Riproponiamo la lettera aperta che il presidente di Assogestioni ha inviato al presidente di Telecom Italia e al presidente di Telco per chiedere maggiori chiarimenti sulle nomina dei vertici Telecom e diffusa dal Corriere della Sera.

Gentile Dottor Galateri
CC  Gentile Dottor Minucci,

Signor Presidente,
Le scrivo come presidente di Assogestioni e a nome del Comitato di corporate governance dell’Associazione in merito al processo di selezione dei nuovi vertici di Telecom Italia. Come Le è noto, il Comitato è attivamente impegnato a tutelare gli interessi degli investitori istituzionali e dei risparmiatori e, più in generale, gli interessi del mercato. Condizione necessaria per raggiungere tale risultato è che le società quotate italiane soddisfino i principi basilari di una buona corporate governance. Al riguardo, l’evidenza internazionale mostra che la qualità della governance di società con nuclei di controllo dipende soprattutto – anche se non esclusivamente – dal rispetto delle prerogative e dei diritti degli azionisti di minoranza così da impedire l’estrazione di benefici privati da parte degli azionisti di maggioranza relativa che danneggerebbe anche gli interessi dei risparmiatori e la credibilità dell’intero Paese.
Il Comitato della Assogestioni ritiene che il rispetto di una buona governance dovrebbe applicarsi anche, se non soprattutto, alla scelta dei vertici aziendali. Gli azionisti, che detengono il controllo di una società, hanno il diritto di individuare e selezionare i candidati per le posizioni di vertice e hanno il dovere di agire nel modo più rapido, efficiente e trasparente possibile. Per ottemperare a quest’ultimo punto, essi dovrebbero però tenere tempestivamente e adeguatamente informati tutti i consiglieri di amministrazione della società coinvolta, inclusi quelli indipendenti e quelli eletti dagli azionisti di minoranza, così da metterli in condizione di esprimere un voto meditato al momento dell’effettiva scelta che deve sempre avvenire, nella sostanza oltre che nella forma, in seno al Consiglio di amministrazione.
Il timore è che tali regole basilari di buona governance non siano state rispettate nel caso della recente sostituzione dei vertici di Telecom Italia. Dalla lettura dei giornali delle scorse settimane, appare infatti che la decisione al riguardo sia stata assunta, peraltro a maggioranza relativa, dal comitato nomine di una società che detiene solo in via indiretta – e in congiunzione con altre società da essa direttamente controllate o indirettamente partecipate – la maggioranza relativa di Telecom Italia. Risulta inoltre che due consiglieri indipendenti di Telecom Italia, Domenico De Sole e Luigi Zingales, abbiano espresso la loro stima e il loro sostegno alle persone designate ma si siano opposti al conferimento delle deleghe per assoluta carenza di trasparenza e di informazione nel processo di scelta.
Sarebbe improprio trarre conclusioni di merito sulla sola base di queste notizie giornalistiche. Pur nutrendo la massima stima e fiducia in Lei, dottor Galateri, e nel dottor Franco Bernabé, sarebbe tuttavia altrettanto improprio non chiedere chiarimenti circa i metodi seguiti per pervenire alla scelta dei vertici di Telecom Italia. Tale richiesta viene avanzata a qualche giorno di distanza dalle nomine per sottolineare che non si intende interferire con la nuova gestione della società, ma assicurarsi semplicemente che – per il futuro – le procedure e le scelte avvengano nel pieno rispetto dei principi di una buona corporate governance.
La speranza è che Lei possa fugare i timori espressi e ripristinare, così, la fiducia dei risparmiatori italiani e internazionali e la compromessa credibilità dei nostri istituti societari. Telecom Italia non è infatti una delle tante società italiane ma rientra nel ristretto novero dei titoli di punta del nostro mercato azionario. Ciò spiega anche perché si sia scelto di rendere pubblica la presente lettera: il problema non è tanto di informare il Comitato di corporate governance della Assogestioni quanto di fornire notizie trasparenti all’insieme dei risparmiatori italiani e internazionali. Ripristinare la fiducia nei nostri istituti di corporate governance risulta essenziale non solo per il mondo del risparmio gestito ma per il progresso di tutto il Paese.

Confidando che un Suo chiarimento saprà fugare ogni ombra, La ringrazio fin d’ora per la Sua gentile attenzione

Marcello Messori
Presidente di Assogestioni

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