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La Troika che non verrà

Con buona pace di sovranisti e populisti che agitano lo spettro della Troika (Commissione Ue, Bce e Fmi), l’Italia non verrà commissariata dagli organi sovranazionali se userà i soldi del Mes in versione anti-Covid. Sola condizione: spenderli per i danni da pandemia.

Mes sì o Mes no?*

Conviene o no all’Italia richiedere i prestiti fino a 36 miliardi al Meccanismo europeo di stabilità? La Troika non c’è. Si risparmia qualcosa in interessi e si rende più facile l’avvio delle Omt. Ma sono soldi vincolati ai costi diretti e indiretti della pandemia. Il vero punto è come spenderli bene.

In Grecia torna il sereno, ma nuove nuvole in Europa

La Grecia è ufficialmente uscita dal terzo programma di salvataggio. Anche se restano dubbi restano sulla capacità di rispettare gli impegni presi con la Troika, è un segnale positivo per tutta l’Europa. Ma nuovi rischi aleggiano all’orizzonte.

Il Punto

Passata un’altra estate senza uscire dall’euro ora ci tocca fare i conti con le regole esistenti. E così la coalizione Lega-M5s se la prende con il tetto Ue del deficit al 3 per cento del Pil. In effetti, al posto di una soglia assoluta meglio sarebbero regole flessibili. Che in Europa ci sono già e consentono di finanziare in deficit spese straordinarie (ma non flat tax o reddito di cittadinanza). In ogni caso, preoccupati dalle chiacchiere dell’esecutivo italiano, i mercati hanno reagito. In maggio e giugno c’è stata una fuga di capitali dall’Italia per 76 miliardi. Ben di più che nell’estate 2011. Per questo il ministro Tria è in giro per il mondo a caccia di investitori stranieri.
In Italia ci sono 700 mila lavoratori nella gig economy – l’economia dei lavoretti. Una ricerca ne disegna il profilo: tipicamente maschi, tra i 30 e i 50 anni, poco istruiti e con basso reddito. Fenomeno in rapida evoluzione e da regolamentare. Anche a vantaggio delle imprese del settore. Che lasciano il nostro paese.
Il ministro degli Interni Salvini guarda con interesse a “No way”, il sistema australiano di immigrazione. Una politica criticata che – in barba alle convenzioni internazionali – appalta ai piccoli paesi vicini la gestione di Guantanamo locali di “accoglienza” dei migranti. Un bel modello virtuoso cui ispirarsi.
Nel suo ridisegno degli accordi di libero scambio, Donald Trump rimette mano al Nafta tra Usa, Canada e Messico. Troppi lavori – secondo il tycoon – finiscono in paesi a bassi salari come Messico (e Cina). Oggi la borsa brinda all’accordo ma l’America first presto presenterà il conto: più alti prezzi per le auto e meno profitti per le multinazionali.
Dopo dieci anni di austerità per la Troika la missione Grecia è compiuta. Permangono dubbi sulla capacità di Atene di rispettare gli impegni presi e quindi sulla sostenibilità della strada intrapresa. È però significativo che da un paese così provato arrivi un segnale positivo per l’Europa.

Convegno annuale de lavoce.info il 17 settembre a Milano. Save the date!
I primi 100 giorni di populismo“ è il titolo del convegno annuale de lavoce.info. Si svolgerà la mattina di lunedì 17 settembre a Milano, presso l’Università Bocconi. È un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni. Chi vuole è ancora in tempo per fare la donazione.

A ciascun debito la sua ristrutturazione

Il nuovo piano concordato tra i governi dell’Eurozona prevede l’allungamento delle scadenze del debito greco ed esclude per ora riduzioni del suo valore nominale. Ma ogni rinegoziazione di debito sovrano ha caratteristiche specifiche, di cui tener conto.

E in Grecia per la Troika è missione compiuta

Dopo quasi dieci anni, la saga greca è a una svolta. Il governo ha rispettato gli impegni e sono state concordate una serie di misure che possono ora sostenerla nel lungo processo di ripresa. Misure talvolta stringenti, ma che possono essere allentate in futuro.

Grecia, la fine della saga resta lontana

Raggiunto un nuovo accordo tra governo greco e troika: garantirà risorse fondamentali per ripagare debiti in scadenza. Il prossimo passo sarà la difficile trattativa sulla riduzione del debito. Ma non esistono scorciatoie per la soluzione delle crisi.

Tsipras ha vinto le elezioni ma ha perso con l’Europa

Le elezioni greche consegnano un parlamento praticamente uguale al precedente. Ma la situazione è cambiata. Ora il leader di Syriza deve trovare un modo per rispettare l’accordo con i creditori, più duro rispetto ai precedenti, mentre non si è spostata di una virgola la logica dell’austerità.

Doppia morale sulla crisi greca

I greci sono spesso accusati di aver gestito in modo poco oculato i loro conti nel periodo pre-crisi, indebitandosi eccessivamente per finanziarie la domanda interna. Ma chi ha permesso e speculato su questo comportamento? Sono proprio gli stessi paesi che ora rimproverano la Grecia.

Dove andrà il denaro del bailout di Atene?

Dove andranno a finire gli 82-86 miliardi previsti dal terzo programma di aiuti alla Grecia? Troika, Eurogruppo e governo greco non brillano per trasparenza, ma sembra che buona parte servirà per ripagare i debiti verso Fmi e Bce. Poi vengono le banche greche. Gli investimenti arrivano buoni ultimi.

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