Il Parlamento europeo ha approvato in extremis il progetto relativo al Single Resolution Mechanism: è il secondo tassello dell’Unione bancaria. Raccogliamo in un dossier alcuni contributi apparsi sul nostro sito a proposito di questo tema.
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L’accordo per la creazione del Single Resolution Mechanism è molto complesso e presenta innegabili criticità. Ma è importante perché completa l’Unione bancaria. E, per la prima volta, introduce nell’area euro il principio della gestione centralizzata delle crisi bancarie.
Il dibattito sulla Tobin Tax si trascina dallo scoppio della crisi, ma al di là di alcune applicazioni parziali e infelici, è solo aumentata la confusione. Eppure un’imposta sull’attività finanziaria, opportunamente rivista, avrebbe molti meriti.
La Bce diventerà presto l’organismo unico di supervisione di gran parte delle banche europee. Ma la ristrutturazione dei sistemi bancari continua a passare per l’intermediazione dei governi nazionali. Serve un meccanismo comune e credibile di liquidazione. E un divieto assoluto di aiuti di Stato.
L’Ecofin ha raggiunto un compromesso sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie. L’onere si sposta dai contribuenti agli azionisti, obbligazionisti e depositanti sopra i 100mila euro. Con alcune possibili conseguenze sul credito e sulla stabilità del sistema. La soluzione americana.
La Bce ha presentato la cosiddetta “valutazione approfondita”, un insieme di esercizi di vigilanza rivolti a centotrenta grandi banche europee, destinati a concludersi entro un anno. Quali sono le ambizioni e i timori che li accompagnano? E le banche italiane hanno più da perdere o da guadagnare?
La Banca centrale europea ha fatto capire in questi giorni che Unione bancaria europea non vuol dire bail-in e men che meno bail-out europeo. Alcune banche sono destinate a fallire e saranno i governi nazionali a doversi far carico di eventuali salvataggi. La Bce non avrà riguardo verso nessuno (banca o paese) quando dovrà esaminare i bilanci delle principali 130 banche europee, tra cui il Monte dei Paschi, Banca Carige e il Credito Valtellinese.
La gestione delle crisi bancarie è la parte più delicata nella costruzione dell’unione bancaria. È solo tramite un meccanismo unico che si può realmente scindere il legame tra debito delle banche e debito sovrano. Il bail-in ha un ruolo eccessivo, mentre va visto come strumento di ultima istanza.
Il salvataggio di Cipro avviene nel segno dell’improvvisazione. Discutibile la decisione di penalizzare i piccoli risparmiatori. Occorrono regole chiare di gestione delle crisi bancarie e maggiore uniformità nella supervisione. Non saremmo a questo punto se avessimo già l’unione bancaria.
Affidare la supervisione del sistema bancario europeo alla Bce ha l’obiettivo principale di rompere il circolo vizioso fra banche e Stati sovrani. Ma appare molto difficile disinnescare il potenziale distruttivo di quei legami senza che l’unione bancaria si inserisca in un progetto più ampio di unione fiscale e politica.