La legge di bilancio 2024 chiede ai comuni un contributo alla finanza pubblica, calcolato anche sulla base dei fondi Pnrr ricevuti. Dopo tante promesse, ne escono penalizzate le amministrazioni che meglio hanno utilizzato il piano di investimenti europei.
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Per assegnare ai comuni le risorse Pnrr destinate agli asili nido, il ministero ora individua direttamente quelli che hanno più necessità di potenziare il servizio. Diverse amministrazioni incluse nell’elenco hanno comunque rinunciato ai fondi.
La centralizzazione delle procedure di appalto a livello locale, attraverso le unioni di comuni, può essere una strategia per migliorare l’efficienza nella gestione dei contratti pubblici, soprattutto nella fase esecutiva dei progetti. Anche quelli del Pnrr.
Come verranno suddivisi i tagli di spesa previsti dalla legge di bilancio per la pubblica amministrazione? Una bozza di decreto prevede che siano maggiori per gli enti locali che sono riusciti ad avviare progetti Pnrr. Ma è una logica che non convince.
La revisione del Pnrr interessa in particolare progetti medio-piccoli gestiti dai comuni. Ma il criterio per l’esclusione non sembra il ritardo nelle procedure. Difficile però una valutazione complessiva perché la rimodulazione non è ancora definita.
Il risultato di cancellazioni, definanziamenti, rifinanziamenti e creazione di nuovi progetti è una distribuzione delle risorse finanziarie all’interno del Pnrr decisamente diversa dal piano originale. Anche tra i ministeri c’è chi guadagna e chi perde.
Il decreto legge per il finanziamento del Pnrr rivisto contiene un’operazione di aggiustamento molto complessa. Alla fine la catena di definanziamenti e rifinanziamenti di progetti comporta la necessità di coperture per più di 15 miliardi. Dove trovarli?
Il decreto legge “Pnrr quater” chiarisce le conseguenze sulla finanza pubblica della riformulazione del Piano, nonché la diversa sorte delle misure che ne sono state escluse. Si tratta di una rimodulazione complessiva delle risorse per investimenti.
Il Pnrr destina 2,1 miliardi alla gestione dei rifiuti. Ma serve un intervento chiarificatore che indichi i fabbisogni territoriali a partire dalle indicazioni delle regioni. Vanno sostenute solo le iniziative che hanno una reale prospettiva industriale.
Con oltre 41 miliardi destinati a progetti strategici, i comuni si trovano al centro dell’azione nell’attuazione del Pnrr. Ma non tutti hanno la stessa capacità di spesa, con le aree interne in particolare in difficoltà. Il ruolo delle unioni di comuni.