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Il Punto

Non ci volevano i referendum autonomisti per capire che si devono riordinare i rapporti tra le tante e diverse regioni a statuto ordinario e speciale e lo stato centrale. Nel nostro parlamento languono da anni varie proposte al riguardo. Intanto in Francia il numero delle regioni è sceso da 22 a 13, sette delle quali nuove.
La posta in gioco nel braccio di ferro tra governo e Tim è il controllo della rete. Da scorporare – secondo il primo – e unire a Open fiber (Enel più Cdp) per sviluppare la banda larga in tutto il paese. Da tenersi ben stretta – per la seconda – perché porta ancora profitti. Ma il vero business si sta spostando altrove.
Cambio di rotta nei dati sull’occupazione a settembre: aumenta per i maschi con più di 35 anni di età, diversamente che nei mesi precedenti. Donne e giovani perdono posizioni e questo non va bene. Così come preoccupa il brusco stop al calo degli inattivi, che hanno ripreso a salire. Questi dati, come quelli degli ultimi anni, sanciscono anche la crisi degli autonomi. Fino a ieri emblemi del nostro mercato del lavoro, in quasi 15 anni i lavoratori indipendenti sono diminuiti di quasi 1 milione. Un calo meno marcato tra gli stranieri e più evidente tra gli italiani commercianti e artigiani. In controtendenza i liberi professionisti.
Ma è vero che gli stranieri scippano le case popolari agli italiani? A conti fatti l’allarme appare esagerato, sospetto di strumentalizzazione politica. Gli immigrati – anche comunitari – sono intorno all’8,5 per cento negli alloggi popolari, in linea con la loro incidenza sulla popolazione del paese.

La lunga estate calda dei giganti della rete

Finora è stato tutto molto semplice: tanto più si diffonde internet, tanto più i colossi della rete si rafforzano e gli affari aumentano per tutti. Ora, però, il paradigma inizia a cambiare e tra le grandi società la competizione diventa diretta.

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