I giornali hanno ripreso una ricerca sui salari in alcune province. I numeri sono spropositati, ma non c’è stato alcun controllo con fonti più affidabili. Produzione e recezione acritica di statistiche come queste non aiutano nell’analisi dei problemi.
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Tutte le regioni sono in fermento per l’annunciata controriforma delle province. I disegni di legge presentati mirano a reintrodurre l’elezione diretta degli organi di governo di questi enti intermedi. Ma non sarà così dappertutto.
Dopo il fallimento del referendum costituzionale, le province sono rimaste nell’articolo 114 della Costituzione quali enti costitutivi della Repubblica. È il dato di fatto che anima le iniziative legislative mirate al loro ripristino in tutto il paese.
L’incontro del G20 sull’ambiente si è chiuso con tanti buoni propositi e pochi impegni concreti. La speranza è che qualche risultato più rilevante venga dal Cop26 di Glasgow. In attesa dei fondi del Recovery Plan. Tra le misure messe in campo per snellire le procedure di applicazione del Pnrr, la liberalizzazione del subappalto è una buona notizia. Ora però è indispensabile alzare il livello dei controlli incrociati.
Ancora troppi gli italiani scettici di fronte al vaccino anti-Covid. Ma l’atteggiamento favorevole verso la campagna vaccinale non nasce per magia: serve un dialogo serio tra scienza, istituzioni e cittadini.
Con l’apprendistato professionalizzante si avvantaggiano sia le imprese, grazie alla flessibilità e ai costi bassi, sia i lavoratori, che hanno più certezze e stabilità rispetto al tirocinio. E più tutele lavorative. A sette anni dalla legge Delrio, le nuove province sono rimaste in un limbo di incertezza giuridica che vanifica lo spirito della riforma. Oltre a rendere ambigua la loro capacità impositiva.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. I giochi olimpici di Tokyo 2020 sono entrati ormai nell’ultima settimana: il nostro slideshow sulle ricadute economiche e sociali della manifestazione.
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A sette anni dalla riforma Delrio, la legge n. 56/2014, le nuove province sono rimaste nel “limbo”. La permanenza di questo ente intermedio nell’articolo 114 della Costituzione ne ha infatti vanificato lo spirito. Con riflessi sulla capacità impositiva.
Nel nuovo decreto “sostegni” da 32 miliardi spunta l’ennesimo condono fiscale. Al di là delle spiegazioni fornite da Draghi, il messaggio che rischia di passare è che conviene sempre non pagare. Finora le ricadute economico-finanziarie della pandemia sono state attenuate con misure straordinarie, dal mercato dei cambi a quello del credito bancario. Misure che andranno eliminate con gradualità per evitare contraccolpi.
La Fed ha avviato la sperimentazione del dollaro digitale: potrebbe essere proprio la moneta virtuale il prossimo terreno di scontro fra superpotenze. E gli Usa temono la concorrenza cinese. Cina che intanto sta mettendo a punto un’alleanza finanziaria con la Russia, con l’obiettivo dichiarato di svincolarsi gradualmente dal dollaro. Un ulteriore fattore di tensione dopo il summit in Alaska.
La crisi pandemica sta portando a una ricomposizione nella domanda di lavoro da parte delle imprese italiane. Sulla base dei dati Anpal e Unioncamere si può provare ad analizzarne le conseguenze. La spesa sostenuta dall’Italia per il contrasto all’immigrazione irregolare ammonta a un miliardo di euro dal 2015 a oggi. Una spesa tutt’altro che efficiente: va cambiato approccio, anche a livello europeo.
A sette anni dalla legge regionale che ne ha abolito le province, la Sicilia si ritrova con enti locali privi delle risorse necessarie per far fronte alle nuove funzioni. E le soluzioni tardano ad arrivare.
È online la terza puntata della nuova stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info: “Abbiamo bisogno del blocco dei licenziamenti?”, ospiti Andrea Garnero, Pietro Ichino e Lucia Valente. Venerdì parleremo di scuola, didattica a distanza e riaperture.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Quali gli effetti della pandemia sul commercio internazionale? Uno slideshow.
A sette anni dalla legge regionale che ha abolito le province, la maggior parte dei consorzi e delle città metropolitane siciliani si trova senza risorse sufficienti per far fronte alle nuove funzioni. Serve una riforma complessiva all’insegna della flessibilità.
Dopo il risultato del referendum, cosa cambia per le province? Non ci saranno particolari effetti sul piano ordinamentale, con le città metropolitane pienamente legittimate. Ma resta un conflitto tra l’ente pubblico non territoriale della riforma Delrio e l’ente locale definito dalla Costituzione.
Le risposte ad alcuni commenti dei lettori sui risparmi dalla riforma costituzionale e i motivi per le differenze dalle altre stime circolanti. Conclusione: i risparmi sono inferiori a quanto avevo precedentemente calcolato: un massimo di 130 milioni contro 161.