L’emergenza umanitaria in Afghanistan ha riportato l’attenzione sul tema dei rifugiati. Probabilmente non si ripeterà quanto successo nel 2015 con i profughi siriani. Ma in Europa sarebbe stato utile aver attuato le riforme invocate nei momenti di crisi.
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L’Unione Europea negli ultimi anni ha arginato l’arrivo di rifugiati delegando i controlli di frontiera ai paesi di transito, Libia e Turchia su tutti. Un’arma che Erdogan intende far pesare nei negoziati in corso. A farne le spese è la credibilità stessa dell’Ue.
I problemi interni della Turchia spingono Erdogan all’attivismo militare in molte zone critiche del Medio Oriente, per riguadagnare popolarità. Ma sarà difficile per la Nato continuare a ritenere la Turchia un alleato fedele da rispettare e proteggere.
Chiudere le esportazioni di armi verso la Turchia non comporterebbe grossi problemi per la nostra economia. Al di là degli aspetti contabili, andrebbe poi valutato il costo reputazionale per l’Italia della prosecuzione del commercio militare con Ankara.
Il Documento di economia e finanza 2017 conferma il quadro degli ultimi anni. Deficit in calo (molto) graduale verso lo zero e un debito che fatica a stabilizzarsi. I conti tornano – come sempre nel Def di primavera – con largo uso di clausole di salvaguardia, da disinnescare in autunno nella legge di bilancio.
Continua a far discutere il caso della tesi di dottorato della ministra Madia. Si mescolano fatti, sospetti e pregiudizi, anche per incolpare senza pezze d’appoggio. In questo secondo intervento presentiamo prove sull’inconsistenza di alcune accuse. Altre rimangono in piedi e richiedono risposte.
L’istituto del referendum – oggi marchio di fabbrica del M5s – spacchetta un tema specifico dalla delega generale data solitamente ai politici nelle democrazie rappresentative. Con il rischio di sottoporre problemi tecnici a scelte viscerali. A usarli più spesso sono i paesi più ricchi e socialmente coesi.
Nessuno chiede allo stato e alle amministrazioni pubbliche di fare profitti. Perché allora si continuano a costituire Spa a capitale pubblico specialmente nel settore dei trasporti? Il sospetto è che, grazie alla loro natura privatistica, siano utili per aggirare molti vincoli di bilancio o di trasparenza chiesti dall’Europa.
Niente paura, la riduzione dell’aspettativa di vita in Italia registrata dall’Istat è dovuta a fattori contingenti che non incidono sul trend di lungo periodo. I progressi scientifici e tecnologici ci condannano a vivere sempre di più. Piuttosto il problema è che anche qui non c’è equità: né territoriale né tra fasce di reddito.
Insieme al bilancio umano che registra oltre 400 mila morti e 5 milioni di profughi, la guerra civile in Siria ha causato pesantissime conseguenze economiche. In un paese che solo sei anni fa presentava disoccupazione stabile, Pil in crescita e un basso debito pubblico. Dall’Africa subsahariana in Europa arrivano pochi rifugiati e tanti migranti che cercano migliori opportunità di reddito. In numeri crescenti. Una politica lungimirante da parte nostra sarebbe quella di spingere la crescita economica nei paesi di origine.
Manuela Ghizzoni, parlamentare Pd e ricercatrice universitaria, commenta l’articolo di Daniele Checchi e Maria De Paola “Da dove verranno i nuovi insegnanti”
Nel momento della scomparsa della sorella di Giuseppe Pisauro, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.
15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!
La spaventosa emergenza umanitaria li ha fatti passare in secondo piano, ma la guerra civile in Siria ha effetti sull’economia altrettanto gravi. Disoccupazione e inflazione hanno reso inaccessibili i beni primari a buona parte della popolazione.
Dopo che nei suoi primi due anni di vita il governo Renzi ha frammentato l’assistenza fra troppe categorie di bisognosi, è ora di definire un Piano nazionale contro la povertà. Prima della legge di bilancio e sapendo che la scarsità di risorse obbligherà a fare scelte graduali.
Violenza sessuale, fisica o psicologica: a subirla quasi 10 milioni di donne in Italia. Spesso a opera dei partner o degli ex. Dalla seconda indagine Istat sul tema emergono le altre vittime dei femminicidi: i bambini, tra i quali si contano 1.600 orfani dal 2000 a oggi. Le istituzioni non possono dimenticarli.
In seconda elementare le conoscenze di matematica e italiano, misurate con i test Invalsi, sono suppergiù le stesse tra gli alunni delle varie regioni. Poi, nel corso degli studi, il Nord sale sopra la media nazionale e il Sud perde terreno. E già in seconda superiore il divario è drammatico.
Dopo il referendum di giugno per ora – a parte il calo della sterlina – non si osserva il chiaro peggioramento dell’economia che molti si attendevano dalla Brexit. A incidere in negativo saranno i proclami autarchici di chi vuole censire i lavoratori stranieri e privilegiare le assunzioni dei britannici doc. Sull’altra sponda dell’Atlantico, al momento i sondaggi assegnano a Hillary Clinton un chiaro vantaggio rispetto a Donald Trump. Ma la distanza tra i due potrebbe assottigliarsi. Li seguiremo – aggiornando la nostra infografica – durante il mese che ci separa dal voto.
I siriani di Assad e le milizie ribelli, i russi e gli americani, i curdi, i turchi: sono tanti, troppi, ma non le uniche truppe che si affrontano dentro e intorno ad Aleppo, l’antica città che sta diventando un cumulo di macerie. Vediamo i mutevoli schieramenti delle forze in campo di questa guerra senza fine.
Per le piattaforme web come Facebook e Blablacar ci vuole qualche regola. Per ridurre il loro strapotere, difendere la privacy degli utenti e tassarle come le altre attività economiche. Parlamento italiano e Ue stanno preparando misure che – già si sa – saranno difficili da applicare.
La battaglia di Aleppo è decisiva dal punto di vista militare e politico per Assad, anche se non potrà riconquistare l’intero territorio nazionale. Un quadro complicato dai cambi di strategie dei ribelli, dalle aspirazioni dei curdi e dall’intervento turco. Mentre gli Usa tentano una quadratura del cerchio.
I flussi di profughi che fuggono da guerre e persecuzioni sono economicamente insostenibili per i paesi europei? Le esperienze degli stati vicini alla Siria, che ospitano nel loro territorio un numero ben maggiore di rifugiati, sembrano raccontare una storia diversa. Pianificazione e accoglienza.
Il problema dell’immigrazione sarà una priorità nell’agenda dei governi europei per molto tempo. Sono indispensabili meccanismi che consentano una politica comune europea. L’idea di lasciare la possibilità di non accogliere i migranti dietro pagamento desta varie perplessità.