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Ue-Regno Unito: divorzio con molte regole ancora da scrivere

L’accordo dell’ultimo minuto sulla Brexit ha dato regole specifiche al divorzio tra Regno Unito e Ue. Ma il quadro generale resta incompleto e lascia molte questioni irrisolte. Le discussioni tra le controparti continueranno ancora per molto tempo.

Covid-19: numeri senza spiegazione

Perché mortalità e letalità da Covid sono così alte in Italia? L’elevata età media non spiega da sola il primato. E perché in altri paesi europei prima e seconda ondata hanno dato esiti tanto diversi? I cittadini hanno diritto a capirne le ragioni.

Economia o salute: il dilemma che non c’è

La seconda ondata di Covid-19 ha riaperto il dibattito fra chi vorrebbe concentrarsi solo sul contenimento del virus e chi invece pensa si debbano limitare le già forti ricadute sul tessuto economico. Ma è un dualismo che i dati sembrano smentire.

In Scozia torna a soffiare il vento dell’indipendenza

In caso di larga vittoria dello Scottish National Party alle elezioni parlamentari, il governo di Nicola Sturgeon con ogni probabilità chiederà a Londra di indire un nuovo referendum sull’indipendenza dopo quello fallito nel 2014. Cosa aspettarsi?

Il Punto

Nonostante i ristori messi in campo, molti bar e ristoranti hanno manifestato malessere per la serrata generalizzata imposta dal governo. Una proposta per passare dal divieto di apertura alla chiusura volontaria. Se il contributo dell’attività scolastica al sovraccarico del sistema sanitario appare trascurabile, altrettanto non si può dire dei costi sociali di un nuovo stop delle lezioni. Per i ragazzi e per le famiglie.
A un anno e mezzo dall’avvio del reddito di cittadinanza, pochi ne mettono in discussione l’utilità ma molti ne chiedono una riformulazione. A partire dai criteri di accesso, che generano storture da eliminare. Sull’onda delle nuove esigenze dettate dalla crisi e con minori vincoli sul turnover, il governo pianifica nuove assunzioni nel pubblico impiego. Ma come attrarre i giovani più capaci, competenti e motivati?
Uno shock economico senza precedenti come quello causato dal Covid avrebbe potuto contribuire a superare definitivamente le fratture interne all’Ue: non è stato così. Con l’Italia che resta “pecora nera”. Sul Regno Unito, intanto, nel pieno della crisi, si allunga di nuovo lo spettro di un “no deal”, complice la questione nord-irlandese. Eppure la popolarità di Johnson non sembra risentirne. A essere messo in discussione da alcuni anni è invece il ruolo del Wto, il più importante foro mondiale per le relazioni commerciali multilaterali. E da settembre l’organizzazione è senza una guida.
Non è mai troppo tardi per imparare: lo dimostra un gruppo di over-80 che ha seguito un corso sull’uso dei social media. Grazie ai quali hanno affrontato meglio l’isolamento durante il lockdown.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Continua la nostra collaborazione con Economia24, la trasmissione economica di RaiNews24: nell’ultima puntata Massimo Baldini ha parlato dell’impatto della crisi sulle disuguaglianze e delle misure messe in campo per contrastarne l’aumento.

Un Regno Unito sempre più diviso

Una pessima gestione della pandemia e delle sue conseguenze economiche, lo spettro di una Brexit senza accordo e le aspre lotte nella cerchia del primo ministro non minano la popolarità del governo Johnson. Perché anche l’opposizione è alla deriva.

Boris Johnson, primo ministro per mancanza di alternative

La legge voluta dal governo Johnson che straccia l’accordo con la Ue sulla Brexit è solo l’ultima di una serie di decisioni sbagliate. Eppure, il primo ministro mantiene il favore dell’elettorato, grazie soprattutto alla mancanza di rivali credibili.

Politiche attive del lavoro, il problema dell’Italia

Tocca alle politiche del lavoro garantire forme di tutela ai lavoratori più deboli e più colpiti dalla crisi seguita alla pandemia. Soprattutto è urgente rafforzare le politiche attive. Ma troppe incertezze frenano gli organismi chiamati a gestirle.

Davvero l’Italia spende poco per la sanità?

La spesa sanitaria pubblica di un paese dipende dal suo Pil. L’Italia non cresce, ma pur con meno risorse il nostro sistema sanitario nazionale ottiene comunque risultati migliori di altri. Un suo piano di rilancio richiede però scelte politiche precise.

Il coronavirus lascia strascichi, su economia e salute mentale

Uno studio comparato condotto in Italia, Spagna e Regno Unito mostra come il lockdown e l’incertezza che ne deriva facciano sentire i loro effetti sulla salute mentale. Forte la richiesta di un piano di uscita dalla crisi, che ora è anche economica.

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