Caduto il governo Draghi, cosa ne sarà del Pnrr? Difficilmente riusciremo a rispettare le scadenze di dicembre 2022. Ma il vero problema è la linea politica che il nuovo esecutivo adotterà verso l’Europa, con conseguenze sullo stesso Recovery Fund.
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Il Pnrr orienta la maggior parte dei fondi verso i settori industriali tradizionali. L’obiettivo è incentivare una trasformazione strutturale verso uno sviluppo “digital” e “green”. Ma c’è un rischio di sovraffollamento di progetti nelle costruzioni.
Gli interventi nelle infrastrutture finanziati dal Recovery Fund richiedono una revisione della cornice giuridica per gli appalti pubblici. Le strategie che si possono seguire sono almeno tre. La più adatta riprende il percorso della semplificazione.
Il settore “cultura” comprende mondi diversi, ma sempre più interconnessi. Il Pnrr dà la possibilità di sviluppare progetti che ne ampliano il ruolo, insieme alla consapevolezza collettiva della sua importanza. Non sarà facile, ma vale la pena provare.
Istituire il ministero della Transizione ecologica è una buona idea. Ma chiarire struttura e competenze del nuovo dicastero non è l’unico problema. Perché il concetto stesso di transizione ecologica non è semplice da definire. Tante le sfide.