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Sotto il Green pass non c’è l’obbligo di vaccinazione

Dal 6 agosto per alcune attività servirà il Green pass. Ma l’obbligo della certificazione verde non è un obbligo di vaccinazione perché chi non è vaccinato può ricorrere al tampone. Dopo il decreto del governo restano comunque aperte varie questioni.

Cos’è la certificazione verde italiana

Complici i social network, il dibattito sull’uso della certificazione verde Covid-19 sta rapidamente degenerando in discussioni insensate e paragoni improponibili e francamente irrispettosi con epoche storiche che nulla hanno a che vedere con quella attuale. Segnalando anche una dose non trascurabile di schizofrenia nel paese. Solo qualche mese fa, gli hashtag erano contro l’Unione europea, colpevole di non essere riuscita a procurare i vaccini; e la notizia da inseguire (e da commentare coi like) era il giornalista che aveva fatto il vaccino saltando la fila. Oggi la notizia alla quale si dà la caccia è, da una parte, il politico o l’influencer di turno che il vaccino non l’ha fatto e non lo vuole fare; dall’altra gli insulti a chi si schiera apertamente a favore dei vaccini.

Come si legge sul sito ufficiale del governo, la certificazione verde Covid-19 è in formato digitale o stampabile (con un QR code); dal 1° luglio è valida anche come EU digital certificate (Green pass) e quindi facilita i viaggi da e per i paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen (attenzione: “facilita”, quindi è bene verificare le regole in vigore paese per paese).

Per quanto sorprendente possa sembrare dalla discussione in corso, la certificazione verde non equivale alla vaccinazione. Viene infatti rilasciata a tre categorie di soggetti: chi si è vaccinato contro il Covid-19, chi ha ottenuto un risultato negativo al test molecolare/antigenico, chi è guarito dal Covid-19. Quello che cambia tra le categorie di soggetti è la validità della certificazione. La risposta è un po’ nascosta, ma nell’elenco delle Faq si scopre che si va da 48 ore (per chi ha un tampone negativo) a 270 giorni (circa nove mesi) per chi ha fatto il vaccino (una dose o due a seconda del tipo). Chi è guarito dal Covid-19 può ottenere una certificazione che dura 180 giorni o 270 nel caso si decidesse di fare almeno una dose di vaccino entro 12 mesi dall’infezione, in base all’ultima circolare ministeriale del 21 luglio: è il medico o la Asl competente che devono trasmettere il certificato di guarigione alla piattaforma nazionale, poi il certificato viene emesso in automatico.

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Quando serve

Quello di cui si discute è cosa si possa fare con la certificazione verde. Come già accaduto in Francia e Austria, con il decreto del 22 luglio il governo ha fatto le sue scelte politiche, estendendo l’obbligatorietà della certificazione verde per i ristoranti al chiuso e nei bar per le consumazioni al tavolo, per i cinema e i teatri, per le competizioni sportive, le piscine e le palestre, ma anche per fiere, sagre, convegni, parchi divertimento, sale gioco, partecipazione a concorsi. Prima di questo decreto, la certificazione era obbligatoria per accedere alle Rsa e per partecipare alle feste di matrimonio. Non sono stati toccati i trasporti, in particolare i treni a lunga percorrenza, gli aerei o le navi.

L’obbligatorietà della certificazione verde è però una cosa diversa dall’obbligo di vaccinazione: vuol dire che se una persona non è vaccinata per qualsivoglia ragione, deve fare almeno un tampone. Certo, il tampone costa tempo e denaro, che viene risparmiato a chi invece genera esternalità positive vaccinandosi. Si tratta di un caso di scuola di sussidio pigouviano (in qualche modo ridotto dalla decisione del governo, sempre del 22 luglio, di calmierare il prezzo dei tamponi).

Alla luce delle scelte dell’esecutivo, sulla certificazione verde restano almeno due questioni aperte: la prima è che, prima o poi, di trasporti pubblici e di scuola bisognerà parlare. E un conto è dire che la certificazione serve per andare al cinema o partecipare a un convegno, un altro dire che serve per prendere il bus o la metropolitana tutti i giorni, o per dormire nello studentato delle università.

Nei primi due casi l’opzione di fare il tampone invece che il vaccino è reale; negli altri no. Un’altra questione è la possibilità (remota, ma pur sempre possibile) che un vaccinato si infetti: la circolare del ministero della Salute del 21 maggio prevede una serie di regole, ma si dovrebbe contemplare pure una sospensione del certificato verde che, per il momento, non sembra essere prevista.

L’obbligo di vaccino per categorie di lavoratori

Il dibattito sulla certificazione verde non è comunque sovrapponibile con la discussione sull’obbligatorietà del vaccino per alcune categorie di lavoratori. Per il momento, l’unico obbligo è quello previsto dalla legge 76/2021 e coinvolge “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali”. L’obbligo è temporaneo, legato all’emergenza sanitaria e alla completa realizzazione del piano vaccinale. Nel caso di condizioni cliniche documentate che espongano al rischio per la salute del lavoratore, la vaccinazione può essere omessa o differita. La ragione sembra ovvia: garantire l’erogazione del servizio di cura e di assistenza in condizioni di sicurezza per il lavoratore e per il paziente.

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La questione è se estendere l’obbligatorietà del vaccino anche ad altre categorie, con il fine di tutelare il lavoratore. Il settore dell’istruzione, dalle scuole materne fino alle università, sembra un ovvio candidato. Così come il personale in servizio sui mezzi pubblici o quello dei punti vendita del commercio al dettaglio.

Qui valgono alcune considerazioni: la prima è che l’obbligo vaccinale non è affatto una novità, anzi. La vaccinazione antitetanica è obbligatoria per una varietà di lavori (dagli operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni ai lavoratori del legno, metallurgici e metalmeccanici, fino al personale delle ferrovie e ai marittimi); quella antitubercolare per il personale sanitario e gli studenti di medicina. La seconda annotazione è che, anche se sembrano già lontane le discussioni su quali fossero le categorie più a rischio e il conteggio giornaliero dei morti, il rischio di ammalarsi di Covid-19 è differente per differenti categorie di lavoratori e l’Inail ha già prodotto una stima delle diverse classi di rischio che dovrebbe servire come punto di partenza per decidere cosa fare. Non c’è molto tempo, perché le pressioni si moltiplicano e il rischio del fai-da-te è molto concreto. Non gioverebbe, in una situazione già assai confusa.

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100 commenti

  1. Savino

    Non si possono penalizzare i cittadini vaccinati e non si possono ipotizzare minimamente altri lockdown.

    • Marcello Mugnai

      Quello che nn dice che tali limitazioni(che chiamerei discriminazioni) sono solo attuate in maniera così pesante solo in Italia(come il vaccino obbligatorio per I sanitari)
      In molti paesi il tampone è addirittura gratuito
      E per nota di cronaca i limiti imposti da Macron in Francia riguardano locali con più di 50 persone…..

      • Mariangela Pia Colussi

        Paragonare il vaccino dell’antitetanica a quello per il Covid è un paradosso. È chiaro che se ci sono degli indecisi è dovuto alle modalità e alla sperimentazione in corso. Non sono i cittadini a sbagliare, quello del tetano funziona sempre, quello del covid fa varie vittime e non copre totalmente. In ogni caso la libertà personale è ad un bilico, si sta attivando odio di genere e si perde il rispetto altrui.

        • ACERBIS BARBARA

          Scusate ma quelli come che su consiglio del medico non possono vaccinarsi??? Cosa devono fare ??? Visto che non sono chiari rinchiudersi in casa? Devo fare 8 gg di ferie cosa faccio 6 tamponi? Seriamente?
          Se qualcuno mi delucidazioni sarei felice, considerando che nessuno parla di noi.

          • Io che ho una patologia pistrinopenica se faccio il vacino sono sottoposto a trombosi .ho fatto il tampone ed ‘è negativo ,ma non posso farlo tutti i giorni avrebbe un costo enorme . e comunque anche quelli che sono vacinati sono sottopsti a nuove infezioni come dal delta . quindi credo che questi vacini non sono in grado di dare sicurezza .mia moglie che ha fatto il vacino e poi dopo alcuni giorni ha fatto il test per vedere se si erano formato gli anticorpi contro il covid ,purtroppo non c’erano anticorpi ,questo vuol dire che in questi vacini non c’è sicurezza e come funzionano o reagiscono nel corpo delle persone non lo sanno

          • Silvia Mastinu

            Come si fa a dire che non c’è l’obbligo quando poi non puoi lavorare? Fare un tampone nasofaringeo ogni 48 ore e con certi prezzi diventa impensabile. Se veramente si tratta di sicurezza che rendessero gratuito il tampone e accettassero anche quello salivale. Altrimenti le finalità mi viene il dubbio che siano tutt’altre…..

        • Isabella Tassone

          Pienamente d’accordo, inoltre non mi pare che per il vaccino antitetano si debba firmare. Quello che mi domando: se il vaccino e obbligatorio perché fanno firmare? Io non sono medico e finora non ho mai preso un farmaco, cosa contiene questo vaccino? Come faccio a firmare dei moduli dando il consenso per delle domande di cui ignoro le risposte?

          • Ratawa

            Esatto!!! Io è da marzo/aprile 2020 quindi dall’inizio del periodo del primo lockdown (da quando cioè avevano già parlato di possibili vaccinazioni) che ripeto continuamente che se vogliono vaccinarmi io non firmo nulla.

      • Guardi non sono affatto d’accordo e il paese sta prendendo davvero una brutta piega. . il rispetto della costituzione Italiana ed il rispetto dei diritti soggettivi dell’uomo mi sembrano del tutto inattesi in questo periodo ! Nessuna discriminazione per chi non vuole vaccinarsi (direttiva comunitaria 2021/953).. inoltre, nell’ordinamento giuridico italiano è oggi principio pacifico che nessun trattamento sanitario possa essere compiuto o proseguito in difetto del previo ed esplicito consenso manifestato dal soggetto interessato. Il diritto del malato a decidere in piena coscienza e libertà se, da chi e come farsi curare discende dall’art. 32 della nostra Costituzione secondo il quale “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Ad oggi nessuna disposizione di legge obbliga al vaccino, quindi il green pass e’ illegittimo ed anticostituzionale.. e lo sanno anche al governo, ma prima della sentenza della corte di cassazione che certamente boccerà il provvedimento passeranno mesi e a quel punto molti Italiani scettici ma terrorizzati dalla ghettizzazione imposta dal green pass si saranno vaccinati perpetuando questa sperimentazione di massa.
        Le faccio anche notare che non a caso i paesi con la più alta percentuale di vaccinati sono quelli sotto attacco della variante delta (veda Israele e regno unito) ed oggi i pronto soccorso sono intasati per patologie legate all’assunzione del vaccino e non certo dai malati covid..

        • gabriel04

          Sarà un decreto, non una legge.

        • Stefano Fossati

          Ti adoro!

        • Giuseppe

          Inoltre il vaccinato può contagiare e non lo dicono i novacs ma il dott. Fauci (colui che ha dettato la politica dell OMS) quindi il motivo stesso della legge cade.

      • Annalisa Franza

        Posso chiedere gentilmente da profana ignorante se il Green pass è legge??

        • Bianca

          No non lo è

        • ALEX VETRI

          No..è solo una proposta di legge che dovrà essere tramuta in legge entro 60gg.

        • Francesca

          Ma è obbligatorio x chi lavora al ristorante in cucina il vaccino? Oppure posso fare anche il tampone molecolare? E equivale a tutte e due il green pass? Grazie.se Perfavore mi fate capire bene

      • Umberto Rossi

        Non essendo vaccinato ma facendo tampone vividi ogni 48 ore posso continuare a lavorare? Premetto io sono da solo a lavorare

        • Antonio

          Salve.Sono un operaio edile.Se non chiedo troppo, visto che la legge è uguale per tutti cortesemente vorrei sapere perché ai non vaccinati covid fanno fare il tampone ogni 48ore e ai possessori di green pass non è richiesto.Mi sembra un controsenso perché quelli che fanno il tampone sono sempre controllati e quindi se contraggono il virus lo sanno subito mentre quelli con green pass cullandosi che hanno la certificazione credono di essere immuni e non fanno il tampone mettendo a serio rischio la salute degli altri operai.Quindi ripeto a dire che se la legge è uguale per tutti bisogna obbligare anche i possessori di green pass di fare il tampone ogni 48ore per poter lavorare nel rispetto degli altri GRAZIE e cordiali saluti

    • F. Villari

      Come crede verranno affrontati questi due temi:
      1) cittadino italiano, residente in Stato estero extra-ue (Usa), vaccinato con doppia dose nel paese extraUe di residenza e ora temporaneamente in Italia: servirà tampone per tutte le attività soggette a green pass oppure ci sarà un modo per considerare valida in Italia la vaccinazione ricevuta all’estero?
      2) cittadini extraUe in Italia per turismo, entrati con voli Covid free oppure con quarantena obbligatoria: servirà il tampone per tutte le attività soggette a green pass?

      • Antonio

        Le sperimentazioni non si possono imporre a nessuno con l’obbligo, lo volete capire o no? È un crimine contro l’uomo imporgli un vaccino sperimentale, lo volete capire o no?

        • Francesco

          Se l’obbligo vaccinale venisse esteso a tutti i lavoratori, cosa succede a quelli che scelgono lo stesso di non vaccinarsi? Perdono il lavoro? In tal caso verrebbero indennizzati essendo una disoccupazione forzata e involontaria? Oppure vengono costretti a fare il tampone a pagamento ogni 48h?

    • stefano buri

      Vedi il regolamento (UE) 2021/953 che per fortuna è molto al di sopra a qualunque cosa possa dire o decidere il nostro governo, tu o io, il resto sono solo inutili discussioni!!! Cito il regolamento pari pari ……..”E’necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta
      di persone che non sono vaccinate, per esempio per
      motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di
      destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è
      attualmente somministrato o consentito, come i bambini,
      o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere
      vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate……” Leggi bene e memorizza le ultime 7 parole e smettila di parlare al vento!!!!

    • Gioele Bomba

      Ma se nemmeno i vaccinati sono sicuri di nn prendere il virus….di cosa stiamo parlando????

    • Andrea

      Ma per favore, basta Co sto Gpass. Liberi di far circolare il virus addossando la colpa ai non vaccinati che fanno il, tampone pure per andare a far pipi… Cercassero invece un vero vaccino, no una cura preventiva che attenua gli effetti importanti, aggiornassero i protocolli delle cure di base prendendo in considerazione con umiltà anche i cosiddetti medici no Vax che hanno curato con più successo di loro tante persone…

    • Alby

      Per chi lavora stabilmente in ambito sanitario, ma non è medico, infermiere, o altra categoria professionale di tipo medico-sanitaria, (una sorta di interferenza così come descritta dal d.l.vo 81/08) ha obbligo di vaccino o può limitarsi al greenpass a seguito di tampone? Eventualmente, quale la fonte normativa? Grazie

  2. Lucilla

    Si, ma di antitetanica e antitubercolosi, ora, non si muore. Non so se ci sia qualche caso, ma è davvero raro. Non si può dire lo stesso per il vaccino anticovid. Purtroppo c’è chi non lo tollera, e ne muore. Mamme, papà, giovani ragazze i cui nomi sono stati presto dimenticati, evitati, tranne che nel costante ricordo dei propri parenti. Costoro si sono sacrificati alla sperimentazione. Ma non sono considerati eroi, semplicemente incidenti di percorso. La sperimentazione deve andare avanti senza ma e senza se, per poter permettere a coloro che si vaccinano e sopravvivono, di andare avanti. È come quando un intervento chirurgico va male: ci vuole tanto affinché il medico si prenda le sue responsabilità. Ti fanno firmare un foglio in cui accetti ogni cosa. Vigliaccamente. E ancora non siamo arrivati all’effettiva certezza che il vaccino funzioni. C’è ancora strada. Altri incidenti di percorso.
    A me fanno paura entrambi. Vaccino e maledetto virus.

    • Pietro Della Casa

      Paracetamolo, Ibuprofene, Amoxicillina e acido acetilsalicilico possono in rari casi causare la morte. Statisticamente, costituiscono un rischio maggiore rispetto ai vaccini anti-COVID.
      “Chi vive nella paura, muore ogni giorno”…

      • Elio

        Ma smettetela con questi inutili paragoni

      • Giuseppe Casiello

        Se mette l’obbligo per ogni danneggiato lo stato rischierebbe milioni di euro di risarcimento. Aggiungo che quelle medicine il danno se lo danno lo danno subito. I milioni di vaccinati lo vedremo nel tempo che fine faranno e se muoino voglio vedere che fine faranno quelli che hanno fatto i vaccini e quelli che li hanno autorizzati.

        • Alessandra

          È normale che a una visita per essere assunti in un posto di lavoro (non delle categorie descritte dall’articolo) chiedano l’obbligo di vaccino?

      • Edgar99

        Io non vivo nella paura io non mi vaccino a meno che lo Stato non renda obbligatorio il vaccino stesso. Io non vado a dire al ciccione fumatore incallito che non deve essere curato perché fa una vita indecente…. Le regole Covid sono ridicole da mesi, pensiamo all’inverno e alla primavera,quando tutti gli anziani erano tranquillamente in giro e non vaccinati,ma c’era il coprifuoco alle 22:00. Lo Stato non può dire che il vaccino non è obbligatorio e inserire al tempo stesso un documento che limita la libertà totalmente, così si chiama truffa!!!

      • Bibi

        Io non vivo nella paura. Il.covid l ho anche avuto, scoperto per caso. Ma tanto non imteressa che abbia gia gli anticorpi, se voglio lavorare devo vaccinarmi lo stesso e prendermene pure la responsabilità. Questo a casa mia si chiama ricatto

      • Mario

        La differenza è che se non voglio prendere l’aspirina e tenermi il mal di testa posso andare in giro liberamente senza farmi nessun tampone.
        Qui si discute vaccino si vaccino no, ma in realtà la questione è libertà si libertà no

      • Angelo

        I farmaci di cui parli hanno rischi maggiori del vaccino. E’ vero. Ed e’ anche vero che tali farmaci non sono sempre somministrati periodicamente a tutta la popolazione. Pertanto la funzione di richio che permette di confrontare due rischi, nell’assunzione del vaccino e nell’assunzione del farmaco, in base a una statistica lineare ( ammettendo l’ipotesi che la distribuzione del rischio sia omogena ) deve:

        – tenere conto della probabilita’ di rischio condizionata al rischio di contrarre la malattia.
        – tale probabilita’ deve essere piu’ bassa della probabilita’ di rischio di contrarre la malattia condizionata al rischio di morte per la malattia.

        Sono stato chiaro ?

        Infine considerato che :

        -la probabilita’ di rischio per il vaccino anti-covid e’ indipendente dalla probabilita’ di rischio di ammalarsi (ci si vaccina per evitare di ammalarsi)

        – la probabilita’ di rischio di assunzione dell’aspirina e’ dipendente dalla probabilita’ che ci si e’ ammalati, per esempio da infezione alle vie aeree.

        Detti E1 e E2 due eventi compatibili e indipendenti (vaccino e covid)

        P (E1, E2) = P(E1) * P(E2)

        Detti E1 e E2 due eventi compatibili e dipendenti (aspirina e infezione):

        P(E1,E2) = P(E1) * P(E1 | E2).

        P(E1 | E2) = probabilita’ che E1 si verifichi se si verifica E2.

        Nel caso dell’aspirina, l’assunzione di essa e’ verosimilmente probabile in chi ha gia’ una infezione. Consideriamo inoltre che non tutte le persone che hanno una infezione assumono aspirina, e comunque la assumono a stomaco pieno, riducendo cosi il rischio ( P(E1) ). Possiamo qundi considerare P(E1|E2) molto piu piccola rispetto a P(E1) e si sa che una moltiplicazione di due fattori in cui uno e’ molto piu’ piccolo, di fatto produce un numero ancora piu’ piccolo del piu’ piccolo (es: 0.01 * 0.0001 = 0.000001).

        Nel caso del vaccino, la somministrazione di esso e’ fatta indipendentemente che si sia contratto il coivid, e pertanto la probabilita di rischio P(E1) e’ molto piu’ alta visto che essa e’ distribuita su una popolazione piu’ ampia che si vaccina per prevenire la malattia. Inoltre la probabilita’ di ammalarsi di covid P(E2) dipendera’ dai fattori di rischio che sono personali e dipendono dallo stile di vita. In questo caso P(E1) * P(E2) e’ un numero che risulta verosimilmente piu’ alto rispetto a P(E1) * P(E2),

        A conti fatti il rischio per assunzione di aspirina e’ molto piu’ basso del rischio da vaccinazione, considerate le condizioni di rischio intrinseco di ammalarsi di covid, e la probabilita’ di rischio di morte del covid che e’ pari al 2.4 %. ( chi muore da covid non si vaccina ).

        Nella considerazione che il vaccino sia di rischio accettabile, bisogna evitare di paragonare i rischi per i farmaci, con esso, visto che non sono eventi compatibili, ed invece confrontare gli eventi:

        – E1: rischio da vaccino
        – E2: rischio da covid.

        Se P(E1) = P(E2) non ha senso vaccinarsi.

        I vaccini sono sicuramente testati affinche’ si ricada nel caso in cui Il rischio da vaccinazione sia piu’ basso del rischio legato alla malattia. Attenzione pero’ che il rischio della malattia dipende a sua volta dal rischio di contrarre la malattia. Ossia E2 dipende da un altro evento E3. E la probabilita’ di contrarre il covid e’ indipendente dalla probabilita’ di rischio associata a esso, visto che se mi ammalo non e’ scontato che ho un rischio. E questo e’ ancora piu’ vero nella categoria dei giovani e con le ultime varianti.

        Conclusione
        =========
        Non possiamo convincere a vaccinarsi chi, ha un basso rischio di contrarre il covid, visto che il rischio di contrarre il covid si abbassa notevolmente, limitando i contatti etc etc.
        Non possiamo dire che chi non si vaccina, causa la diffusione e la morte degli altri.
        Non possiamo meno che meno dire e affermare che i farmaci come aspirina e altri causano piu’ morti, visto che le statistiche e le probabilita’ di tali eventi non sono compatibili e non sono omogenee.

        • Pietro Della Casa

          Essenzialmente sono d´accordo: da un punto di vista individualistico, e sulla base dei dati attualmente disponibili, la decisione di non vaccinarsi è razionale per una persona giovane (diciamo sotto i 50 anni) ed in buona salute, sulla base di un`analisi probabilistica. Quanto poi la decisione di vaccinarsi – nel caso una persona giovane – sia effettivamente nell`interesse generale (“chi non si vaccina causa la morte degli altri”), non è al momento certo. Credo però che la plausibilità che il vaccino riduca il rischio collettivo rimanga alta. Il mio intervento mirava comunque solo a sottolineare come la percezione del rischio possa essere fuorviante, se basata su una mera evidenza aneddotica (ossia articoli giornalistici su specifici casi, in contrapposizione a valutazioni sistematiche aventi un valore scientifico).
          Cordiali saluti

      • Giovanni

        Allora se non vuoi vivere nella paura smettila di fomentare ipotetiche soluzioni che probabilmente creeranno più danno che beneficio ma il tempo anche in questo caso la farà da padrona 120 Milà morto in due anni quasi e siamo a qui a parlare di cosa ?

      • GUGLIELMO

        allora fallo tu il siero sperimentale

      • Michèle

        Può darsi, ma nessuno mi obbliga a prendere quei farmaci. Invece il vaccino sì che è obbligatorio.

    • Giuseppe Casiello

      Difatti è proprio cosi, questi vaccini sono pericolosissimi tanto che le aziende produttrici hanno voluto lo scudo penale, in primis pfizer che con i farmaci pericolosi che ha creato ha prodotto molti danni alle persone che gli hanno fatto causa e co ha rimesso miliardi di euro. Ecco perche lo scudo se no con le cause che avrebbe subito sarebbe fallita tanti e tali danni sta facendo assieme alle altre societa produttrici.

  3. Giacomo

    Non mi sembra un modo serio di procedere da parte dello stato Italiano. Se si vuole che tutti si vaccinino, si imponga un obbligo come già è stato fatto per le professioni sanitarie. Rendere la vita impossibile a chi non si vaccina (perché di questo si tratta) è un modo surrettizio per introdurre un obbligo di fatto, senza prendersi la responsabilità politica di fare approvare un decreto legge.

    • Valentina

      Il bello è che per le professioni sanitarie è un “obbligo non obbligo”…mi spiego meglio. Se tu sanitario ti vaccini non avrai problemi, se non ti vaccini rimani a casa senza stipendio fino al 31 dicembre o finché non fai il vaccino. Ma se io sanitario mi vaccino e ho una reazione avversa di chi è la responsabilità? Verrebbe da pensare che sia dello Stato che ti ha imposto il vaccino (prime somministrazioni fatte ai sanitari e del vaccino si sapeva ancora pochissimo dalle case farmaceutiche stesse)…e invece no, la responsabilità rimane di se stessi nel momento in cui si firma il consenso perché non sei obbligato a vaccinarti, è una tua scelta…ma in realtà non è così, perché se senza vaccino si rimane a casa senza stipendio, diventa un’obbligo!!!

      • Alessandro P

        Oltretutto nella legge che “obbliga” i sanitari a è anche scritto chiaramente che essi debbano sottoporsi a vaccino che impedisca la diffusione del virus Sars-Cov2.
        Su qualsiasi bugiardino di qualsiasi vaccino Sars-Cov2 è scritto chiaramente, sotto la voce “a cosa serve”, che scopo del farmaco è quello di contrastare la MALATTIA COVID-19, che per i poco informati è cosa BEN diversa dall’infezione asintomatica (80% dei casi).
        I sanitari che hanno posto questo problema, chiedendo che venisse somministrato loro un farmaco (come chiede la legge) che eviti i contagi oppure che il medico firmasse loro una dichiarazione che certificasse che il vaccino destinato alla somministrazione avesse svolto la funzione richiesta dalla legge, alla fine non sono stati vaccinati.
        E questo da solo dimostra che questa regola non ha nulla di sanitario (visto che i vaccinati al ristorante potrebbero contagiare i non vaccinati sottoposti a tampone e quindi sicuramente non infetti) ma è un puro giochino politico. E se da un lato serve a soggiogare più persone possibili a questa dittatura sanitaria, dall’altro serve a capire quali sforzi occorrano per rendere accettabile questa dittatura a tutti.
        In poche parole, quanto costa la libertà dei nostri sudditi? Una cena al ristorante? Una domenica allo stadio? La possibilità di vedere i propri cari in RSA? O abbiamo a che fare con uno zoccolo più duro, da minacciare con l’impossibilità di raggiungere il posto di lavoro coi mezzi pubblici?
        Se non accettano questo li licenzieremo. Grazie alla disoccupazione che abbiamo creato abbiamo milioni di poveri disoccupati disposti al rito di iniziazione vaccinale e a iniziare un nuovo rapporto di lavoro con contratti non solo più convenienti economicamente per i datori di lavoro, ma anche non più soggetti alla “stupida” regola secondo la quale non possono essere licenziati a piacimento per motivi economici!
        E’ ora che questi scansafatiche morti di fame si accollino per intero il rischio di impresa!

    • Giuseppe Casiello

      Se mette l’obbligo per ogni danneggiato lo stato rischierebbe milioni di euro di risarcimento.

    • VERONICA

      perfettamente d’accordo

    • Angelo

      Sono d’accordo sulla tua analisi, e aggiungo che se si vuole spingere nella direzione della vaccinazione, bisogna anche dire la verita’ sul vaccino. Non serve renderlo obbligatorio. Serve capire in quali casi, correre il rischio di vaccinarsi, sia inferiore a contrarre la malattia. Ad esempio per quei medici che sono morti a decine di migliaia, assistendo pazienti con il covid, perche’ non avevano nemmeno le DPI idonee, e nel corso della loro professione erono esposti al rischio elevato di contrarre la malattia, e quindi un rischio molto piu’ alto di morire, rispetto a coloro che non sono medici che devono assistere tante persone. Quindi la valutazione se vaccinarsi o meno deve essere libera e volontaria per tutta la popolazione, tranne nel caso in cui per particolari professioni e stili di vita, non si aumenti il rischio di contrarre la malattia. Detto cio’, riguardo il GREEN-PASS, purtroppo hanno fatto passare un messaggio erroneo, quando hanno contrapposto chi si sta vaccinando da chi non si e’ vaccinato, dicendo che questi ultimi sono responsabili della morte degli altri. Questo non si puo’ accettare. Non si puo’ nemmeno accettare che i tamponi molecolari siano pagati dalla popolazione. Basterebbe infatti che tutti facessero il tampone obbligatorio, in casi particolari nei quali si identificano rischi elevati di trasmissione.

  4. LUCIANO MORI

    Ci sono persone come mia moglie che per patologie non può fare il vaccino e nessun medico è disposto a prendersi questa responsabilità…quindi vengono emarginate dalla società e che dire nei supermercati sempre affollati li non serve il green pass, se fosse cosi non possono neanche fare la spesa.

    • Valeria

      Lo stanno per fare nel prossimo dpcm, quello in cui toglieranno anche il diritto al lavoro.

    • gabriel04

      Sono nella stessa situazione di sua moglie, non posso vaccinarmi, non per patologie, ma perché ho gravissime intolleranze ai farmaci, che mi hanno portato anche ad ospedalizzazione, e ad altri numerosi guai.
      Leggo che vi sarà una circolare insieme al decreto del 6 agosto che prevederebbe l’esenzione dal Green Pass per chi non può vaccinarsi. Che tra l’altro ho letto che sia un numero non indifferente di persone, circa l’1%, ma non ho conferma di questo dato.
      Però nulla si sa in merito, l’articolo diceva: “Quali sono i requisiti per l’esenzione? Idonea certificazione”…
      Quindi il problema è stato posto, ma non si sa nulla.
      E’ evidente che in questo caso effettivamente ci sarebbe discriminazione, perché se tu Stato imponi una cosa a un certo fine, devi offrire una cosa possibile e che la persona può scegliere, cosa che non è per chi non può vaccianarsi.
      Vedremo cosa diranno.
      Spero che sarà un provvedimento volto effettivamente a tutelare queste persone, e non un manicomio burocratico, o un atteggiamento persecutorio contro chi non si vaccina.
      Comunque che ci sia un problema serio credo che se ne rendano conto, lì veramente la questione è delicata, e potenzialmente fioccherebbero i ricorsi, secondo me con ampie basi di ragione.
      Non arriveranno a impedire l’accesso ai supermercati ma, come Lei dice, ci sarebbe effettivamente una quota di popolazione discriminata.

    • Ilaria Caloisi

      questo è criminale ed impugnabile, incide sulla responsabilità penale oltre che sulla deontologia del professionista

  5. Henri Schmit

    Articolo chiaro su una L chiara. Premetto che appoggerei anche l’obbligo, con le dovute eccezioni. Ma non è necessario. Piccoli angoli di dubbio ci sono sempre. Che cosa devo fare se guarito e vaccinato (con green pass) mi ammalo? O vengo solo in contatto (acclamato) con un focolaio contagioso? Devo mettermi in quarantena come un non vaccinato? A priori si. Dovrebbe esserci una regola aggiuntiva che precisa con nuovo tampone negativo dopo di x giorni del contatto il mio green pass, sospeso, vale di nuovo. Mi interesserebbe anche conoscere le sanzioni :1. alla persona che viola le regole su se stesso, ma soprattutto 2. al gestore di un’attività aperta al pubblico che non effettua i controlli, creando un o svantaggio sleale e mettendo a rischio gli altri clienti.

    • Alf Bianchi

      Vorrei sapere due semplici cose: 1) Perché si continua a parlare di “vaccino” e di “immunizzazione” se poi le cavie con due dosi contagiano lo stesso e possono essere contagiati: da qui il paradosso “vaccinare i non vaccinati per non infettare i vaccinati”(!?!?) 2) Perché se la cavia è di fatto ( e furbamente. non per legge) obbligata a farsi iniettare due dosi di farmaco non ha sempre di fatto alcuna tutela legale in caso di evento avverso al farmaco stesso. Quindi il singolo individuo non ha diritto alla salute sacrificabile in nome della salute collettiva?

      • Alessandro P

        Rispondo alle domande.
        1) Cosa importa se contagiano e continuano ad essere contagiate? Basta scrivere sui giornali e far dire a Bruno Vespa e Massimo Giletti che chi si vaccina non lo è o lo è in minima parte. E ovviamente ripetere, ripetere, ripetere, ripetere. Il ripetere è la vera cosa fondamentale, altrimenti la menzogna non diventa realtà. I dati ufficiali UK che mostrano l’esatto contrario, ovvero contagi in continuo calo per i non vaccinati e in continuo aumento per i vaccinati con una e due dosi, mostrando una vera e propria epidemia tra i vaccinati stessi non sono un problema allo stesso modo. Nessuno li va a guardare.

        2) Nessuno (a parte i sanitari) è obbligato a iniettarsi nulla. Il furbescamente (giusto) che tu hai usato è la base su cui si fonda questa farsa. Addirittura la legge si premunisce furbescamente contro l’assumersi responsabilità anche dove l’obbligo ci sarebbe di fatto.
        Nella DL convertito in legge poco fa, infatti, è scritto che i sanitari debbano obbligatoriamente assumere vaccino (senza specificare quale) che prevenga l’infezione SARS-COV2. Ebbene, nessun vaccino ad oggi esiste con tali caratteristiche.
        Alcuni medici che si sono presentati alla vaccinazione con l’avvocato, e hanno preteso l’inoculazione di un vaccino che prevenisse i contagi come richiesto dalla legge.
        Alla risposta che per loro era stato riservato il vaccino “x”, rispondevano allora chiedendo al medico di certificare che tale “vaccino x” risponda ai requisiti di legge prevenendo i contagi.
        Alla ovvia risposta del medico che non poteva fare questa certificazione, la vaccinazione veniva sospesa.

        Infine questi vaccini proteggevano (forse) dalla malattia grave all’inizio, dopo i primi due mesi di breve sperimentazione con la quale i farmaci sono stati approvati CONDIZIONALMENTE e con le varianti di allora. Adesso con la variante Delta non proteggono più da un bel nulla, e i numeri ufficiali dovunque pubblicati lo dimostrano, tipo Israele e UK. La gente si ammala di Delta (e muore) in maniera statisticamente non distinguibile fra non vaccinati, vaccinati con 1 dose e vaccinati con 2 dosi.
        Ma questo non è un problema, perché le morti sono talmente poche che non esiste più alcuna emergenza da un pezzo (e non grazie al vaccino, ma alla variante Delta che uccide poco ANCHE TRA I NON VACCINATI).

        Cerca su google “Investigation of SARS-CoV-2 variants of concern: technical briefings” e ti apparirà la pagina con tutti i rapporti periodici UK.
        Attenzione, non fare l’errore di paragonare TUTTI i morti e TUTTI i contagiati di Covid dal 1 Febbraio tra vaccinati e non. Il 1 Febbraio infatti i contagi erano altissimi, e la percentuale di vaccinati bassissima, quindi molti morti erano tra i non vaccinati semplicemente perché c’erano pochi vaccinati. Questo è il trucchetto che usano i media di regime.
        Prendi invece gli ultimi due report (o ultimo e terz’ultimo) e sottrai i numeri del meno recente dal più recente. Otterrai morti e infetti del solo ultimo periodo (15gg – 1 mese), che poi paragonerai al numero di vaccinati.
        Vedrai coi tuoi occhi a cosa servono questi vaccini, e da cosa (non) proteggono!

        • Isabella Tassone

          Inoltre si entra nel circolo vizioso di vaccino, varianti, terza/quarta dose…se questa la vogliamo chiamare “libertà”! Qualcuno ricorda come eravamo davvero liberi un anno e mezzo fa? A cosa abbiamo rinunciato, lo ricordiamo ancora?

          • Liliana

            Il green pass è un obbligo vaccinale mascherato. E c’è chi lo ha anche riconosciuto spudoratamente riferendosi all’estensione del green pass a tutti i lavoratori!
            “Parola di Massimo Galli che, in collegamento con Otto e Mezzo su La7, ammette a Lilli Gruber: “La politica ha fatto ciò che era possibile nell’immediato. E spero che funzioni. Tutto lo scalpore che suscita dovrebbe aiutare molti indecisi a prendere la decisione di vaccinarsi. Quella sui tamponi mi sembra Parola di Massimo Galli che, in collegamento con Otto e Mezzo su La7, ammette a Lilli Gruber: “La politica ha fatto ciò che era possibile nell’immediato. E spero che funzioni. Tutto lo scalpore che suscita dovrebbe “aiutare” molti indecisi a prendere la decisione di vaccinarsi. Quella sui tamponi mi sembra una recita a soggetto. È difficile pensare che le persone possano andare avanti a lungo tamponandosi ogni x giorni e comunque c’è un modo molto facile per non farlo, vaccinarsi.”
            Paragonare il vaccino dell’antitetanica a quello per il Covid è un paradosso, poiché i nuovi preparati, come si evince da relative schede tecniche e indicazioni AIFA ed EMA, non sono tecnicamente comparabili ai “tradizionali” vaccini a base microorganica/antigenica, essendo sostanzialmente progettati su meccanismi di stimolazione genetica per effetto di introduzione di m-RNA o DNA nell’organismo ricevente;
            anche per questo (ma non solo) si tratta di prodotti sottoposti a monitoraggio addizionale e sono soggetti ad una autorizzazione condizionata 
            rispetto alla quale sono stati fissati un primo termine per la verifica di medio periodo al 30.06.2021 e uno di lungo periodo al 27.01.2023;
            Per la loro approvazione e autorizzazione all’immissione in commercio (come detto, condizionata), sono state adottate derogatorie procedure speciali estremamente rapide, se confrontate con gli standard ordinari per tutti gli altri vaccini, i quali normalmente prevedono invece una durata di 10-15 anni (Report PACE);
            in merito all’efficacia dei vaccini a produrre la c.d. immunità sterilizzante, questione fondamentale per giustificare l’obbligo, alcuni dati autorizzano a porre essa stessa in discussione.
            Gli stessi produttori dei vaccini, attraverso le loro schede tecniche, dichiarano espressamente che non è stato ancora accertato se la vaccinazione interrompe la trasmissione del contagio; avvertenza poi ripresa e pubblicata sia da EMA che da AIFA nelle proprie note informative, che infatti concludono avvisando che “i vaccinati e le persone che sono in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti COVID-19”.
            Due autorevoli prese di posizione da parte dell’OMS che, sebbene dirette a esprimere contrarietà all’adozione del c.d. passaporto vaccinale, manifestano oggettivi dubbi circa l’obbligo della pratica vaccinale:
            La prima di esse (15.03.2021) e per bocca di Katherine O’Brien, direttrice del dipartimento di immunizzazione, indica che “non ci sono le condizioni attualmente per proporlo, ancora troppo poche informazioni”.
            La seconda dichiarazione (06.04.2021) proviene dalla portavoce dell’OMS, Margaret Harris, la quale ha ribadito la situazione di incertezza sul fatto che i vaccini producano l’immunità sterilizzante.
            Concludo dicendo che, in quanto è stato empiricamente dimostrato che sia i vaccinati che i non vaccinati possono contagiarsi e contagiare, il green pass non è solo illegale e anticostituzionale, ma neanche uno strumento valido per il contenimento dei contagi.

  6. cristina

    I lavoratori sportivi saranno obbligati a fare il vaccino perché nessuno lo dice? Questa è discriminazione e il vaccino finisce la sperimentazione nel 2023

  7. Giovanni

    Questa è sempre la maniera italiana di fare le cose , nessuno che si assume le sue responsabilità ,.
    Proroga allo Stato di Emergenza ma lo Stato non obbliga alla vaccinazione ma se non ti vaccini non hai il Green Pass per le varie attività che lo richiedono . mangiarsi la pizza seduti al chiuso in pizzeria ,pero puoi fare il tampone che te lo può far avere ma a tempo limitato quindi quanto mi costa sta pizza per me e quattro amici no vax ?

  8. andy

    Io devo aver subito i sintomi del Covid19 già a gennaio del 2020 per tutto il mese, curato, sotto affidamento del mio medico di famiglia, come una normale influenza con aspirina ed antibiotici ma estirpato (nel mio caso) solo con antibiotici cortisonici nell’ultima settimana dietro parere e consiglio di altri medici amici. Come strascico, percepivo a mala pena i sapori e per niente gli odori per almeno 4 mesi circa.
    Mia moglie idem proprio dalla fine di gennaio fino a quasi tutto febbraio con difficoltà respiratorie abbastanza gravi da apnea cardiaca, curata anch’essa dapprima con aspirina fino ai cortisonici consigliati. Fortunatamente non è stato coinvolto mio figlio che comunque stava pochissimo a casa e insieme a noi. Ovviamente non sapevamo in maniera concreta del Covid19 che solo dalla fine di febbraio cominciava il veloce e duro calvario. Io ho avuto una simile “ripassata” anche nel mese di novembre 2020 che mi ha ancora determinato la totale assenza di odori che è andata scemando solo da metà aprile u.s. Per cronologia la definirei influenza Covid“20” come variante del Covid19. Come per giustificare l’inefficacia in certi casi del vaccino, si è parlato di “varianti” che sfuggirebbero al siero. Oggi si parla di variante Delta )-: ma che la scienza unanime non può che definirla una mutazione del virus corona (così son tutti quelli influenzali) che ovviamente può colpire anche chi aveva maturato gli anticorpi in maniera naturale perchè infettato e guarito, così come i vaccinati con un siero “SPERIMENTALE” concepito per contrastare il ceppo della fine del 2019 e quindi con anticorpi generati artificialmente per contrastarlo ma difficilmente per contrastare “scientificamente” le variazioni naturali dello stesso.
    Secondo logica, a questo punto sarà inevitabile sfuggire (sia vaccinati che non) alla variante del Covid”20″ che si manifesterà, come la vita ci ha abituato, nel post-estate. Come lo chiameranno? ancora variante Delta oppure con la successiva lettera Gamma? Io lo definirei semplicemente Covid”21″. Ma quel che preoccupa di più è la totale incertezza di coloro che hanno il compito di trovare le migliori soluzioni fino a far sembrare sempre più reali i dubbi sulla voluta sperimentazione di un virus per gli scopi più svariati di cui tanto si sospetta: prova bellica del futuro? – Prova di decimazione di una popolazione globale sopra i limiti di sopravvivenza naturale? – Prove tecniche di controllo e sottomissione ad un sistema di lobby sovrapotenti che governeranno l’umanità in maniera globale? Ho citato quelli per lo più ricorrenti ma chi più ne ha più ne metta.
    Sarebbe estremamente pericoloso quanto obbrobrioso immaginare che possa esistere qualcuno che per potere acquisito possa erigersi a Dio sceso in terra per prendere provvedimenti sulla vita del e sul nostro pianeta.
    Certo è che non vi è chiarezza e certezza su niente.
    Forse solo per paura e incompetenza, per non dire incapacità letterali di chi si trova lì a governarci che altro non sono che delle persone normali, più o meno colte, più o meno esperte ma che intuito e perspicacia non si misurano certo in base alla laurea o all’esperienza della loro singola professionalità che piuttosto possono sembrare mossi da qualche potente burattinaio. Non sembra neanche concepibile che a distanza di oltre un anno e mezzo, non si sia ancora formulata una cura preventiva o, nell’immediato sentore dei primi sintomi, già a casa e neanche “sperimentale”, anche se, da quel che non pare certo una fake, almeno 27 mila medici hanno sperimentato con successo utilizzando protocolli già sperimentati in passato per il SARS-CoV-1 del 2003 ma che si sono rivelati ancora perfettamente validi. Insomma, voglio dire semplicemente che se la stessa OMS o la nostra Aifa, per citare i nostri diretti interlocutori scientifici, scrivono di vaccino “sperimentale” ed ora, dalle ultime voci, addirittura inefficaci per le eventuali varianti… mah! – Onestamente, da quel che leggo “ovunque”, penso che la pericolosità di questo virus stia volgendo alla sua fine naturale come avvenuto in passato anche per l’Influenzavirus A-H1N1 “Spagnola” che fra il 1918 e il 1920 uccise circa 50 milioni di persone nel mondo su 500 milioni di casi, per citarne la più simile, ma sparita senza alcun vaccino somministrato. Le soluzioni di ripiego nelle forme utilizzate, che anch’io reputo NON degne del pensiero umano, di discriminare le persone dal fatto che si siano o meno “sottoposte” a vaccinazione assolutamente NON obbligatoria ma obbligati di fatto ad essere additati come potenziali impestati o impestanti mediante un “greenpass” che meglio definirei come “prudentpass” per non storpiare e strumentalizzare il concetto della parola green. Ho sentito di NON obbligo vaccinale per gli insegnanti ma che di fatto si minaccerebbe la sospensione o licenziamento. L’assurdo parte dal fatto che gli studenti che non si volessero vaccinare, potrebbero partecipare comunque alle lezioni ma in DAD perché sussiste il “diritto allo studio” (e mi auguro non si premeditino punizioni esemplari sotto l’aspetto didattico) mentre all’insegnate verrebbe negato il “diritto, non scritto, di insegnamento”. E poi, ripercorriamo gli errori assurdi dei casi che non sono stati altrettanto presi in considerazione come la regolamentazione dei trasporti, degli accessi e uscite di massa a scuola, eccetera? Siamo coerenti! Se non curi la costruzione di una casa in ogni passaggio dalle fondamenta alla cima del fumaiolo, aspettati che alcuni cedimenti siano la normale conseguenza dell’incompetenza o incapacità degli addetti ai lavori. Mi fermo qui perché a discutere bene e in maniera esaustiva di questo argomento si potrebbero scrivere dei libri interi ed altrettanti per ognuno che voglia vederla in maniera diversa. Io rispetto il pensiero altrui finché l’altrui rispetta il mio.

  9. Giulia

    I tamponi sono a pagamento se non con prescrizione medica per cui a tutti gli effetti l’obbligo del green pass è un obbligo a vaccinarsi, anche perché da settembre toglieranno i prezzi calmierati.

    • Savino

      Signori ma lo vogliamo risolvere il problema covid o siamo nel benessere da poter stare in lockdown e smart working in eterno che poi vuol significare guardare solo le partite di calcio senza produrre niente? Perche’ a me risulta che lo stato di emergenza c’e’ solo per lavorare e studiare ma la gente continua a divertirsi come nulla fosse.

  10. Io non capisco perché il governo emette un decreto come il green pass obbligatorio. invece non emette una legge che obbliga a vaccinarci . perché se obbliga a fare il vaccino e si hanno delle controindicazioni lo Stato deve risarcire i danni. Così invece ci dice che siamo andati noi di nostra spontanea volontà facendo firmare un foglio che accettiamo. Bravi …. Una volta nella vita i nostri politici si assumino le responsabilità..

  11. laura del re

    Sono state fatte scelte irresponsabili, sacrificando solo alcune categorie di lavoratori, da mesi, anzi anni , martoriate , come quelli del settore sport, spettacolo, ristoro…Vogliono togliere unica occasione di sfogo ai ragazzini dai 12 ai 18 anni, che sono costretti al vaccino per frequentare attività sportiva? Molti genitori sono dubbiosi e spesso contrari al vaccino sui giovanissimi, e non vogliono esporre a rischi i loro figli, nè possono costringerli a fare tamponi ogni 48 h ? Chi pratica attività agonistica tutti i giorni come deve fare? Perchè a scuola si e in palestra no? Chi dobbiamo salvaguardare? Quale senso ha questa legge che penalizza pochissimi settori, in pochissime situazioni , mentre lascia campo libero a occasioni di ampio contagio come negli ambienti di lavoro, a scuola e nelle mense, nei college, negli sport di squadra all’aperto che comunque devono utilizzare spogliatoi ecc, nei camp estivi super affollati, nei mezzi di trasporto. Sottolineo che palestre, teatri, ristoranti hanno già adottato misure di sicurezza rigide, rispettando protocolli allucinanti e che in questi ambienti le occasioni di contagio sono minime , se non inesistenti? A che fine dunque questo decreto del governo?

    • francesco

      Commento Corretto – quoto

    • gabriel04

      Anche io, come Lei, pensavo al problema delle palestre e delle piscine, e dello sport in generale.
      Non sono luoghi di svago paragonabili a un ristorante o una discoteca, ma sono luoghi di primaria importanza per la salute delle persone, ragazzini e non solo.
      Come per i mezzi di trasporto, in cui, come sottolinea Turati, l’alternativa del tampone praticamente non esiste, non è pensabile che chi vada in palestra o in piscina faccia un tampone continuo, l’opzione di fatto non esiste e vi sarebbe discriminazione.
      E sarebbe una discriminazione molto grave, perché relativa alla salute della persona.
      Non solo perché lo sport è salutare e aiuta a previene molte malattie, ma perché vi sono tantissime persone a cui è prescritto per motivi di salute.
      Pensiamo a quante persone è prescritto il nuoto o la palestra o lo sport in generale per il mal di schiena o dolori articolari, così come a chi è in sovrappeso, o ha problemi muscolari, soffre di pressione alta, e così via.
      Il paradosso è che per motivi sanitari si produrrebero problemi sanitari di altro tipo, come d’altra parte è purtroppo successo con questa pandemia, anche per l’aumento di sedentarietà.
      Per non parlare del numero non indifferente di persone che per motivi di salute non si possono vaccinare, e quindi non solo devono rassegnarsi, volenti o nolenti, a convivere con la paura del virus, ma gli viene negata anche l’attività fisica. E per loro l’opzione del vaccino non esiste.

  12. Giuseppe

    Il DIVIETO di sedersi a consumare il ba,se sei in giro per lavoro dalla mattina alle 7.00 fino alla sera alla 20.00,diventa già un OBBLIGO di vaccino anche se non ne avresti bisogno.

    Io ho avuto il covid a dicembre,in forma paucisintomatica (banale raffreddamento).
    Dal momento che eravamo già in clausura,i sintomi erano banali,la fila per il tampone lunga e quello autotest non a me noto,non ho “certificato nulla”.

    Mesi fa,ho fatto un controllo sierologico e risulto immune :
    il livello di anticorpi è “alto” (ma in realtà riferimenti precisi non ce ne sono nemmeno per i vaccinati).
    Mi dicevano “lascia il vaccino a chi ne ha realmente bisogno”.
    Ed io così ho fattom,consapevole che,anche in caso di nuova malattia,non sarebbe stata certo peggio della prima.

    Ora,dal 6 agosto non potrò più sedermi ad un bar se sono in giro per lavoro e non c’è posto all’aperto,fino a quando mi consentiranno di assolvere l’obbligo di vaccino:
    la lista è lunga,pare che ancora tanti “abbiano bisgono più di me”,
    nel frattempo io sono immune ma “non conta”.

    E la beffa più grande è che al momento del vaccino mi chederanno di firmare il “consenso” :
    almeno non prendeteci in giro,e curateci quando siamo realmente malati invece si sprecare risorse a caso.

    • francesco

      è come aprire l’ombrello quando non piove…

      • Isabella Tassone

        Hanno troppi vaccini che devono fare a più gente possibile…per questo si fanno scelte insensate in nome del dio denaro!

    • Caterina A.

      Sono d’accordo! Pure io ho gli anticorpi senza essere malata “ufficialmente”. Però se dicono che il vaccino dovrebbe “immunizzare”, quindi creare gli anticorpi ed io li ho già in modo naturale…per quale motivo logico devo vaccinarmi???!!!!Anche la domanda,quella massa dei vaccinati, almeno qualcuno ha controllato di avere gli anticorpi dopo il vaccino??!!

  13. domenico

    “la possibilità (remota, ma pur sempre possibile) che un vaccinato si infetti”. Frasi come questa mettono in dubbio le tesi dell’articolo, visto che i vaccini sembrano efficaci al 50/70% contro la Delta per cui si tratta di possibilità tutt’altro che remota.

  14. Doriana

    A osservare il dibattito con un po’ di obiettività si potrebbe concludere che non vi sia – almeno tra i lettori de Lavoce.info che hanno deciso di commentare – una “massa critica” favorevole al “green pass”. Questo mi porta a concludere che l’intero sistema informativo sia schierato a favore delle decisioni del governo Draghi, una parte consistente del popolo italiano ha deciso di usare la scepsi come unico sistema di valutazione sui costi e i benefici non tanto della malattia, pure importanti, ma su quelli dell’eventuale vulnus costituzionale che si verrebbe a creare. Del resto diciamolo onestamente, a parte qualche timido tentativo dell’Autorità Garante della Privacy, nessun organo di garanzia dei valori e delle libertà costituzionale ha brillato in questi ultimi due anni. Anche per colpa di queste preoccupanti omissioni molti cittadini scendono in piazza ricordando ai vertici dello Stato che l’articolo 13 della Costituzione è tuttora vigente. E che l’aggettivo “inviolabile” non è che si presti a cavilli ed interpretazioni…

    • cristina

      Nessuno solleva il problema dei lavoratori sportivi e della ristorazione che con questo decreto sono obbligati a vaccinarsi pena la perdita del lavoro . Ma vi sembra normale? Tra L altro c’è gente col green pass positiva al COVID che gira beatamente siamo alla follia

  15. francesco

    Ma al supermercato?

  16. Enrico Motta

    A leggere i commenti sembra di essere a un raduno no Vax. Che coincide con il no science. La redazione di Lavoce.info e il prof. Turati, col quale sono completamente d’accordo, avranno di che riflettere.

    • Alessia

      Vede, Sig. Enrico, il problema è questo. Almeno per quanto mi riguarda, la mia protesta non è contro i vaccini (qualche tempo fa ho deciso di fare l’anti-epatite) ma contro il ricatto. Non ho nessuna qualifica professionale in questo campo, non posso affermare nulla su questi vaccini. Posso però affermare che si sta calpestando il diritto di decidere.

  17. gabriel04

    A me la cosa che dà più perplessità è che non si sente mai parlare di durata di questo provvedimento del Green Pass.

    Una cosa è che sia per un periodo limitato, o soggetto all’andamento della pandemia, un’altra è che sia un provvedimento indefinito, senza che si capiscano i limiti temporali del’applicazione.
    Sarà per qualche mese? Sarà legato all’andamento dei contagi e alla diffusione del virus? Sarà legato al numero di vaccinati?
    Mi sembra preoccupante che non se ne parli.

    • Isabella Tassone

      La durata del green pass è a seconda del tipo di vaccino fatto. Con due dosi vale massimo 9 mesi. Col tampone 48 ore. Insomma non ci saranno solo due dosi di vaccino ma tante altre…per questo si entrerà nel circolo vizioso dei vaccini e questa non è certamente libertà

      • gabriel04

        Grazie della risposta, ma io chiedevo fin quando sarà previsto il Green Pass come provvedimento, fin quando esisterà per entrare in vari posti, lavorare a scuola, etc.
        E’ assurdo che per provvedimenti di fatto restrittivi della libertà e emergenziali non sia indicato un periodo definito.
        D’altra parte bisogna anche vedere se riusciranno a convertirlo in legge, 60 giorni scadono, se non sbaglio, il 21 settembre, con il Parlamento chiuso fino al % e 1300 emendamenti presentati come fanno?

  18. Edwin

    Io e mia moglie ci siamo vaccinati (51 e 45 anni), ma non abbiamo intenzione per ora di vaccinare i nostri figli 12 anni e 9 anni; entrambi praticano sport su ghiaccio a livello agonistico. Dal 6 agosto sarà necessario possedere per il figlio più grande per entrare ad allenamento (5 allenamenti alla settimana) o il green pass o in alternativa un tampone di massimo 48 ore. La farmacia più vicina che offre tale servizio si trova “solo” a 35 km ed offre il servizio la sera dopo le 19 ovviamente a pagamento. Diventa effettivamente impossibile proseguire questo sport per i nostri figli e a pagarne le conseguenze sarà anche la Società sportiva.

    • gabriel04

      Per me è una situazione intollerabile, a cui si dovrà porre rimedio, significa di fatto la vaccinazione obbligatoria per un dodicenne.
      Non credo che in altri paesi ci sia un Green pass per minori, so che in Francia i minori sono esclusi.
      Le auguro che suo figlio riesca a continuare il suo bellissimo sport, sicuramente molto importante per la sua salute e il suo benessere.

    • Alessia

      Per quanto sorprendente possa sembrare dalla discussione in corso, la certificazione verde non equivale alla vaccinazione. Parole sante, equivale a un ricatto, puro e semplice. Ed è ora che la finiate di dire ” per il bene del lavoratore, per il bene della comunità”. Il discorso è semplice: se serve un ricatto, una pressione sociale per convincermi della validità di un concetto, ebbene questo concetto non mi sembra molto valido.
      Non ci sono obblighi? No, solo limitazioni pesanti alla libertà individuale di decidere. Non ti vaccini? Per poterti muovere devi fare il tampone. Ma stiamo scherzando?
      E dove sarebbe servito veramente un maggiore controllo ( vedi 30000 intelligenti a gesteggiare in piazza lo scudetto dell’Inter, o di che altro, o la gente ammassata nelle piazze o nei locali a festeggiare un’altra storica buffonata come gli europei) non s’è visto nessuno.
      Dovere morale? Ma credete veramente che chi si vaccina lo faccia per dovere morale? Vi ricordo che Madre Teresa è morta da un pezzo, Padre Kolbe da ancora prima: chi si vaccina lo fa per sé, perché ha paura (legittima) di ammalarsi o perché vuole andare liberamente in vacanza o dove gli pare. Personalmente non ho nessun dovere morale, per il semplice fatto che se dovesse succedere qualcosa a me o alla mia famiglia, non interesserebbe nulla a nessuno. Neanche allo Stato, visto che mi vorrebbe far firmare un pezzo di carta che mi caricherebbe di ogni responsabilità. Ma come? Io, persona ignorante, retrograda, egoista, irresponsabile, “sorcio” (aggettivo usato da quello che dovrebbe essere uno stimato virologo, nda) dovrei assumermi tutta la responsabilità? Ma se non se la assumono neanche le case farmaceutiche, devo farlo io? Si, per “il mio bene”, per “dovere morale”. Ma per favore……
      Chiamiamo le cose con il loro vero nome: il Green Pass è un ricatto. Di infimo livello. Così come di infimo livello sono tutti quelli che, ipocritamente, spacciano un volgare attentato alla libertà personale di decidere come “provvedimento necessario al bene comune”.
      Ce ne sarebbero di cose da fare per il bene comune, altro che Green Pass.

      • Isabella Tassone

        Sante parole!

      • Pippo

        Per poterti muovere devi fare il tampone? Ma che dice? Può persino prendersi il caffè al bar al bancone senza che nessuno le chieda nulla. Può gironzolare per la città o qualsiasi altro diavolo di posto senza che nessuno le chieda nulla. Vuole andare al mare, in spiaggia: ci vada. In montagna: ci vada. Certo: vuole andare a teatro? Green-pass o tampone. E dove sarebbe la limitazione? Meglio chiudere i teatri? Chiediamo tampone a tutti, anche ai vaccinati? Ristorante (al chiuso!): idem. O meglio chiudere i ristoranti? E queste sarebbero le limitazioni? Forse è passato troppo tempo dal lockdown, quando non potevi da Milano andare semplicemente a Torino o Verona. E per fare semplicemente la spesa (l’unica attività consentita) dovevi farti qualche chilometro di fila. Bei tempi.

  19. Stefano Del Giudice

    Forse conveniva mettere la vaccinazione obbligatoria, invece di creare questo caos generale che crea solo divisioni sociali penalizzando solo ambienti culturali e di ristorazione al chiuso. Non hanno messo il green pass nei mezzi di trasporto per un semplice motivo egoistico, ovvero non sanno come controllarli… sugli autobus non riescono neppure a controllare se uno sale con o senza biglietto , quindi hanno evitato il problema.

  20. Carmine

    Non capisco una cosa. Se per vaccinarmi devo firmare il consenso informato, perché non posso scegliere il vaccino? Tra l’altro dovrei firmare che sono consapevole del fatto che non si ha alcun tipo di informazione su possibili effetti collaterali a breve e a lungo termine, qualsiasi sia il vaccino che accettassi.
    Quindi dovrei essere io a scegliere quale vaccino farmi eventualmente inoculare specie ora che c’è il ricatto del codice qr per la vita sociale e, peggio ancora, il ricatto probabile sulle minacce di sospensione dal mio lavoro di docente
    Fino a qualche giorno fa non avevo dubbi sul non farlo, ma, costretto dal ricatto ho fatto un po’ di ricerche sui dati primari relativi a tecniche e statistiche sugli effetti collaterali.

    Studiando i dati reali da fonti ufficiali credo che il vaccino con meno rischi sia il Johnson, sia perché monodose sia perché realizzato come altri vaccini nel passato, quindi per analogia si può considerare relativamente sicuro.

    Ma ora sorge il problema. In Calabria non lo fanno a chi ha meno di 60 anni, nel Lazio si, ad esempio lo fanno all’aeroporto di Fiumicino a chi parte.

    Riuscirò a vaccinarmi in Calabria o per farlo devo acquistare un biglietto aereo da Fiumicino, vaccinarmi e quindi rinunciare al viaggio?

  21. Bianca

    Come riassumere il tutto in una parola? Discriminazione

  22. cristina

    Perdonatemi, se il siero e’ imposto ai sanitari e medici SOLO perche’ eravamo in pandemia, cio significa che dopo la data stabilita per la ‘fine emergenza’ tutto tornera’ alla normalita.
    Chi assume il siero non puo’ garantire di non ammalarsi, quindi, non e’ piu’ affidabile un test rapido fatto al momento?

    • mark

      “A new study(https://www.econtribute.de/RePEc/ajk/ajkdps/ECONtribute_100_2021.pdf) published by the University of Bonn on Thursday suggests weekly rapid tests for 42% of Germany’s population in May 2021 played a more crucial part in the steep drop-off in infection rates than vaccines. … Since Germany’s Robert Koch Institute only records the number of certified PCR tests, the study has had to work with projections based on surveys of people who make use of rapid antigen tests. It estimates that vaccinations account for only around 16% of the drop in infections during May, while mass testing accounted for 41% and seasonal weather change another 43%.”
      https://www.theguardian.com/world/2021/jul/05/covid-wildly-successful-pop-up-coronabikes-test-german-love-of-order
      Naturalmente, il *tuo* test non abbassa il *tuo* rischio ma funziona come *sintomo* (al pari di quelli naturali) e dunque abbassa il rischio per gli *altri* (se ti comporti come se avessi il sintomo naturale). Ciò consente di mantenere il rateo di propagazione dell’infezione ai livelli ‘abituali’ di influenze etc.

    • SIMONETTA VANNONI

      Te lo confermo, dato che un mio amico vaccinato con doppia dose (e quindi libero di entrare dove vuole), è risultato positivo. Io, non vaccinata per rischio, non posso fare niente, ma sono negativa. C’è una spiegazione logica a tutto questo?

  23. Elisa

    Buongiorno

    vorrei capire meglio una questione: l’obbligo vaccinale, da quanto Lei sostiene nell’articolo, ha una durata limitata per gli esercenti le professioni sanitarie? Se un lavoratore accetta la sospensione per un anno, al rientro, salvo proroghe dell’obbligo vaccinale, non sarà quindi costretto a vaccinarsi?

  24. Clara

    Il tampone molecolare dovresti farlo ogni tre giorni, cosa impossibile da sostenere sia per tempo, sia per costi, sia per fastidio fisico. Insomma alla fine qualcuno si arrendera ‘ perché dare un tampone ogni 3 giorni è impensabile.

  25. Maddalena Paesano

    Vero, ma il vaccino sperimentale è gratuito il tampone obbligatorio è a pagamento! Quindi, è un’istigazione alla sperimentazione e una discriminazione legalizzata!

  26. Barbara Polimeni

    Molto interessante il Suo articolo. Io lavoro in Asl, assunta con qualifica di infermiera (in realtà mi occupo di accoglienza e consegno i referti degli esami ematochimici). Ho avuto 3 shock anafilattici in passato, da farmaci, infatti ad oggi, a parte tachipirina o aspirina, utilizzo rimedi omeopatici, ho inoltre una predisposizione alle malattie autoimmuni. Mia figlia ha una vasculite, mia madre l artride reumatoide, quindi non sono propensa a vaccinarmi. Cosa mi possono fare, rischio il posto di lavoro? Grazie

  27. Franci

    Ma quanto non hai ancora fatto il vaccino si puo andare in un negozio

  28. Anna

    Di fatto è un obbligo alla vaccinazione. Mia figlia è atleta nazionale, adolescente, si allena in palestra, durante tutto l’inverno bastava una dichiarazione e in piena pandemia nessuno si è ammalato. Ora con il green pass la validità è ridotta a 48 ore, quindi dovrebbe farne 2 a settimana. Assurdo.

  29. Salvatore

    Salve buonasera, dato che nessuno riesce a darmi una risposta attendibile chiedo qui, io son uno di quei casi dei Super Resistenti, e non ho la minima idea di cosa mi tocca fare, se vaccinarsi o meno dato che non c’è possibilità che io contragga e diffonda il virus perché devo vaccinarsi???
    Qualcuno che mi possa aiutare….

  30. Stefano La Porta

    Non bisogna perdere di vista quanto dice la legge. Sono per la libertà di vaccinarsi ma sono contrario a tutte le forme di discriminazione, sia quelle piccole e superabili facilmente, sia quelle grandi e dolorose come quelle che la storia, anche europea, ci ha fatto conoscere.
    Parto dal significato di discriminazione e lo riporto come è nel sito “dizionari.corriere.it”: Diversificazione iniqua del giudizio; disparità di trattamento in spregio a fondamentali principi di uguaglianza sociale e politica.
    Non so se il Parlamento Europeo aveva in testa questa definizione quando ha approvato il Regolamento 953 il 14 giugno 2021, due mesi e mezzo fa, ma è stato molto chiaro nel definire i modi in cui NON deve essere usato il Green Pass. Al punto 36 scrive che si deve evitare ogni discriminazione diretta e indiretta di persone non vaccinate, comprese quelle che “hanno scelto di non essere vaccinate”.
    Al punto 62 ribadisce il diritto all’uguaglianza davanti alla legge e alla non discriminazione.
    Tralascio altri passaggi per non appesantire il discorso.
    Anche la nostra Costituzione, che quanto a Fonte di Diritto ha un rango superiore alle leggi del Parlamento Europeo, vuole la pari dignità sociale dei cittadini senza alcuna distinzione di sesso, razza , lingua e (…) condizioni personali e sociali.
    Inoltre, non sempre ci si ricorda dell’articolo 2087 del codice civile che vuole tutelata non solo l’integrità fisica del lavoratore, ma anche la sua personalità morale.

    Nonostante la legge sia chiara, si spinge sul green pass e sulle sue restrizioni ogni giorno sempre più pesanti. Cos’è, se non discriminazione, impedire al non vaccinato di andare a teatro, al cinema, su un treno, alla mensa aziendale o al lavoro? Forse qualcuno lo scambia per buon senso e accetta che la successione virus-pandemia-vaccino possa scavalcare la legge. Lo ritengo pericoloso.
    E come tuteliamo l’integrità morale del lavoratore? Licenziandolo?

    Se il legislatore ritiene che il vaccino sia pienamente sicuro ed efficace, prima cambi la Costituzione, poi la legge Europea ed infine faccia una legge nazionale sulle restrizioni legate al green pass. Se crede davvero in quello che fa.

  31. Germano

    Lasciare a casa le persone senza stipendio è vergognoso.
    Datele almeno la possibilità di lavorare altrove.

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