Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Maria Elena Boschi sul rapporto dell’Istat sulla disuguaglianza.
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Per essere efficace, il reddito di inclusione richiede un forte investimento di risorse nella sua gestione effettiva. È il prerequisito per far sì che i percorsi personalizzati di reinserimento sociale abbiano successo, superando l’assistenzialismo.
Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il portavoce di Renzi, Michele Anzaldi, hanno polemizzato sulla proposta di reddito di cittadinanza, usando definizioni e dati confusi. Sottoponiamo le dichiarazioni dei due parlamentari al fact-checking de lavoce.info.
Dopo la battuta d’arresto elettorale per la signora May e l’invito ai britannici a ripensarci da parte di Emmanuel Macron, i giuristi si chiedono se e come si possa tornare indietro sulla Brexit. Tante interpretazioni del famoso articolo 50 del trattati Ue. Con un po’ di buon senso si può definire come e quando ciò sia praticabile. Nel frattempo si fanno i conti sui flussi elettorali nel Regno Unito. Emerge che Corbyn si è mostrato abile nell’intercettare il voto di giovani e scontenti. Ma non abbastanza da vincere.
Uno European safe bond che tragga il suo valore da un paniere di titoli di debito sovrano dei vari paesi dell’eurozona è una buona idea. Ma per farla decollare serve spingere le banche a investirvi. Il sistema più sicuro è quello di incentivarle a diversificare, mettendo un tetto ai titoli di stato da esse detenuti.
In un rapporto appena pubblicato, l’Istat fotografa la demografia di un paese triste in cui, nel 2016, il numero dei morti ha superato quello dei nuovi nati di 142 mila unità. Senza i bambini stranieri, la cifra salirebbe a 205 mila. Per invertire la tendenza, cercasi politiche di welfare per donne e giovani.
La povertà va ben oltre la mancanza di reddito. Le famiglie meno abbienti destinano al pagamento delle bollette una quota rilevante del loro bilancio e sono esposte alla “vulnerabilità energetica” e alle sue conseguenze socio-sanitarie. Un recente studio prova a quantificare il problema.
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Un libro appena uscito racconta come la burocrazia riesca sempre a battere la politica nella difesa dello status quo. Un suo capitolo descrive come il “rapporto Giavazzi” del 2012 – che voleva trasformare 10 miliardi di sussidi in riduzioni di imposta per tutte le imprese – sia stato insabbiato da funzionari ministeriali.
Approvata la legge delega sul contrasto alla povertà con la creazione del Reddito di inclusione (Rei), trasferimento monetario alle famiglie in povertà assoluta. Le risorse sono ancora poche. Ma è l’avvio di un processo verso un reddito minimo universale.
È andata male la produzione industriale di gennaio dopo il mini boom di dicembre. A preoccupare non sono le oscillazioni mensili ma la debole dinamica dell’industria durante l’attuale ripresa rispetto alle riprese del passato. Sull’industria pesa anche la mancanza di credito, con banche strette tra antichi vizi e nuova sottocapitalizzazione. Istituti di credito e imprese se ne facciano una ragione: all’Italia e all’Europa serve un mercato dei capitali ampio, liquido ed efficiente.
Di cosa parliamo quando diciamo “fake news”? Di storie inventate di sana pianta, che sembrano vere o almeno verosimili e non lo sono. Internet ne è inondato. E anche capi di stato, media autorevoli e potenti servizi segreti si accusano a vicenda di diffonderle.
Le discriminazioni sociali si nutrono di luoghi comuni. Uno di questi riguarda l’alta promiscuità sessuale e l’abitudine a rapporti impersonali e mercenari dei maschi gay. Mentre recenti ricerche sociali sugli ultimi 20 anni raccontano di un progressivo abbandono di tali usi. Soprattutto da parte dei più giovani.
Mentre si ragiona di Europa a più velocità, Bruxelles prepara la riforma del bilancio comunitario. Che oggi (essendo solo l’1 per cento del Pil Ue) fa poco per ridurre i divari regionali di reddito nell’Unione. E sul lato delle entrate è distorto da correttivi e sconti sui contributi, compreso quello di cui gode il Regno Unito.
Raul Caruso risponde ai commenti al suo articolo “Come il riarmo americano fa danni all’economia”
Disuguaglianza e povertà sono un ostacolo allo sviluppo umano e alla crescita economica. Lo afferma l’Ocse, che sostiene la necessità di contrastarle con politiche che favoriscano socializzazione, scolarizzazione, inserimento lavorativo e tutela della salute. Un approccio mai applicato in Italia.
Nel mondo tira un’aria preoccupante di rifiuto del libero scambio. Brexit e Trump sono i sintomi di una nuova forma di nazionalismo. Che respinge gli accordi di libero scambio e promuove l’innalzamento di barriere. Un paradosso, dato che la globalizzazione ha abbattuto la povertà estrema.
Governo e fondazioni bancarie hanno costituito un “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”. L’accordo prevede la valutazione puntuale di andamento, risultati ed effetti delle attività intraprese. Una buona notizia. Peccato che per i valutatori non sia previsto alcun compenso.
Siamo a un passaggio cruciale delle politiche contro la povertà in Italia. Se il Piano nazionale non sarà formulato in modo da evitare la continua frammentazione categoriale, il reddito di inclusione diventerà l’ennesima tessera di un assemblaggio casuale di trasferimenti di reddito, inefficiente e iniquo.
Dopo che nei suoi primi due anni di vita il governo Renzi ha frammentato l’assistenza fra troppe categorie di bisognosi, è ora di definire un Piano nazionale contro la povertà. Prima della legge di bilancio e sapendo che la scarsità di risorse obbligherà a fare scelte graduali.
Violenza sessuale, fisica o psicologica: a subirla quasi 10 milioni di donne in Italia. Spesso a opera dei partner o degli ex. Dalla seconda indagine Istat sul tema emergono le altre vittime dei femminicidi: i bambini, tra i quali si contano 1.600 orfani dal 2000 a oggi. Le istituzioni non possono dimenticarli.
In seconda elementare le conoscenze di matematica e italiano, misurate con i test Invalsi, sono suppergiù le stesse tra gli alunni delle varie regioni. Poi, nel corso degli studi, il Nord sale sopra la media nazionale e il Sud perde terreno. E già in seconda superiore il divario è drammatico.
Dopo il referendum di giugno per ora – a parte il calo della sterlina – non si osserva il chiaro peggioramento dell’economia che molti si attendevano dalla Brexit. A incidere in negativo saranno i proclami autarchici di chi vuole censire i lavoratori stranieri e privilegiare le assunzioni dei britannici doc. Sull’altra sponda dell’Atlantico, al momento i sondaggi assegnano a Hillary Clinton un chiaro vantaggio rispetto a Donald Trump. Ma la distanza tra i due potrebbe assottigliarsi. Li seguiremo – aggiornando la nostra infografica – durante il mese che ci separa dal voto.
I siriani di Assad e le milizie ribelli, i russi e gli americani, i curdi, i turchi: sono tanti, troppi, ma non le uniche truppe che si affrontano dentro e intorno ad Aleppo, l’antica città che sta diventando un cumulo di macerie. Vediamo i mutevoli schieramenti delle forze in campo di questa guerra senza fine.
Per le piattaforme web come Facebook e Blablacar ci vuole qualche regola. Per ridurre il loro strapotere, difendere la privacy degli utenti e tassarle come le altre attività economiche. Parlamento italiano e Ue stanno preparando misure che – già si sa – saranno difficili da applicare.
Gli ultimi dati Istat sono un nuovo monito sulla crescita della povertà in Italia. Nello stesso giorno della loro pubblicazione, la Camera ha approvato il disegno di legge delega che prevede l’istituzione del reddito di inclusione. I passi avanti e quello che manca per fronteggiare l’emergenza.