Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Matteo Salvini: davvero gli sbarchi in Italia sono fuori controllo?
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Gli arrivi dalla rotta orientale sono aumentati negli ultimi mesi. E i migranti si ritrovano ancora una volta ostaggi in una crisi tra la Ue e un regime autoritario ai suoi confini. Il problema è la politica migratoria che ha reso l’Europa una fortezza.
L’emergenza umanitaria in Afghanistan ha riportato l’attenzione sul tema dei rifugiati. Probabilmente non si ripeterà quanto successo nel 2015 con i profughi siriani. Ma in Europa sarebbe stato utile aver attuato le riforme invocate nei momenti di crisi.
I numeri degli sbarchi di migranti sono lontani da quelli della fase di emergenza. Ma il sistema di accoglienza continua a fondarsi sui Cas, che da temporanei sono diventati stabili. E sono gestiti da privati con modelli organizzativi molto vari.
La crisi dei rifugiati ha dato forza ai partiti populisti in Italia? Uno studio mostra che comuni grandi e piccoli reagiscono in modo diverso alla costruzione di centri di accoglienza. Gli effetti economici concreti sono scarsi, mentre conta la propaganda.
Tra i toni allarmistici di media e alcune forze politiche, gli sbarchi tornano a far notizia. Eppure i numeri sono molto più bassi di quelli di altri periodi. Ma le criticità del sistema di accoglienza non permettono una gestione ordinata del fenomeno.
Con la decisione sull’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo la Corte costituzionale ha cancellato un’altra parte dei decreti sicurezza voluti da Salvini. Tocca ora al governo ripristinare uno stato di diritto consapevole dei suoi obblighi umanitari.
Dopo anni di rappezzi che hanno reso la sua base imponibile un colabrodo, il nostro sistema tributario andrebbe riformato da cima a fondo. Ma la politica parla di tasse solo per dire che vanno tagliate. Giusto obiettivo ma solo ricordando che meno imposte significano anche meno welfare. Un’eventuale revisione delle aliquote Iva per diversi beni e servizi (o la fissazione di un’aliquota unica) porterebbe risorse per abbassare il cuneo fiscale o rendere l’Irpef più efficace in termini di equità e redistribuzione.
Vale la pena spendere soldi di tutti gli italiani per correre in aiuto a Roma, come prevede il programma di governo? Città complessa da amministrare, certo, ma in condizioni sotto il minimo della decenza a partire da trasporti e igiene. Vediamo un raffronto di dati con Milano che non gode di trattamenti speciali.
I ministri Di Maio e Bonafede annunciano una misura per respingere le domande d’asilo da 13 paesi ritenuti “sicuri”. Sicuri per decreto, molto meno nella realtà. Restringere gli ingressi contribuisce tra l’altro a complicare la gestione degli afflussi di immigrati regolari, di cui vari settori dell’economia hanno bisogno. L’esempio anti-immigrati arriva dal presidente Usa Trump che, in vista delle elezioni, tiene alta la tensione con continue iniziative. Senza grandi risultati pratici, però, visto che nel paese risiedono 11 milioni di irregolari. Per una volta su un binario del tutto legale, i dazi compensativi americani sui prodotti Ue sono il risarcimento del danno subito nella vicenda Boeing-Airbus, per la quale l’Italia non ha responsabilità dirette. Pagano il conto grana e parmigiano, mentre – dettaglio meno noto – altri nostri produttori ne traggono vantaggio.
Nella Nota di aggiornamento al Def del governo Conte2 c’è un linguaggio meno aggressivo nei confronti della Ue rispetto quella del Conte1. Ma la sostanza rimane la stessa: più deficit, sporadici interventi sulla spesa, scarsa rilevanza delle privatizzazioni e zero enfasi sulla necessità di diminuire il debito pubblico.
Antonello Soro, presidente del Garante per la privacy, interviene nuovamente nel confronto con Alessandro Santoro, autore dell’articolo “Più che i pagamenti elettronici serve il profilo dell’evasore”.
Il podcast de lavoce.info
Nel nuovo podcast lavoce in capitolo parliamo di “Riformare le regole europee” con Massimo Bordignon.