Poco meno di un terzo degli italiani ha sottoscritto una assicurazione sanitaria privata. Sono i più ricchi, i più istruiti, in genere vivono al Nord e hanno meno di 70 anni. È un segnale preoccupante per il futuro del sistema sanitario universalistico.
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L’Italia non è ancora un paese “da figlio unico”, ma la questione demografica è una sfida decisiva, per la quale non esistono soluzioni semplici. Ecco cosa raccontano sui modelli riproduttivi delle famiglie italiane le domande di assegno unico universale.
Il Rapporto Istat sulla redistribuzione del reddito dà il quadro della situazione dopo i cambiamenti su imposte, contributi e trasferimenti alle famiglie. Non abbiamo però dati sui trasferimenti sotto forma di servizi, oggi importanti come quelli monetari.
Scende la disuguaglianza di reddito nell’Unione europea. Tra i salari, infatti, c’è più convergenza e il miglioramento è essenzialmente legato allo sviluppo dei paesi dell’Est europeo. Tra i sistemi di welfare restano invece molte differenze.
Nelle grandi città l’affluenza alle urne è superiore nelle zone dove il reddito è più alto. E l’astensione, che i sondaggi danno in aumento, colpisce in modo diverso le varie forze politiche. È a questo bacino di voti che i partiti dovrebbero guardare.
Più che ai livelli delle retribuzioni, l’andamento della disuguaglianza salariale in Italia è legato a quello della stabilità e intensità del lavoro. Le nuove norme facilitano l’ingresso nel mercato, ma con contratti atipici che tendono a rimanere tali.
Tra le più alte nei paesi Ocse, la disuguaglianza di reddito in Italia è cresciuta nettamente all’inizio degli anni Novanta e ha fatto un balzo ulteriore durante la pandemia. Potrebbe essere riconducibile alla maggiore flessibilità del mercato del lavoro.
Le scelte elettorali dei cittadini dipendono da molti fattori e non solo dall’appartenenza a un ceto sociale. Ma il reddito ha comunque un ruolo importante. Ecco cosa dicono i risultati dei partiti alle Regionali nelle diverse zone di Roma e Milano.
Le differenze nelle ore lavorate tra lavoratori a basso e alto salario possono spiegare una parte significativa dell’aumento complessivo della disuguaglianza di reddito. I risultati di una analisi su quattro paesi: Usa, Regno Unito, Francia e Germania.
Le multe calcolate in base al reddito danno risultati migliori sotto il profillo della deterrenza e dal punto di vista dell’equità sociale. La loro applicazione è però complessa. Per l’Italia, poi, andrebbe considerato l’alto livello di evasione fiscale.