C’è un legame tra transizione ecologica e inflazione. L’accelerazione della prima fa crescere la seconda, specie quando scoppia una guerra che coinvolge produttori di importanti materie prime. Il rischio è un rallentamento delle politiche di mitigazione.
Tag: transizione ecologica Pagina 2 di 4
Il Governo sembra aver negato definitivamente ulteriori proroghe al Superbonus. Riproponiamo questo articolo di dicembre scorso, che insieme ad altri, spiega i limiti della misura. Come tutti gli altri bonus edilizi, infatti, anche il 110 per cento ha il difetto di favorire le fasce più abbienti, cui si aggiunge la totale insostenibilità per le finanze pubbliche.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Beppe Grillo: davvero l’energia nucleare non è “verde”?
Il Pnrr riconosce le carenze attuali del servizio idrico, ma stanzia risorse inferiori ai fabbisogni. Sulla gestione dei rifiuti si limita invece all’enunciazione di principi generali, senza una strategia per costruire una rete integrata di impianti.
Il Sistema per lo scambio di quote emissione è un pilastro della politica europea sul clima. Con l’accelerazione sulla transizione ecologica è però arrivato il rialzo del prezzo dei permessi. Senza un intervento, c’è il rischio di deprimere l’economia.
Le imprese di piccole dimensioni spesso non hanno le risorse organizzative per affrontare nello stesso momento digitalizzazione e sostenibilità. Eppure, potrebbero trarre grandi benefici di fatturato e innovazione dalla combinazione delle due strategie.
È un periodo difficile per il settore auto: le imprese sono strette tra la richiesta di investimenti massicci in ricerca, per avere modelli meno inquinanti, meglio se elettrici, e vendite di automobili che languono, in Italia e in tutta Europa, nonostante gli incentivi. Le ragazze prendono voti più alti agli esami universitari e concludono il corso di studi prima dei colleghi maschi. Ma sul mercato del lavoro la situazione si capovolge. Un rapporto di Almalaurea certifica i divari di genere delle laureate. Sempre più spesso gli azionisti di minoranza hanno rappresentanti nei consigli di amministrazione delle società per azioni. Forse è arrivato il momento di prevedere una rappresentanza anche per i lavoratori. Per farlo non serve una legge, basta agire sugli statuti. I mercati finanziari attraversano una fase di turbolenza. I rendimenti vanno quindi cercati non tanto nelle tendenze del mercato, quanto nei singoli titoli. La Corte di giustizia europea ha confermato le sanzioni contro Polonia e Ungheria: colpendo gli interessi economici dei due paesi, la Commissione vuole garantire il rispetto dello stato di diritto.
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Per la Commissione si avvicina il momento delle scelte chiare: entro la fine di gennaio dovrà decidere se inserire gas e nucleare fra le fonti energetiche “verdi”. La decisione avrà ricadute sugli obiettivi climatici, gli investimenti e la geo-politica. Un programma destinato alle scuole superiori vuole promuovere l’interesse per l’informatica fra le ragazze, superando gli stereotipi che le tengono lontane dallo studio di materie scientifiche. Anche così, in prospettiva, si riducono i divari di genere nel mondo del lavoro. Intanto, sulla scuola si consuma un poco edificante conflitto istituzionale. Ne sono protagonisti alcuni sindaci, che chiudono gli istituti dei loro comuni pur senza essere classificati in “zona rossa”. Per andare da Milano a Parigi ora si può prendere il Frecciarossa e non più solo il Tgv. I tempi di percorrenza rimangono comunque lunghi perché manca una regolamentazione europea di tratte e orari. Nel calcio il fair play finanziario ha spinto le società a cercare la scorciatoia delle plusvalenze fittizie per far quadrare i bilanci: un’analisi sulle squadre dei più importanti campionati europei. La creazione di un’Agenzia europea del debito e la revisione delle regole fiscali sono i due pilastri su cui si fonda una proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita, considerato ormai da più parti inadeguato.
Sono online i cinque episodi de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio 2022. Potete ascoltarli sul nostro sito e sulle principali app di podcast.
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Entro la fine di gennaio, la Commissione europea dovrà adottare l’atto complementare delegato sulla tassonomia, che fornirà agli investitori una classificazione delle fonti di energia considerate sostenibili. È il momento delle scelte per gas e nucleare.
Nel periodo festivo lavoce ha continuato a pubblicare articoli e commenti su vari temi. Vaccini e conseguenze della pandemia restano in primo piano. Per evitare il collasso delle terapie intensive, l’unica soluzione è aumentare il numero dei vaccinati. E infatti il governo, nel suo ultimo decreto, ha esteso l’obbligo vaccinale. Tuttavia, secondo un’indagine, difficilmente la misura riuscirà a portare i no-vax più convinti nei centri vaccinali. Intanto i presidi chiedono la Dad fino al 31 gennaio. Eppure, uno studio mostra che la didattica a distanza riduce gli apprendimenti degli studenti di tutte le classi sociali. In più, una ricerca rende chiaro come il Covid-19 abbia notevoli conseguenze sugli stili di vita e sulla salute mentale dei giovani. Il Superbonus, un provvedimento fortemente voluto dai partiti, favorisce le fasce di reddito più alte. Così come fa un’altra misura contenuta nella legge di bilancio: la revisione delle aliquote Irpef. D’altra parte, benché preoccupati dall’aumento della disuguaglianza, gli italiani rinunciano a chiedere interventi per ridurla, per sfiducia nelle politiche redistributive. Uno strumento per ridurre la riproduzione della disuguaglianza economica tra generazioni sono le politiche come l’assegno unico per i figli che considerano i bambini come cittadini. Nel 2022 si profila un cambiamento nel diritto societario: un disegno di legge detta norme sulla prassi che consente al Cda uscente di proporre ai soci una lista di candidati per il rinnovo. La libertà di impresa applicata agli investimenti nei settori regolati, come fa una sentenza della Corte costituzionale, finisce per favorire i concessionari e ridurre la concorrenza. Contrariamente a quanto spesso si dice, le multinazionali possono favorire la transizione ecologica, a patto che investano in tecnologie verdi.Valutati a mente fredda i risultati del G20 di Roma dimostrano che il multilateralismo può funzionare. Si ritorna a parlare di banconote da un euro: su lavoce ne avevamo discusso vent’anni fa.
Il 29 dicembre è scomparso Francesco Daveri, professore universitario, redattore de lavoce, che ha coordinato dal 2014 al 2020. Abbiamo raccolto qui tutti i messaggi di saluto e ricordo che abbiamo ricevuto. E abbiamo pubblicato due contributi di Fausto Panunzi e Marco Vicinanza, che ne raccontano la figura, umana e professionale.
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