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Autore: Lucia Valente Pagina 3 di 4

Valente Lucia Valente è Professore Ordinario di Diritto del lavoro nel Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza. Laureata in Giurisprudenza, dottorato in diritto del lavoro e relazioni industriali all’Università degli Studi di Pavia, dal 2013 al 2018 è stata Assessore al Lavoro, al Personale e alle Pari opportunità della Giunta Regionale del Lazio. Membro del comitato scientifico della Rivista Giuridica del Lavoro e della Commissione di certificazione dei contratti del Dipartimento di Scienze Giuridiche della Sapienza, Vice
segretario generale dell’Associazione Italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale (Aidlass) si occupa di politiche del lavoro e tutele dei disoccupati.

Contratto di 36 mesi per i giovani, in attesa del Pnrr

I tempi di attuazione delle misure previste dal Pnrr si allungano e le ricadute positive sull’accesso dei giovani al mondo del lavoro si allontanano. Per favorire l’occupazione giovanile, può essere utile allentare i vincoli sul contratto a tempo.

Buoni esempi: un nido in ogni fabbrica Fincantieri

Un accordo aziendale porta all’apertura di asili nido in ogni sito produttivo di Fincantieri. È un esempio di come buone relazioni sindacali possano sostenere le famiglie di chi lavora e indirettamente incentivare anche la crescita demografica.

Salari e recupero dell’inflazione: il rebus dell’Ipca

Non sempre si riesce ad adeguare le retribuzioni all’aumento effettivo del costo della vita. Lo strumento elaborato dalle parti sociali, l’indice Ipca, ha infatti il difetto di non registrare la dinamica dei prezzi dei beni energetici importati.

Tra subordinazione e autonomia: la direttiva sui rider

Fissare uno standard minimo europeo per il lavoro su piattaforme potrebbe essere l’occasione per introdurre una figura intermedia tra lavoro dipendente e autonomo. Ma la proposta di direttiva lascia troppo margine di manovra agli stati.

Decollo di Ita, la doppia finzione

La scelta di dar vita a una nuova compagnia aerea di stato è condizionata dalla Ue a una rigorosa discontinuità aziendale rispetto ad Alitalia che sembra però in contrasto con il diritto del lavoro europeo e con la collocazione dei dipendenti in Cassa integrazione.

Politiche attive del lavoro: il tempo sta per scadere

L’Italia si è impegnata, nell’ambito del Pnrr, ad adeguare le misure per l’occupazione agli standard europei e a renderle uniformi sul territorio. Le prime scadenze sono alle porte. Ma le amministrazioni non sembrano percepire l’urgenza del cambiamento.

Rider: quando il contratto è con un solo sindacato

Il Tribunale di Bologna ha messo fuori legge il contratto collettivo Assodelivery per i ciclofattorini perché stipulato con la sola Ugl Rider. Ma non c’è stata alcuna verifica della sua rappresentatività effettiva, né di quella dei sindacati confederali.

Se 866 contratti collettivi di lavoro vi sembran pochi

In Italia la retribuzione è fissata da ben 866 contratti collettivi nazionali e nessuno controlla la rappresentatività dei firmatari. La radice del problema è nella Costituzione, ma c’è un modo semplice di risolverlo in un periodo di larghe intese.

Inps e Anpal insieme per il ricollocamento

Che fare per i lavoratori occupati in attività che non si riprenderanno dalla pandemia? Più che la proroga del divieto di licenziamento, è utile un rafforzamento del trattamento di disoccupazione, da coordinare con gli interventi per la rioccupazione.

Politiche attive del lavoro troppo lente per fare Gol

La legge di bilancio contiene misure positive per il sostegno all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, riprendendo strumenti previsti dal Jobs act. Ma la macchina si mette in moto troppo tardi e troppo lentamente rispetto a un’emergenza drammatica.

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