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Come deve ripartire il Mezzogiorno*

Grazie a metodologie statistiche rigorose, oggi è possibile verificare in che misura i trasferimenti al Sud abbiamo contribuito a sollevarne le sorti. Il quadro delineato da un pamphlet è sconsolante. Ecco quello di cui c’è bisogno per invertire la rotta.

Ma al Pd sbagliano i conti sugli investimenti al Sud

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Luigi Marattin sugli investimenti nel Mezzogiorno. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Se la condizione socio-economica decide il voto

La parte più disagiata della popolazione ha dato fiducia al M5s e l’effetto è trainato dal Sud. Ma non tanto per il reddito di cittadinanza, quanto per le facce nuove. Che non hanno i molti demeriti accumulati dalla classe dirigente del Mezzogiorno.

Due Italie anche nella salute

Chi vive nel Mezzogiorno ha una speranza di vita alla nascita di circa un anno inferiore rispetto a chi risiede al Nord. Perché? Dal 1990 è cresciuta la differenza in spesa sanitaria tra famiglie del Nord e del Sud. Lo svantaggio pesa di più sugli uomini.

Sud da problema a risorsa*

Anche se non esiste più un solo Sud, è rimasto elevato il divario di sviluppo con le regioni del Centro-Nord. Però, c’è stata di recente una nuova assunzione di responsabilità da parte dello stato, con misure che hanno permesso una inversione di tendenza.

Mezzogiorno tra buone notizie e nuovi affanni

Nel biennio 2015-16 l’industria manifatturiera nelle regioni meridionali è tornata a crescere e sono aumentate le esportazioni. Non era scontato dopo la crisi. Però altri segnali sono estremamente preoccupanti. Per esempio, quelli sulla demografia.

Divario Nord-Sud: un rimedio dal ritorno al federalismo*

La grande recessione ha lasciato un’Italia ancora più divisa e diseguale. Gli effetti della crisi sono stati molto più profondi nel Mezzogiorno. La riapertura al federalismo fiscale e infrastrutturale può risultare determinante nei prossimi anni.

Se i mali del Sud iniziano in classe

I risultati 2016 delle prove Invalsi nella scuola primaria e secondaria mostrano le solite differenze territoriali. Ma non alle elementari, dove i punteggi sono sostanzialmente omogenei. Dai dati sembra emergere una diversa modalità di aggregazione degli alunni per scuole e classi fra Nord e Sud.

Nord e Sud divisi anche dalle infrastrutture

Dal 1992 gli investimenti in infrastrutture nel Mezzogiorno hanno continuato a scendere, compresi quelli per interventi di tipo sociale, come la costruzione di scuole e ospedali. È vero che il Sud deve fare la sua parte per utilizzare meglio le risorse. Ma non può essere considerato una causa persa.

Se il cervello in fuga rimane nella rete*

Fermare la fuga dei cervelli dalle regioni del Sud è forse impossibile. Un programma di mobilità per studenti della Regione Sardegna dimostra che può essere più realistico capitalizzare su reti e contatti internazionali generati da esperienze all’estero. Trasformando così la fuga in circolazione.

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