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Arriva la rivoluzione 5G

Il passaggio al sistema 5G sarà una rivoluzione tecnologica nell’informazione e nella comunicazione. Ma saranno coinvolti tutti i settori economici. Da quelli con al centro il consumatore a quelli b2b o legati alla pubblica amministrazione. I tempi, però, sono lunghi.

Il costo del progresso

A inizio ottobre 2018, con un clamoroso bilancio finale di 6,5 miliardi di euro, ampiamente superiore alle attese, si è conclusa l’asta per l’assegnazione delle frequenze del 5G. Un esborso così elevato ha sollevato diversi dubbi sulla possibilità per gli operatori di rientrare in tempi ragionevoli dagli investimenti effettuati. I dubbi permangono, ma è scontato che il 5G avrà un impatto ancora più dirompente sul nostro futuro rispetto agli standard precedenti.

Ogni nuova innovazione nel settore della telefonia mobile ha determinato una vera e propria rivoluzione economica e sociale. Il passaggio dallo standard 2G al 3G (Umts) e poi al 4G (Lte), attraverso reti sempre più potenti ed efficaci in grado di portare la banda mobile a prestazioni paragonabili a quelle del fisso, ha favorito l’esplosione dell’internet in mobilità e degli smartphone (Ios-Apple e Android). Creando così le condizioni per nuovi modelli di business, nuovi attori globali e nuove modalità di consumo. Tra queste ci sono le reti sociali, con il loro straordinario impatto sulla vita dei cittadini e dei consumatori (Facebook, Messenger, Twitter e Whatsapp).

Cosa cambia con il 5G

Il 5G però promette di essere qualcosa di ancora più dirompente, non solo quindi uno standard più evoluto e potente, ma anche una rete per la società digitale, cioè per la maggiore distruzione creativa dall’arrivo della catena di montaggio. Fino ad ora l’accesso a internet tramite una rete sempre più veloce e ad alta capacità era l’elemento imprescindibile per rendere possibili le innovazioni attuali. Questo però non è più sufficiente per far fronte alle grandi sfide poste dalla trasformazione digitale, che esige dall’infrastruttura di rete prestazioni migliori anche in simmetria, latenza e affidabilità.

Diversamente dalle altre generazioni, il sistema 5G non è infatti caratterizzato da una innovativa tecnologia di accesso. Il nuovo sistema non sarà solo una pura e semplice evoluzione delle attuali generazioni di rete, come il 4G, ma più significativamente una rivoluzione tecnologica nel settore dell’informazione e della comunicazione. Questo farà da piattaforma – radiomobile ma anche fissa (Wla) – per il nuovo ecosistema digitale, costituito da servizi altamente innovativi in numerosi settori verticali nella data economy, gran parte dei quali abilitati dall’internet delle cose. Come trasporti, manifattura e industria, media ed entertainment, energia, sanità e benessere, alimentari e agricoltura.

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La sfida che il 5G dovrà fronteggiare è dunque relativa all’eterogeneità dei requisiti di capacità di trasmissione, latenza e affidabilità per ciascuno dei suddetti settori verticali. Per la prima volta, tutto questo è consentito grazie a una tecnologia sostenibile e scalabile (offerta di banda adattata a quel preciso istante per ogni diverso tipo di servizio) per trattare efficacemente una crescita vertiginosa del numero di terminali e l’utilizzo simultaneo di reti eterogenee. Infatti, i vantaggi derivanti da una maggiore larghezza di banda possono essere di fatto annullati nelle reti ad alta latenza, nelle quali l’insorgere di colli di bottiglia può creare rallentamenti nella trasmissione di informazioni. Tali ritardi, finora semplici inconvenienti, in futuro potranno determinare perdite economiche consistenti nel caso dei servizi on demand e web browsing, fino a vere e proprie catastrofi nel caso delle automobili senza guidatore.

L’impatto sull’intrattenimento

Nel settore dell’intrattenimento, per esempio, i servizi video on demand stanno già trasformando l’industria dei media e delle comunicazioni. Questo avviene sia a livello di infrastrutture, attraverso l’aumento del traffico sulle reti (domanda di banda, sviluppo delle reti di nuova generazione), che di contenuti, tramite il cosiddetto “effetto Netflix”. Il 5G promette di accelerare ancor di più questo processo, attraverso una maggiore efficienza ed efficacia in termini di scalabilità e agilità nella gestione e creazione dei servizi. A cominciare, a livello di applicazioni video, dai video giochi, dall’ultra Hd e in particolare dall’8k. Ulteriori sviluppi sono relativi alla cosiddetta 5G tv, ossia alla possibilità di fruire di trasmissioni televisive su una connessione di rete mobile 5G anziché su rete fissa broadband, cavo o satellite. L’emergere della 5G tv rappresenterebbe, dunque, un’ulteriore fase della convergenza tra media e comunicazioni, tra reti wireless e reti fisse, rimettendo in discussione il ruolo dei diversi attori nell’ecosistema digitale e la futura struttura della catena del valore dei media. Questo tipo di trasmissioni su rete 5G ha l’evidente vantaggio della mobilità coniugata ad alte prestazioni e potrebbe quindi erodere soluzioni consolidate e rimodellare il panorama televisivo.

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Ma come detto precedentemente, tutti i settori economici risulteranno totalmente dipendenti dal 5G. Non solo quelli con al centro il consumatore, ma anche, e in misura forse addirittura maggiore, quelli b2b o legati alla pubblica amministrazione. Uno degli ambiti applicativi più significativi in termini di benefici per cittadini e imprese è rappresentato in tal senso dalle smart city.

Al contempo però, i tempi sono lunghi. Mentre sono già in corso le prime esperienze, non solo in termini di sperimentazione (in Italia), ma anche commerciali (Usa), l’implementazione e la diffusione dei servizi su vasta scala è prevista solo nei primi anni del prossimo decennio.

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Immigrazione: il rischio vero è l’ideologia

  1. Savino

    Ricordo a tutti che la rete non è gratis e si paga, da 1G a 5G. Di Maio chieda a Casaleggio, che ci fa affari con la rete, se ci dona il quarto d’ora gratis. Ce lo dona solo per andare su Rosseau.

  2. ercred

    Sarebbe interessante un approfondimento anche sulle eventuali conseguenze del 5G sulla salute pubblica.

    • Umberto

      Oggi, l’utilizzo del cellulare su un aereo è possibile solo in pochi casi e con modalità ben circoscritte.
      Il perché è presto detto.
      Un velivolo è una rete di comunicazione molto delicata. Troppi i rischi di centinaia di smatphone, tablet in spazi ristretti…
      Mi dicono che il nostro corpo sia un sistema di comunicazione molto più delicato di un velivolo.
      Le conclusioni ?
      Mah…

  3. caro Augusto, premetto che probabilmente io , dipendente n.1 di Omnitel/Vodafone e n. 3 di Wind magari non capisco più nulla di sistemi radiomobili ma qual’è il vero fattore differenziante? … i teminali sono ancora circa un metro per un metro. le smart city/ IOT funzionano meglio (e già ora) con altre reti,la bassa latenza in mobilità arriverà davvero almeno tra 10 anni, peraltro il vero 5G lo potranno fare in Italia solo 2 operatori (l’asta ha di fatto ridotto il livello di concorrenza), l’unica certezza è che per funzionare servono decine di migliaia di nuove antenne rilegate tutte da fibra. a me sono chiari i billions spesi e quelli che serviranno ma non certamente i modelli di business.

    • Laura, per quanto riguarda i tempi mi pare trovi una risposta nell’articolo. Relativamente ai modelli di business, non erano chiari neppure quando gli altri standard si sono affermati, ciò nondimeno quello che è accaduto negli ultimi dieci anni è sotto gli occhi di tutti.

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