Da qui al 2032 il Tesoro britannico rischia di dover pagare fino a 30 miliardi di sterline l’anno per coprire le perdite della Bank of England. Sono le conseguenze delle modalità particolari del Qe britannico. Un problema per il governo laburista.
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Abbondante liquidità e tassi alti generano massicci pagamenti di interessi dalla banca centrale alle banche europee. Nell’Eurosistema ciò implica trasferimenti a carico di alcuni paesi e a favore di altri. Il nostro è quello che ci perde di più.
Il Quantitative easing ha lasciato in eredità un enorme surplus di risorse finanziarie a disposizione delle banche. La Bce dovrebbe chiarire qual è il suo assetto operativo. Per ridurre il trasferimento di interessi, va aumentata la riserva obbligatoria.
L’Eurozona non ha ancora un vero scudo anti-spread. Il nuovo strumento annunciato dalla Bce è avvolto nel mistero. Basterà la flessibilità nel riacquisto dei titoli? Intanto l’Omt è andato in soffitta.
In un contesto finanziario e geopolitico sempre più incerto, con venti di guerra e spinte inflazionistiche generate dalla ripresa post pandemica, l’azione delle banche centrali diventa più difficile da prevedere. Una panoramica della situazione attuale e delle prospettive future in Usa, Uk ed Eurozona.
Liberare il bilancio della Bce dai titoli pubblici è meno urgente di quanto si pensi. All’inflazione in crescita si può rispondere in altro modo. Le proposte di introdurre un debito europeo sottovalutano il problema della condivisione del rischio.
La politica monetaria è cambiata negli ultimi anni. Le banche centrali hanno arricchito la loro “cassetta degli attrezzi” e modificato la loro strategia. Il passaggio alla “nuova normalità” è spiegato in libro. Ecco i temi che affronta.
Nella riunione del 22 settembre, il Board della Fed ha confermato quanto era stato anticipato dal suo Presidente Powell nel convegno agostano di Jackson Hole: salvo sorprese, la banca centrale americana avvierà presto una graduale riduzione del ritmo degli acquisti di titoli attualmente in corso, dando così attuazione alla sua exit strategy dal programma di quantitative easing avviato per reagire all’impatto della pandemia sull’economia americana.
In attesa del meeting di novembre, nel quale si prevede che la Fed prenda una decisione in questa direzione, riproponiamo l’articolo pubblicato in occasione del discorso di Powell a Jackson Hole, che chiarisce i passaggi previsti dalla strategia di uscita della Fed.
A Jackson Hole il presidente della Fed ha annunciato l’uscita dal Quantitative easing, ma i mercati festeggiano. Il merito è della chiarezza e della gradualità della exit strategy. La Bce potrebbe ricavare indicazioni utili dalle scelte americane.
Da un lato, la Fed immette liquidità con il Quantitative easing, dall’altro la ritira con operazioni di Reverse Repo, per evitare che i tassi divengano negativi. Il processo di normalizzazione quantitativa è così già avviato. Ma c’è un fatto nuovo.