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L’asilo più bello? È nel bosco

Come risolvere il problema della carenza di scuole dell’infanzia, che penalizza soprattutto il Sud? Pensando a un modello di asilo senza muri, sull’esempio dei paesi nordici. Si consumerebbe meno suolo e anche il portafoglio dei genitori ne beneficerebbe.

Il Punto

Nemmeno entrato in servizio, il nuovo governo ha subito beneficiato di netta riduzione dei rendimenti sui Btp, scesi all’1 per cento. Ai mercati per ora basta che i no-euro siano stati messi alla porta. Ma poi bisognerà governare. Oltre a fare una manovra che eviti l’aumento dell’Iva il “Conte 2” dovrà aggiustare i tanti dossier lasciati incompiuti o pasticciati dal “Conte 1”. Uno di questi è l’indennizzo dei risparmiatori danneggiati dai crac bancari. Complice l’adozione di criteri discutibili, parte dei rimborsi finirà anche a chi non è in stato di bisogno.
Nelle trattative sul nuovo governo, scuola e università figurano ai primi posti. Necessario concentrarsi almeno su selezione e formazione dei docenti, carriere (senza aumenti di stipendio a pioggia), tempo prolungato, lauree a indirizzo professionale. Perché l’istruzione è centrale per lo sviluppo economico e sociale. La discontinuità rivendicata dal neo-vecchio premier si dovrebbe vedere anzitutto nelle politiche verso gli stranieri. La furia mediatica di Salvini contro i profughi ha oscurato il crollo del numero degli arrivi di migranti economici. Di cui le imprese hanno gran bisogno. Urgono misure per governare i flussi.
La protesta che da cinque mesi porta in piazza a Hong Kong fino a 1,5 milioni di cittadini non è solo per respingere una legge sull’estradizione. È la rivolta di una popolazione che, forte della propria capacità economica, sa che una destabilizzazione di questa “regione speciale” danneggerebbe molto tutta la Cina.

Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre a Milano. Save the date!
“Abolire davvero la povertà” è il titolo del convegno annuale de lavoce.info che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano con speaker di eccezione. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.

Istruzione: quattro compiti per il nuovo governo

Migliorare la qualità del sistema dell’istruzione è cruciale per lo sviluppo del paese. Il futuro governo dovrebbe partire da quattro punti: selezione e formazione dei docenti, progressione di carriera, tempo prolungato e lauree a indirizzo professionale.

È sempre più una scuola di supplenti

La promessa di tante nuove assunzioni e la necessità di chiamare moltissimi supplenti: il prossimo anno scolastico si apre con un paradosso. Perché i due serbatoi di reclutamento degli insegnanti si sono esauriti. La soluzione passa per tre condizioni.

Ripartire dagli insegnanti: la ricetta per la scuola del Sud

I dati Invalsi hanno certificato che gli studenti del Mezzogiorno ottengono risultati molto al di sotto della media nazionale in tutte le prove e per ogni grado di scuola. Centrale è la qualità dell’insegnamento. Ed è lì che bisognerebbe intervenire.

Risultati Invalsi: far finta di niente è una condanna per il Sud

Questo Invalsi 2019 è la diagnosi di un malato grave

I risultati delle prove Invalsi 2018-2019 sono la spia di un fallimento della scuola italiana. Le opportunità educative sono molto diverse a seconda delle regioni, della scuola e della classe frequentate, del genere e della famiglia di provenienza.

Il Punto

L’abitudine dei governi italiani di non rispettare le regole europee sul debito è cronica. Ma stavolta mancano le attenuanti del passato e in più il governo annuncia piani che porterebbero il deficit oltre il 3 per cento. Per questo la Ue ha avviato la procedura d’infrazione, evitabile solo trattando e mettendo da parte gli slogan. Come soluzione al macigno del debito, esponenti della Lega tornano a proporre i minibot. Comunque li si rigiri, sono altro debito dello stato, contabilizzato o no. Chi li vuole li immagina come una moneta aggiuntiva all’euro. Ma – forse, chissà – meno affidabile della valuta europea e, in più, illegale. Come ha ricordato Mario Draghi nella sua conferenza stampa, a fianco di commenti ad ampio spettro sui temi caldi del momento.
Certo non è la scuola la voce di costo in cui si sprecano soldi pubblici. Come in passato anche il governo “del cambiamento” non vede l’istruzione come una priorità. Una delle poche cose fatte è la – mal pensata – abolizione del tirocinio per gli insegnanti. Mentre il federalismo differenziato aumenterebbe le disuguaglianze tra gli studenti.
C’è un aspetto del reddito di cittadinanza di cui si discute poco: aumenta in modo strutturale il tasso di disoccupazione. Perché chi ne beneficia e non ha un posto di lavoro (anche la casalinga, anche il Neet) viene classificato come disoccupato, partecipante virtuale al mercato del lavoro.
De André cantava “dal letame nascono i fior” e se non sono proprio fiori ciò che esce dal riciclaggio dei rifiuti (dai pannolini alle deiezioni animali) poco ci manca perché si producono beni utili, senza sprecare nulla. In questo settore fortemente regolato, però, serve coordinare tra loro norme Ue, italiane e regionali.

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Un anno di scuola con Lega e M5s in cattedra

In un anno di governo Lega-M5s sono state poche le risorse messe a disposizione del sistema formativo. Gli interventi hanno risposto spesso a problemi contingenti. E non c’è nessun impegno a sanare le diseguaglianze che caratterizzano la scuola italiana.

Nuovo accordo e vecchi problemi per la scuola

L’accordo politico tra sindacati e ministero tocca temi importanti per la scuola: lavoro, retribuzioni e autonomia regionale. Ma lo fa in modo molto generico e senza considerare la qualità dell’insegnamento. E per i precari si prepara una nuova sanatoria.

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