Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato nel nostro paese il più alto dal secondo dopoguerra. All’inizio del 2021 il dato rispecchia la scomparsa dell’influenza e i primi effetti della campagna vaccinale.
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L’Italia sembrerebbe essere tra i paesi Ue nei quali la pandemia ha provocato più decessi. Ma è una differenza dovuta soprattutto alla diversa struttura per età della popolazione. Il ruolo dei vaccini.
Le leggi Golfo-Mosca e Severino, oltre a raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di rappresentanza, hanno anche migliorato le performance delle imprese pubbliche. I risultati di uno studio. Con l’introduzione della “progressione verticale”, si schiudono le porte alla carriera dirigenziale nel pubblico impiego. Ma il percorso non sembra rispondere ai criteri di merito promossi da Draghi.
Desolante il bilancio dei cinque anni di amministrazione controllata di Alitalia: dileguatosi l’unico possibile acquirente, il prestito ponte giunto ormai a 1,4 miliardi non lascia ben sperare per il futuro. Per favorire l’acquisto di una casa da parte dei giovani, il mutuo agevolato concesso dal dl Sostegni-bis non basta. Serve una politica abitativa di più ampio respiro, che si estenda anche agli affitti.
Nonostante alcune dichiarazioni della vicepresidente Harris siano state fraintese, sull’immigrazione la nuova amministrazione Usa sta facendo registrare un deciso cambio di passo rispetto agli anni di Trump.
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Nonostante la pandemia, nell’inverno 2020-2021 il numero dei morti non è aumentato rispetto agli anni precedenti. Un mistero? La conferma di tesi negazioniste? No, la spiegazione è proprio nelle misure di protezione e precauzione contro il Covid-19.
Un’imposta patrimoniale, se ben concepita, porterebbe progressi in termini sia di equità generale sia di razionalizzazione del sistema. Ma serve una visione di lungo periodo.
All’università la didattica a distanza è destinata a continuare anche una volta terminata l’emergenza, a patto che sia inclusiva e sostenibile. In questo senso le risorse del NextGen possono aiutare. Tra i più colpiti dalla pandemia c’è senz’altro il settore culturale, con effetti pesanti sull’occupazione, in particolare tra i lavoratori autonomi. Servono politiche mirate per superare la situazione di incertezza.
La condanna dell’Italia da parte della Corte di giustizia Ue ha riportato al centro del dibattito il tema della qualità dell’aria. Ma i progressi ci sono stati: è la regolazione a dover essere ripensata. Il nostro paese continua ad avere tassi molto alti di mortalità da Covid. Colpa solo dell’età media elevata? E come si spiegano i numeri così diversi tra prima e seconda ondata in molti paesi europei?
L’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio lascerà una ferita profonda nella democrazia Usa. A prescindere dal destino di Trump, il paese sembra ormai lacerato da divisioni interne che sarà difficile sanare.
Gli Stati Uniti rappresentano ancora un faro e una fonte d’ispirazione per le nuove generazioni? La lettera di un millennial nato oltreoceano ma cresciuto in Europa.
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Perché mortalità e letalità da Covid sono così alte in Italia? L’elevata età media non spiega da sola il primato. E perché in altri paesi europei prima e seconda ondata hanno dato esiti tanto diversi? I cittadini hanno diritto a capirne le ragioni.
Le perdite di benessere dovute all’inquinamento atmosferico in Europa equivalgono a 600 miliardi di euro. Il Green Deal europeo e le risorse del Recovery Fund destinate all’ambiente basteranno per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo?
La sanatoria per gli irregolari avrebbe dovuto colpire soprattutto il caporalato ma ne hanno usufruito principalmente colf e badanti. Il problema è che si continua a gestire il fenomeno con misure emergenziali. Anche per la digitalizzazione serve un piano organico: le infrastrutture ad altissima velocità di connessione non bastano. In Italia urge un’accelerazione per non perdere il treno dell’innovazione.
Dove si è registrato il maggior aumento della mortalità dall’inizio della pandemia? Nelle zone periferiche e nei contesti socio-economici più svantaggiati. Uno studio può aiutare a individuare le aree a rischio.
Nelle scorse settimane, come di consueto ad agosto, lavoce.info ha sospeso l’invio della newsletter ma abbiamo continuato ad aggiornare il sito con nuovi articoli. Parlando di: riforma dell’Irpef, tra esigenza di garantire l’equità e rischi legati a bonus e regimi speciali; di come il lockdown abbia sortito gli effetti sperati in termini di calo della mortalità e dei ricoveri in terapia intensiva; di scuola e università, con la doppia necessità di comprendere come la pandemia abbia cambiato l’esperienza degli studenti e di far sì che i corsi di formazione degli insegnanti continuino anche online; del ruolo delle fondazioni bancarie nella crescita del territorio; e di come si stanno comportando a livello di voti e presenze i parlamentari della legislatura in corso, a poche settimane dal referendum costituzionale.
“Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”: lavoce.info ha lanciato un concorso di idee, aperto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. Per presentare la propria proposta c’è tempo fino al 6 settembre e l’idea vincitrice sarà premiata nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. Tutte le info sul sito.
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Il coronavirus ha causato il maggior aumento della mortalità nelle aree periferiche, più povere e dove le famiglie sono più numerose. Lo dimostrano i risultati di uno studio. Con lo stesso metodo si possono individuare le aree a rischio in tutta Italia.
Con la crisi del coronavirus abbiamo capito che la scienza non ha sempre soluzioni pronte, a volte serve tempo. Ma siamo in grado di padroneggiare probabilità, curve, tassi e seguire le prescrizioni per gestire l’incertezza che pervade la nostra vita?