Con l’operazione Kkr, Tim potrebbe archiviare la prospettiva di una rete unica e ottenere nuove risorse per la convergenza tra telecomunicazioni e contenuti e per un ruolo da protagonista nel 5G. Ma quali sono invece gli interessi dell’Italia?
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Le nostre vite in digitale hanno bisogno di infrastrutture efficienti. E di governance adeguate. Lavoro, investimenti, entertainment, fabbrica e ospedali smart, gli oggetti connessi fanno di Internet la quarta utility dopo acqua, elettricità e gas.
Da settimane la Lega calcio rinvia la decisione sui diritti televisivi della Serie A per il prossimo triennio. Due le offerte, di Sky e Dazn. Quali effetti avrà la scelta finale sul futuro del calcio e di tutto il sistema dei media e delle comunicazioni?
Le diverse reti-servizio che si svilupperanno con il 5G avranno bisogno di una rete neutrale, che garantisca un traffico Internet efficiente. Dunque, non potrà essere una rete integrata verticalmente. Quale sarà il suo possibile perimetro in Italia?
Il ruolo di Cdp, sempre più protagonista in questo periodo di crisi da pandemia, ripropone al centro del dibattito la questione dell’intervento pubblico nell’economia. Ma come funziona in Francia, Spagna e Germania? E quali le alternative?
A venti giorni dal referendum sul taglio dei parlamentari ci siamo chiesti cosa cambierebbe con la vittoria del “sì”. Davvero l’Italia avrebbe il minor numero di eletti per abitante in Europa? La qualità di una democrazia dipende soprattutto dai meccanismi di controllo e dalla disciplina dei rappresentanti. Come cambierebbero con questa riforma costituzionale?
La creazione di un’unica rete fissa ultralarga sembra la scelta più razionale. Ma l’accordo tra Tim e Cassa depositi e prestiti lascia molte questioni in sospeso. Su tutte, il ruolo dello stato. Stato che ha voce in capitolo in molte società partecipate che, nonostante numerosi tentativi di riforma, necessitano ancora di una razionalizzazione della propria governance, troppo spesso inefficiente.
Cosa fare in caso di “seconda ondata” di Covid-19? Un’analisi input-output consente di identificare le regioni e le filiere produttive più critiche e quindi i lavoratori più a rischio.
Tornano da settimana prossima le puntate de “Le parole chiave dell’economia”, il podcast de lavoce.info in collaborazione con il Festival di Trento. Da lunedì: Nudging, con Luigi Mittone.
Ultima settimana per presentare la propria proposta nell’ambito del concorso di idee “Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”, aperto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. C’è tempo fino al 6 settembre e l’idea vincitrice sarà premiata nel corso del Festival dell’Economia di Trento. Tutte le info sul sito.
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L’accordo tra Tim e Cdp può finalmente sbloccare la situazione delle reti di telecomunicazione. E la creazione di un’unica rete fissa ultrabroadband sembra una scelta razionale. Restano però da definire molti aspetti. A partire dal ruolo dello stato.
Si è riaccesa la discussione sullo scorporo e sulla proprietà delle reti di telecomunicazione a banda ultralarga. Ancora una volta il tema della concorrenza s’intreccia con quello dello sviluppo delle infrastrutture e dei servizi innovativi.
Il progetto di costruire una seconda rete di telecomunicazione ultrabroadband probabilmente implicava già la riunificazione con la rete di Tim. Ma la fusione perseguita dal governo Conte apre molti problemi. Alcuni dei quali di competenza dell’Antitrust.