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Perché chi delinque non paga sanzioni ?

In questi tempi amari di crisi economica e finanziaria, vengono chiesti ai cittadini, magari bravi padri di famiglia ed onesti lavoratori, sempre maggiori sacrifici: aumento delle tasse e delle tariffe dei servizi pubblici, incremento del prezzo del carburante, congelamento delle buste paga e così via dicendo.
Mentre, appare assai strano che ad un governo innovatore non venga in mente di adeguare le pene pecuniarie penali stabilite nel nostro codice penale del 1930 per i diversi reati a carico di chi ha trasgredito alle regole del vivere civile.

Basterebbe dare una lettura veloce alla parte speciale del nostro codice penale per rendersi conto che le multe e le ammende lì previste (che pure sono applicate dopo un processo penale in piena regola) anche per reati di una certa gravità ed allarme sociale, sono veramente lievi, se non del tutto insignificanti e ridicole (ad esempio: esercizio arbitrario di proprie ragioni, multa fino a 516 euro; percosse, rissa e lesione personali colpose, multa fino ad 309 euro; sottrazione di cose comuni, multa da 20 a 206 euro; danneggiamento, multa fino ad 309 euro;truffa, multa da 51 a 1.032 euro, molestia o disturbo alle persone, ammenda fino a 516 euro, ecc).
Questo perché i valori monetari delle sanzioni non sono stati nel tempo mai adeguati all’inflazione e sono, quindi, rimasti fermi a somme obsolete risalenti a diversi decenni fa.Al contrario, le sanzioni pecuniarie amministrative del codice della strada, che colpiscono invece gli onesti cittadini, che hanno commesso una piccola trasgressione, sono adeguate per legge automaticamente ogni due o tre anni. Incredibile:si è indulgenti con chi delinque ed inflessibili con chi commette “peccati veniali” !
Come se non bastasse, le (più gravi) sanzioni pecuniarie penali, diversamente dalle (più lievi) sanzioni pecuniarie amministrative, possono essere assoggettate alla sospensione condizionale della pena, come accade per le sanzioni detentive, in base all’art. 163 c.p., al punto che chi è condannato finisce per non pagare mai assolutamente nulla.
Per altro verso, si insiste nel punire con sanzioni addirittura penali, anziché solo amministrative, fatti che hanno perso il disvalore sociale di un tempo, come l’ingiuria semplice e l’atto contrario a pubblica decenza.
Sembra un sistema folle! Lasciando perdere gli illeciti bagatellari, con una mirata depenalizzazione, si dovrebbe, di buona lena, ben pensare di rimodulare tutto l’apparato sanzionatorio penale, comminando serie pene detentive laddove necessario ed esigendo da chi delinque, sempre e comunque, il pagamento di sanzioni pecuniarie elevate, tali da dissuadere veramente dal commettere il reato, senza alcuna facile sospensione, sì da coinvolgere anche i condannati, a maggior ragione più che gli onesti cittadini, nella faticosa opera di risanamento delle pubbliche finanze.
Lorenzo Ieva, Dirigente PA e dottore di ricerca in diritto pubblico

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  1. Enrico

    100% d’accordo

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