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Tag: Trump

Il Punto

Dalla consultazione del 4 dicembre ci si attende – lo dice il testo del quesito referendario – un risparmio di costi della politica. Stimiamo – con margini di incertezza – un risparmio massimo per il contribuente di 140 milioni due anni dopo l’entrata in vigore della riforma, e di 160 milioni a regime. Oltre all’articolo, la versione e-book di 12 pagine. Con la riforma costituzionale sottoposta al giudizio degli elettori sarebbero ammessi referendum consultivi e propositivi, una soglia più alta per le leggi d’iniziativa popolare e uno sconto sul quorum del referendum consultivo se le firme sono oltre 800 mila. Sempre su referendum e dintorni: un sistema (quasi) monocamerale genera maggiore stabilità del governo? In teoria sì. In pratica, il bicameralismo non è la sola causa dell’effimera durata media dei governi italiani, la più breve tra i sistemi parlamentari europei. Esecutivi a scadenza fanno riforme poco incisive, orientate solo agli obiettivi di breve.
Se i sondaggisti americani – che hanno sbagliato le previsioni sulle presidenziali – avessero tenuto d’occhio quello che i cittadini cercavano sui motori di ricerca, avrebbero capito meglio le tendenze dell’elettorato. Che sono sfuggite ai metodi tradizionali di indagine.
Parlando di ridurre le emissioni, bisogna partire dal fatto che i vari paesi del mondo producono CO2 in misura diseguale. C’è chi ne produce troppa rispetto alla sua popolazione (il Nord America) e chi – come l’India – ne produce meno di quanto potrebbe “permettersi”. In mezzo la Cina che inquina suppergiù in linea con la sua demografia. Il secondo di tre articoli.
Nel bilancio dell’ultimo periodo di programmazione dei fondi europei ancora una volta l’Italia si è mossa come un elefante tra i cristalli. Progetti e pagamenti in ritardo, rischio di perdere i finanziamenti e, dove ci sono stati risultati positivi, contributo modesto alla crescita. Per il futuro serve attenersi a regole più rigorose.

Marisa Civardi risponde ai commenti al suo articolo “Referendum costituzionale bocciato dal metodo statistico

Presidenziali Usa: cosa cercavano gli elettori

I sondaggi sulle presidenziali Usa si sono dimostrati sbagliati. Se invece analizziamo le ricerche su Google, vediamo che la vittoria di Donald Trump era prevedibile. Quanto alla campagna elettorale, solo quattro anni fa si dava molta più attenzione al programma. L’ossessione degli scandali.

Il Punto

Obama lascia a Donald Trump un’America che cresce del 2 per cento e una disoccupazione sotto il 5 per cento. Ai molti americani scontenti il neo-presidente Usa ha promesso più infrastrutture e forti tagli di tasse, che faranno salire la domanda interna ma anche il debito pubblico e il disavanzo commerciale.
Abolito (o quasi) in Italia il finanziamento pubblico ai partiti da oltre 20 anni, torna in auge in altri paesi. Dove si pensa invece di vietare le donazioni private sostituendole con finanziamenti statali. Qual è il modello più trasparente? Qualche indicazione utile dal caso della piccola Lituania.
Sempre più fumatori passano alla sigaretta elettronica. Uno studio mostra che a usare la “e-cig” sono soprattutto i consumatori più abbienti e più istruiti. In ogni caso, sarebbe bene che le autorità sanitarie ne chiarissero meglio gli effetti potenziali.
Le proteste dei fattorini Foodora riaccendono un faro sul lavoro falsamente autonomo e senza garanzie. Il Jobs act ha mandato in soffitta i contratti co.co.co. e torna alla grande una forma di rapporto ben nota: la finta partita Iva. Vediamo perché i tentativi di estendere qualche tutela a queste figure non sono riusciti.

 

Hillary o the Donald? Così reagiranno i mercati finanziari

Cosa accadrà sui mercati finanziari dopo le presidenziali americane? Una vittoria repubblicana potrebbe comportare una forte caduta delle borse, non solo negli Stati Uniti. L’elezione della candidata democratica potrebbe portare a un aumento dei tassi d’interesse e a una riduzione della volatilità.

Clinton-Trump: la sfida in diretta

Manca poco alle elezioni presidenziali americane e la campagna elettorale è più accesa che mai. Archiviati i primi dibattiti televisivi (vinti tutti da Hillary, a detta degli esperti) e schivando scandali e polemiche di ogni genere, è bene dare un’occhiata ai sondaggi per cercare di capire dove l’opinione pubblica americana si stia effettivamente indirizzando.

L’America di Trump. E degli altri

L’America è pazza per Trump. Non tutta l’America, diciamo un quarto, che è comunque tanto. Cosa spiega questo successo? E quali sono le alternative? Esaminiamo i candidati del partito Repubblicano e chi li supporta.

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