La procedura per deficit eccessivo decisa dalla Commissione nei confronti dell’Italia dovrebbe comportare un aggiustamento di bilancio di circa 10-12 miliardi l’anno per un triennio. Bisogna però tener conto anche delle regole del nuovo Patto di stabilità.
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Sarà difficile formare una maggioranza nel Parlamento europeo. Anche l’indebolimento dei governi di Francia e Germania non è una buona notizia per l’Europa. Probabili passi indietro sul Green Deal e più incertezza nell’applicazione delle regole fiscali.
Nonostante l’astensione dei parlamentari europei italiani, è stato approvato dal Parlamento europeo il nuovo Patto di stabilità e crescita: non semplifica le regole e prevede vincoli più rigidi e uniformi.
La riforma del Patto di Stabilità e Crescita era stata invocata per semplificare il quadro delle regole fiscali europee e rimuovere i difetti di “prociclicità” del vecchio impianto. L’accordo trovato a dicembre rischia di fallire entrambi gli obiettivi.
Aumentano le risorse per la sanità nella bozza di legge di bilancio presentata dal governo. Ma alcuni nodi restano irrisolti, a partire dalla dotazione di personale e dal ruolo da affidare alle regioni. Notevoli anche gli stanziamenti previsti dal Pnrr per il turismo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Sembra mancare però una strategia di insieme, indirizzata verso obiettivi green e digitali.
Le regole fiscali fissate a Maastricht vanno senz’altro riviste alla luce del mutato contesto europeo. Ma modificare solo il parametro del debito dal 60 al 100%, come proposto da alcuni, non basta. Tra pochi giorni dovrebbe concludersi la travagliata vicenda della direttiva Ue sui servizi audiovisivi. La legge che la recepisce impone però obblighi molto rigidi che rischiano di penalizzare il settore.
Torniamo sulla vicenda Inpgi-Inps, sintomatica delle lacune dell’attuale sistema di pluralismo previdenziale. Numerosi i punti critici da affrontare, inclusa la modalità di revisione delle prestazioni.
Quello dell’aumento delle dimissioni è un fenomeno rilevante, trasversale e tutt’altro che episodico. Sintomo di una riattivazione della mobilità ma anche di tensioni crescenti tra domanda e offerta. Negli Usa molti di coloro che si sono dimessi negli ultimi mesi sembrano alla ricerca di impieghi con salari più alti e maggiore flessibilità. Le stesse motivazioni che muovono anche i lavoratori italiani? Aumenta intanto il risparmio delle famiglie. Un fenomeno legato alle preoccupazioni derivanti dalla pandemia che coinvolge i giovani ma anche i loro genitori. Come stimolare una ripresa dei consumi?
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Le emissioni hanno effetti tangibili sull’aumento della temperatura e sul rischio di eventi meteorologici estremi. Ma quali sono i paesi che inquinano di più e quali quelli più esposti al rischio? Nel nostro slideshow alcuni tra i dati più interessanti del Climate Change Performance Index.
Save the date! Convegno annuale de lavoce.info
Giovedì 16 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in presenza e in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di vaccini e delle sfide del Pnrr. A breve tutti i dettagli.
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Alcune spese, anche se in deficit, hanno minori effetti sul debito e stimolano la crescita del Pil. Sono gli investimenti e spese correnti per formazione, cultura, difesa e welfare. Mentre interessi e incentivi alle imprese fanno aumentare il debito.
Destra e sinistra, tutti in Italia vogliono cambiare le regole fiscali europee. Con la neanche tanto segreta speranza di far ripartire la spesa pubblica senza freni. Peccato che comunque ci sarà il macigno del debito pubblico da ridurre. La qual cosa è ben presente nelle proposte di riforma delle regole sul tavolo dell’Unione.
Appena insediato, il ministro della Salute Roberto Speranza propone di abolire il super-ticket di 10 euro sulle prestazioni, al costo di 350 milioni. Vuole anche un aumento della spesa di 4 miliardi per assumere personale. Bisognerà però spiegare bene come tutto ciò si traduca in migliori servizi sanitari. Non basta dire – come fa il governo nel suo programma – “niente nuove concessioni per le trivelle”. Rimane da stabilire quanta parte della domanda di idrocarburi sarà soddisfatta con produzione nazionale e quanta con importazioni. Cioè da quali fonti arriverà l’energia che consumiamo. Domani ma anche oggi.
Quota 100 non costerà 63 miliardi fino al 2036, come autorevoli giornali hanno annunciato. In realtà le stime del ministero dell’Economia e della Ragioneria generale arrivano a quella cifra sommando gli effetti delle varie misure della legge 26 del 2019, compreso il blocco dell’adeguamento automatico delle condizioni di anzianità contributiva fino al 2026. Certo, i giovani non ci guadagnano.
Lunedì 16 settembre, il convegno annuale de lavoce.info ha visto la presenza di numerosi lettori, donatori e collaboratori che ringraziamo per la partecipazione. Ecco le slide che hanno accompagnato alcuni degli interventi.
Un commento di Francesco Giavazzi all’articolo di Franco Bruni “Ma ogni arma monetaria è a doppio taglio”. Lorenzo Bini Smaghi commenta la politica monetaria della Bce. Replica di Franco Bruni.