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Regionali 2023: le elezioni fantasma

Il 12 e 13 febbraio vanno al voto due grandi regioni italiane: Lombardia e Lazio. Un po’ a sorpresa sui giornali e in tv se ne è parlato poco. Eppure, di temi interessanti su cui discutere ce ne sarebbero stati parecchi, in entrambi i casi.

Sull’autonomia differenziata ancora molto rumore per nulla

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Lascia aperte ancora tante questioni cruciali, dal ruolo del Parlamento ai Lep, fino al tema più importante: l’assegnazione delle fonti di finanziamento.

L’attesa per una Manovra “in attesa”

La prima Legge di bilancio del governo Meloni è stata largamente anticipata e per questo non “inattesa” ma al contempo costantemente “in attesa” di riforme strutturali che sono rimandate a un futuro non meglio specificato.

Falsa partenza per l’autonomia differenziata

Il Ministro Calderoli ha presentato alle regioni la bozza di Ddl sull’attuazione dell’autonomia differenziata. È un primo passo necessario. Ma appare caratterizzato più da contenuti controversi che da una reale volontà di riformare il federalismo italiano.

Lo specchio del paese?

Uno dei dilemmi della democrazia è quanto il processo elettorale possa distorcere la rappresentatività del Parlamento. Questo problema è solitamente più vero quanto più la legge elettorale è di tipo maggioritario. In Italia, un terzo dei seggi viene assegnato in questo modo. Quanto è quindi davvero rappresentativo il Parlamento italiano?

L’insostenibile inutilità dell’essere bicamerali

Stesso corpo elettorale, stessa legge elettorale e stesse prerogative: ormai tra Camera e Senato non ci sono più differenze sostanziali. Ma che senso ha continuare a prevedere un doppio voto di fiducia al governo e un doppio passaggio per ogni legge?

L’alba della XIX legislatura

Si sono tenute le elezioni che hanno dato vita alla XIX legislatura, dopo un’atipica campagna elettorale estiva e la chiusura anzitempo della legislatura precedente. Per la prima volta, l’elettorato attivo di Camera e Senato coincideva. E, sempre per la prima volta, la Camera sarà composta da 400 deputati e il Senato da 200 senatori eletti. A urne chiuse ma ancora calde, sembra proprio che non saranno solo queste le novità della legislatura che sta per cominciare. Una tra tutte, la quasi certezza che Giorgia Meloni sarà la prima donna Presidente del Consiglio nella storia repubblicana.

Rosa-tellum di nome, ma non di fatto

Dal 2018, le quote di genere si applicano anche alle liste per l’elezione di Camera e Senato. L’equilibrio di genere in Parlamento è molto migliorato negli ultimi 25 anni. Ma il vizio di cercare scappatoie rimane. A destra e al centro un po’ più che a sinistra.

Il voto non è uguale per tutti

Tra i tanti paradossi del voto che emergono nella letteratura economica e politica, c’è quello relativo all’astensione: perché non andare a votare se il costo del voto è così basso? Ebbene, in realtà per qualcuno votare costa, e anche molto: si tratta di coloro che studiano o lavorano “fuori sede”.

La verità, vi prego, sulla flat tax

Ci sono tanti motivi per ritenere la flat tax, la cosiddetta “tassa piatta”, indesiderabile. Curiosamente, quasi nessuno di questi motivi viene utilizzato nel dibattito pubblico, che invece si concentra su altri che, nella maggior parte dei casi, sono totalmente – e insopportabilmente – fasulli.

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