.

Pensioni: la rotta è un’altra

La sostenibilità sociale della transizione verso il sistema contributivo richiede che le regole d’uscita siano uniformate estendendo ai lavoratori “misti” la flessibilità che la riforma Fornero riserva ai “contributivi puri”. Purtroppo, non è questa la strada imboccata dal governo.

Il Punto

La maggioranza di governo litiga su come e quanto superare i tetti europei di deficit, dando per scontato che ciò avverrà e imputando complotti ai tecnici dell’Economia. Punto fermo: una manovra in contrasto con la Ue vuol dire rinunciare alla flessibilità e confermare i dubbi sulla sostenibilità nel nostro debito.
Nel decreto Milleproroghe 1,6 miliardi già destinati alle periferie sono dirottati (anziché affiancati) a quelli per i comuni “virtuosi” che rispettano il patto di stabilità. Ai margini di molte città rimangono esclusione e degrado sociale. Temi usati per vincere le campagne elettorali e dimenticati una volta al governo.
Il decreto Sicurezza o #decretosalvini – ora al vaglio di costituzionalità presso la presidenza della Repubblica – limita fortemente la protezione umanitaria ai profughi che oggi (come in molti altri paesi europei) ne hanno diritto, come mostra la nostra analisi. Il rischio concreto è che il decreto aumenti il numero di irregolari.
Piccoli Mussolini crescono? In Europa molti sono effettivamente convinti del parallelismo tra populismo e fascismo. Entrambi sono motivati dallo scontento. Per esempio, i dati relativi agli anni successivi alla prima guerra mondiale mostrano un legame tra numero di caduti sul fronte e voti a favore del movimento fascista.

Il governo verso un’inutile manovrina

Il governo arriva in difficoltà alla legge di bilancio 2017, per la scomparsa della crescita economica e le troppe promesse degli ultimi mesi. Si prefigura una manovrina che servirà davvero a poco per il rilancio del paese. Gli incentivi vanno alle imprese mentre i consumi languono.

80 euro rimasti nel portafoglio

Il bonus di 80 euro ai lavoratori dipendenti ha avuto un effetto positivo sui consumi e dunque sul Pil in generale? Forse è presto per dirlo. L’incertezza sulla conferma e sulle coperture finanziarie può averne attenuato i risultati, almeno per il 2014. Beneficio individuale e reddito familiare.

Ma l’effetto sui consumi del bonus c’è stato

Gli 80 euro in busta paga hanno fatto crescere la spesa delle famiglie per consumi. I risultati diversi ottenuti con gli stessi dati nascono da una diversa classificazione, che assegna tra i non beneficiari famiglie che invece hanno ottenuto il bonus. E nuove stime confermano gli effetti positivi.

Effetti del bonus da 80 euro: calcolare con cura

La manovra cerca di coniugare la necessità di dare uno stimolo alla domanda e allo stesso tempo alleggerire il settore pubblico. Ma il bonus da 80 euro è lo strumento giusto per realizzare l’obiettivo? Si possono già calcolarne gli effetti sui consumi. Ed è un esercizio da ripetere per altre misure.

Il Punto

Mentre ci si accapiglia su preferenze e dimensione del premio di maggioranza, ci sono aspetti fondamentali della legge elettorale che vengono ignorati: hanno a che vedere con il disegno dei collegi elettorali. Ecco come bisognerebbe ridefinirli e chi dovrebbe farlo. Una proposta per superare le liste bloccate senza alterare gli interessi in campo dei due partiti. Bene che la politica tenga presente che da parte dei cittadini c’è una forte richiesta di un Parlamento di eletti, non di nominati dai vertici dei partiti.
Il Governo presenta il primo bilancio della riforma Fornero del mercato del lavoro. Ma in realtà è un’autopromozione delle norme varate dal ministro Giovannini. Non c’è alcuna valutazione degli effetti della legge 92 perché, come confermano due studiosi che hanno collaborato a questo rapporto, i dati per fare queste valutazioni non sono stati resi disponibili.
Confrontiamo la legge di stabilità presentata a ottobre dal Governo con quella approvata a dicembre. Poco è cambiato. Anche il nostro giudizio: poco incisiva, si naviga a vista. E le previsioni sull’aumento di Pil e avanzo primario vanno riviste al ribasso.
Si risparmia poco con la riforma delle province. Ma ci sono aspetti del disegno di legge che possono diventare opportunità. Se le associazioni di comuni e le regioni sapranno riorganizzare funzioni e servizi.
È vero che le donne sono meno competitive degli uomini, evitano di rischiare e hanno minore autostima? Abbiamo verificato questa tesi con un esperimento su 720 studenti. Il risultato sembra dirci l’opposto.

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