L’Europa concorda un piano di rilancio dell’economia da 750 miliardi, finanziato con Eurobond. Un accordo che prova a guardare al futuro e a mettere nell’angolo gli egoismi degli stati nazionali e dei sovranisti. Ora servono riforme e serve farle bene.
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Si sa ancora troppo poco sulla riforma dell’Irpef di cui ha ricominciato a parlare il governo. Vediamo quali sono i punti di forza e di debolezza di quest’imposta nella sua veste attuale e quali le priorità da cui partire.
Cala a maggio il numero degli occupati ma diminuiscono anche i beneficiari della cassa integrazione. Quanto tempo ci vorrà per tornare alla dinamica “normale” del mercato del lavoro? Lavoro che in Olanda si trova anche nelle fiere. Un modello di successo, che potrebbe rivelarsi vincente anche in Italia.
A conferma del periodo nero per le imprese, nel 2020 è crollato il numero di nuove aziende. Grave perché sono queste a guidare la crescita economica. Imprese che spesso devono fare i conti con i ritardi della Pa: solo la puntualità nei pagamenti garantisce loro la liquidità necessaria alle operazioni commerciali.
C’è tempo fino alla fine del 2022 per richiedere l’accesso al Meccanismo europeo di stabilità. Vista l’incertezza sul futuro, potrebbe rivelarsi conveniente aspettare.
Continuano le puntate del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Catene globali del valore, con Chiara Tomasi. Da lunedì: Gender gap, con Alessandra Casarico.
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L’accordo raggiunto sul Meccanismo europeo di stabilità prevede che l’accesso ai prestiti possa essere richiesto entro il 31 dicembre 2022. L’incertezza è ancora alta e quindi può rivelarsi conveniente rinviare la richiesta a un momento successivo.
I paesi che hanno reagito meglio al coronavirus dal punto di vista sanitario sono anche quelli che subiranno meno gli effetti della crisi economica. La spesa sanitaria è dunque un investimento indispensabile per rendere la nostra economia più sostenibile.
Con ogni probabilità sarà l’Italia il maggior beneficiario del piano messo a punto dalla Commissione europea. Che segna un passo avanti importante in direzione della tanto auspicata unione fiscale, ma anche un banco di prova decisivo per il nostro paese.
Per il principio di sussidiarietà, la Ue dovrebbe fare quello che gli stati non riescono a fare da soli. Nella crisi attuale significa emettere debito a lungo termine. Il Recovery Fund andrebbe finanziato con risorse fiscali autenticamente europee.
Con buona pace di sovranisti e populisti che agitano lo spettro della Troika (Commissione Ue, Bce e Fmi), l’Italia non verrà commissariata dagli organi sovranazionali se userà i soldi del Mes in versione anti-Covid. Sola condizione: spenderli per i danni da pandemia.
La contrazione economica per la pandemia ha molto ridotto il CO2 nell’aria. Ma il momento cruciale sarà all’uscita dalla crisi: la ripresa spingerà sù anche le emissioni o ne approfitteremo per una decisa svolta per l’ambiente?
Con passaggi burocratici lenti e assurdi, la cassa integrazione in deroga utilizzata in questa emergenza è arrivata solo a pochi fortunati. Il decreto “rilancio” – appena varato – dovrebbe snellirne le procedure. Per il settore turistico servono, ma non bastano, aiuti-tampone. Sarebbe bene programmare diversamente ferie e vacanze degli italiani. E incentivare la ristrutturazione di hotel decrepiti. Se una banca entra in sofferenza perché sottocapitalizzata, può legittimamente non distribuire gli utili. Di più: le norme Ue sugli aiuti di stato permettono l’intervento pubblico negli istituti di credito.
Agitata come uno spettro da sovranisti e populisti, la Troika non verrà a imporci scelte di politica economica se usiamo i soldi del Mes. Basta leggere i documenti per capirlo. Perché il sistema previdenziale sia sostenibile ci vuole un’economia che funzioni bene nel complesso. Un confronto Italia-Germania lo spiega.
Se in certe zone del paese si verifica una recrudescenza della mortalità dopo la fine del lockdown, occorre subito isolarle. Ecco come costruire un indicatore per definire la mappa delle aree a rischio.
Sotto accusa nel Regno Unito la gestione contraddittoria della crisi sanitaria. Ma il malcontento non diventa ancora vera opposizione politica perché il nuovo leader dei laburisti deve rimettere insieme i cocci del partito.
Tanti italiani riscoprono la lettura nell’isolamento. Eppure ci vorrebbe più attenzione per vari aspetti dell’editoria. Per esempio, il gender gap che l’affligge. Leggere i numeri per credere.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Covid, trasporto pubblico al capolinea?“, con Carlo Scarpa.
Solo motivi di bassa politica possono giustificare il rifiuto di accedere al credito fino a 36 miliardi del Mes in versione anti-pandemia. Piuttosto, chiediamoci come utilizzarlo bene. Mentre tutte le istituzioni europee adottano misure per aiutare i paesi membri, serve che il “decreto liquidità” venga corretto per fare arrivare davvero dalle banche alle imprese il denaro che serve per ripartire. In più, rimane l’assurdità delle pubbliche amministrazioni che non pagano (con somme già stanziate) i propri debiti nei confronti delle imprese stesse.
Nelle famiglie cambiano gli equilibri e i carichi di lavoro a causa dell’emergenza. Indovinate su chi ricade il peso maggiore! Ma qualche segnale positivo c’è. Quando gli studenti torneranno nelle classi, a settembre, le disuguaglianze educative tra loro si saranno accentuate. Bene preparare sin d’ora le strategie per ricuperare. Davvero gli italiani scalpitano dalla voglia di riprendere le abitudini di consumo pre-coronavirus? Un sondaggio dice l’opposto: molta cautela e diffidenza. In tutte le regioni.
Gli effetti devastanti sull’economia del Covid-19 si vedono anche nei numeri più recenti della disoccupazione negli Usa, con i livelli peggiori dal 1941. Mentre in Africa bisogna far presto per scongiurare lo sviluppo del virus e la prima recessione economica da 25 anni. Usando anche l’esperienza della lotta all’Ebola. Sullo scenario mondiale, il prezzo del petrolio troppo basso può far male all’ambiente. Perché diminuisce la convenienza della transizione a un sistema energetico sostenibile.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Covid, trasporto pubblico al capolinea?“, con Carlo Scarpa.
Nel momento della scomparsa della moglie di Pietro Ichino, Costanza, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.
Conviene o no all’Italia richiedere i prestiti fino a 36 miliardi al Meccanismo europeo di stabilità? La Troika non c’è. Si risparmia qualcosa in interessi e si rende più facile l’avvio delle Omt. Ma sono soldi vincolati ai costi diretti e indiretti della pandemia. Il vero punto è come spenderli bene.